L’appuntamento

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Incontro la mia bella lungo il fiume,

ha intorno un’aria tremula e un po’ scura

e chi, senza badarle un po’ la sfiora

poi si ritrae, e trema di paura ,

un poco anch’io, ma poi con me l’invito,

andiamo sottobraccio fino al ponte,

la, dove pasturano le oche

ed io ripasso un poco la mia vita

infine lei mi ricorda ch’è finita

e strettomi con forza mi conduce

in quella forra dove non c’è luce

e, lasciva, attenta, mi sorride,

finchè io cedo e con la morte gioco

andando insieme verso il cimitero.

 

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7 Commenti a L’appuntamento

  1. caterina dice:

    e’ il Po?

    :)

  2. mostarda dice:

    forra forra forra
    certo, è un termine che pochi usano ma mi sembra che sia presente in quasi tutte le tue composizioni. Ho detto QUASI.
    Alla fine rischia di perdere il suo carattere.
    Detto questo mi sembra un bel componimento.
    Mi ricorda vagamente un racconto che lessi tempo fa proprio qua.
    Adesso cerco di ricordarmi l’autore….. le avevo lasciato un commento.
    Parlava di una donna che passeggiava in una notte di nebbia su un ponte lungo un fiume.
    ….mumble mumble…

  3. bernardodaleppo dice:

    x Caterina: no si trattava di un piccolo fiume della Liguria.
    x Mostarda: hai ragione anche io ho notato che faccio un uso forse eccessivo di forra, credo che in parte sia responsabile di ciò la mia formazione naturalistica, in parte invece la mia passione per le grotte e le “profonde gole a pareti ravvicinate sul cui fondo scorre un corso d’acqua” (questa è la definizione di forra secondo Devoto – Oli) inoltre, aggiungo io, spesso proprio la presenza dell’acqua permette in questi luoghi la crescita di una lussureggiante e intricata flora “sciafila”, cioè amante dell’ombra.
    (Se a qualcuno interessa, il termine, dice sempre il Devoto-Oli, pare abbia derivazione longobarda da “furha” = spazio tra i solchi )
    In ogni caso per descrivere una gola profonda e oscura, con un solo termine, in italiano, ho difficoltà a trovare sinonimi così evocativi, quasi di varco che conduca all’Ade.
    Sarei molto contento se tu o qualcun altro poteste suggerirmi alternative, anzi: modifiche e migliorie alle mie composizioni le accoglierei con orgoglio, se non accompagnate dall’obbigo di adozione. In altri siti spesso si risponde alle composizioni dell’uno con un’altra composizione e si crea così qualcosa a più mani, che cresce e si nutre di interpretazioni ed emozioni diverse.
    Trovo la cosa estremamente stimolante e spesso divertente. Ho provato, in qualche caso, a farlo anche qui, ma o non si è colto o non ha interessato.
    Forse alcuni, in questo sito, trascurano alquanto il lato ludico della creazione letteraria e più ancora quello di “gentil tenzone letterario-poetica”, non saprei come altrimenti spiegarmi i commenti sempre entusiasti, forse un “do ut des”?

  4. andreaandrea dice:

    Ciao Bernardo!

    Tempo fa avevamo pensato ad uno spazio apposito per il tipo di lavoro a piu’ mani che proponi tu. E’ una raccolta che si chiamava (e si chiama tuttora) “quattro mani per un racconto” e li’ chi avesse voluto avrebbe potuto pubblicare qualcosa di “monco” o “approssimato” per invitare gli altri a completare o rifinire.
    Ci furono ahime’ poche adesioni, ma come vedrai i risultati furono (secondo me, almeno) molto divertenti.
    Purtroppo, oltre ad offrire una possibilita’, c’e’ molto poco che possiamo fare: preferiamo lasciare che gli utenti facciano quello che vogliono loro, piuttosto che quello che vogliamo noi :)
    Certo, potremmo andare avanti io e Fabio a scrivere e completarci a vicenda, ma preferiamo pensare a questo sito come ad una vertina piuttosto che un palcoscenico personale :)

    Sui commenti sempre entusiasti non so bene come risponderti. Mentre mi accorgo anche io che gran parte dei commenti sono positivi, io lo interpreto come volonta’ di incoraggiare chi pubblica, e come tale positiva. Non ci vedo la meschinita’ che suggerisci tu, ma chissa’ magari invece ho torto…

    Personalmente, mentre cerco di restare sempre incoraggiante e positivo nel tono, quando c’e’ qualcosa che non mi piace lo dico sempre abbastanza chiaramente, e da quando abbiamo inserito le stelline, i casi in cui ne ho date 5 sono veramente pochissimi.

  5. andreaandrea dice:

    Per tornare a questa poesia, a me piace molto. Devo dire che dei tuoi lavori mi piacciono molto di piu’ quelli, come questo, a sfondo non propriamente erotico. Non so se per mio gusto personale o per un tuo difetto :)

  6. bernardodaleppo dice:

    Grazie Andrea, il mio rammarico è solo perchè quelle poche volte che ho provato a scrivere in sintonia con la composizione di qualcuno o a “contrasto” non ho avuto riscontri di nessun tipo, così mi sono smosciato. Ti è mai capitato di assistere, o di partecipare, a un sfida a stornelli in Toscana? A me purtroppo solo una volta, ma ne conservo un ricordo ancora eccitante dopo trent’anni. Le performance irripetibili non sono invenzione moderna, ma danno ancora impressioni durature.
    Una volta ho scritto un seguito di un racconto incompiuto e poi ho scoperto che qui è invalsa l’abitudine di pubblicare a rate e quindi non c’era un implicito invito…
    Ma, perbacco, nessuno impone di fare creazioni di gruppo per forza, solo, un poco mi rincresce.
    Riguardo ai commenti, non è detto che il “do ut des” sia processo cosciente, a volte può essere solo cortesia intrinseca, a volte “pietas”, a volte semplicemente entusiasmo che io, per limiti miei, non condivido, a volte, invece, anch’io sono entusiasta, non intendevo dire che tutti i commenti entusiasti nascondono un secondo fine, solo che qualche dissenso li renderebbe più veri.
    Adesso però non prendete la palla al balzo per dare addosso a me :-)

  7. emmaus2007 dice:

    Dico la verità: a me è piaciuta, anche perchè non avrei nessun motivo di lisciarti il pelo. E’ una bella composizione, che suona bene, con un’accurata scelta di parole. 4 stelline! Ciao!

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