“48” O’ Sismologo

Scarica come ePub

1 Star2 Stars3 Stars4 Stars5 Stars (No Ratings Yet)
Loading ... Loading …


 

L’istituto di sismologia era chiuso e in tutta la città universitaria l’unica luce accesa era quella dello studiolo al terzo piano, dove il computer ronzava e ogni tanto tossicchiava.

Arnaldo Tomato si era appisolato, aveva aperto il cassetto basso di sinistra, per appoggiarci le gambe, quello alto a destra, per la testa e si era fatto una specie di amaca con la poltroncina del tecnico mentre il computer faceva le veci delle cicale, non fosse stato per il solito sogno, con quello stronzo del suo professore di educazione artistica che commentava i suoi disegni chiamandolo arnaldo pomodoro e gli diceva di spremersi di più, che quello non era un succo degno di Arnarldo Pomodoro, ma di Arnaldo Broccolo…

Ma infine verso le 3.30 il computer tacque e dopo un istante, come una madre all’improvviso silenzio, si svegliò Arnaldo e subito mosse il mouse per riattivare lo schermo.

Il mouse si era intorpidito, o era la sua mano? Comunque riuscì a scorrere il foglio di calcolo fino alla fine e lì in grassetto appariva la previsione, accurata al 67%, nel giro di 300 ore, in base alle misurazioni che aveva effettuato nella zona dei Campi Flegrei e alle solfatare di Pozzuoli, si sarebbe verificato un terremoto di magnitudo tra 5,5 e 7,1 che avrebbe potuto anche causare dislocamenti tettonici tali da innescare anche una successiva eruzione del Vesuvio. In realtà l’eruzione avrebbe anche potuto riguardare l’area dei Campi Flegrei direttamente, ma per sapere quale dei due vulcani si sarebbe più probabilmente svegliato ci sarebbe stato bisogno di una campagna di rilevazioni più estesa.

L’adrenalina scorreva veloce, gli sembrava quasi di sentire le contrazioni delle ghiandole surrenali, ma probabilmente era solo il sonno sull’”amaca”. Doveva subito avvertire la Protezione Civile, e il Prefetto, non c’era tempo da perdere.

Ma, già c’era stato il caso di quel sismologo che aveva preannunciato un terremoto in Abruzzo ed era stato denunciato per procurato allarme…

Inoltre aveva usato le sonde dell’istituto al di fuori dei suoi compiti istituzionali, senza il placet del Professore…

Lui doveva stare attento a come si muoveva era un piuccheprecario, era quasi un abusivo, il Prof ogni tanto gli faceva fare delle perizie che poi firmava e gli passava la metà dell’onorario, che poi era un bel regalo gli diceva, visto che lui aveva tutti soldi esentasse in nero e le tasse, anche per la sua parte, le pagava il Prof.

Non se ne veniva fuori, altro che cattedra e finalmente mettere su casa con la sua “zucchina” qui c’era da perdere anche quel poco.

Ma quanta gente viveva sulle falde del Vesuvio, su quei palazzi costruiti su quegli intrecci di pilastri, come nidi su cespugli, quanta si sarebbe riversata sulla disastrata viabilità, quanti ancora vivevano abusivi nelle case con il decreto di inagibilità ormai illeggibile sulla porta, nei vicoli con le travi che tenevano su una casa appoggiandosi a quella di fronte e via, come un infinito porticato o un castello di carte?

Quante case erano state rialzate a ogni condono di un altro piano? E lui, era meglio lui, che saputo dal cugino del condono “arrivando”, aveva fatto due locali sul terrazzo di zia Cettina, promettendogli che non l’avrebbe lasciata morire di cancro, ma che le avrebbe comprato quattro dosi e l’avrebbe aiutata a iniettarsela e poi non ne aveva avuto il coraggio, e l’aveva vista spegnersi, mentre tormentata dal dolore si mordeva a sangue le guance per non urlare e lo guardava ormai non più implorante, solo dispiaciuta.

Sapeva quello che zia Cettina non gli aveva mai detto, sapeva quello che lei pensava: suo cugino, il figlio di zia Cettina, era stato un “omo” lui era solo un ragazzo e lo sarebbe sempre stato; suo cugino, quando il padre era stato ferito in un conflitto tra contrabbandieri, a soli sedici anni era andato in ospedale e aveva ammazzato il feritore e adesso era a Poggioreale con un rene in meno a causa di una rissa e altri quindici anni per lo stesso motivo, ne aveva ammazzato uno e quasi sgozzato un altro.

No non aveva la stoffa dell’eroe, così aveva solo sprecato gli ultimi 25 fine settimana, aveva litigato con Fabiana tante di quelle volte…

Lo scoramento gli fece un groppo in gola, ingoiò lacrime di frustrazione e catarro che non sapeva di avere.

Tutti i sacrifici dei suoi genitori, sua sorella che si era sposata quell’imbecille di Ottaviano per andarsene di casa perché era gelosa di tutte le speranze di riscatto che i loro genitori riversavano su di lui, tutto inutile.

Non poteva fare niente per i suoi concittadini, non è che meritassero molto, è vero, tutte le volte che andava a buttare la spazzatura e vedeva tutto buttato alla “sanfasò”: carta, vetri, lattine, teste di pesce; gli veniva una rabbia…

Ma il suo fallimento, essere così vicino…

No, non poteva continuare a macerarsi così doveva fare qualcosa di costruttivo!

Subito, prima che arrivassero i colleghi!

Aprì il suo c/c e il deposito amministrato e con la leva finanziaria mise ordini per “future” su azioni di tre società che producevano cemento, poi cancellò il programma e se ne andò a dormire.

Milano 7 Aprile 2009

 

Aggiungi ai segnalibri il permalink.

7 Commenti a “48” O’ Sismologo

  1. mattiekian dice:

    Ciao Bernardo mi spiace darti un giudizio negativo e certo non per come è scritta la storia, ma per il rimando infelice a ciò che è successo in questi giorni.
    I terremoti non si possono prevedere e infatti “quel sismologo in abruzzo” aveva previsto la scossa per il 1 aprile, avvertendo sindaci e prefetture, mandando nel panico la gente e poi…non è successo nulla. E allora che fare tornare nelle proprie case o restare fuori, un giorno e un altro ancora finchè non si verifica (sempre che si verifichi) una scossa?
    Noi crediamo di poter controllare la natura, ma non possiamo, non siamo onnipotenti, non siamo Dio, non riusciamo nemmeno a prevedere se domani piove, nonostante vediamo le nubi dal satellite, come pretendiamo di prevedere un terremoto dalla presenza di un elemento chimico (tra l’altro una forte presenza di radon si registra anche in caso di sciame sismico, ovvero una serie continuativa di decine e decine di mini-sismi avvertibili solo dalle macchine).
    Mi dispiace ma la penso così.
    Alla prossima

  2. bernardodaleppo dice:

    Cara Mattekian, questo è un racconto, non un articolo scientifico e neppure divulgativo, il mio intento era di mettere in luce, anche con un presupposto fantascientifico, come nella fattispecie una previsione di sisma entro 300 ore (= 12 – 13 giorni), l’impotenza di un uomo convinto di essere nel giusto (come probabilmente era il sismologo di cui scrivi tu) di fronte a un evento naturale. Il mio sismologo dopo tanto tempo e passione spesi per fare questa ricerca si rende conto di non poter fare nulla e cerca un suo proprio tornaconto. Questo era il succo del mio racconto, mi dispiace non essere stato abbastanza chiaro.
    In ogni caso ho inframmezzato alla vicenda anche qualche nota sulla disastrosa situazione urbanistica delle pendici del Vesuvio, come esempio della nostra improvvida smemoratezza, che l’Italia sia un paese ad alto rischi sismico e idrogeologico è cosa risaputa, eppure si fanno costruzioni in deroga a piani urbanistici e a carte del rischio idrogeologico, si ripropone la scelta nucleare e così via.
    Le previsioni sono sempre in termini probabilistici, con quelle del tempo l’affidabilità è molto migliorata dall’inizio della meteorologia ad oggi. Magari anche con i sismi accadrà così.
    Riguardo al non essere onnipotenti sono assolutamente daccordo con te, sul non essere Dio probabilmente dipende da cosa si intenda per Dio.

  3. mostarda dice:

    POSSO dire che mi è piaciuto?
    Ovvio è un racconto di fantasia.
    MA con riferimenti chiaramente reali.
    Un bell’ecquilibrio. e mi è anche venuto il dubbio su cq…..

    Veloce e sintetico, anche se non stitico.

    Non dimentichiamocelo, le case che cadono in Italia è anche perchè sono costruite in posti sbagliati e non conformi alla norma.

    purtroppo.

  4. giangia dice:

    Quanta carne al fuoco in questo tuo racconto, Bernardo!
    Precariato, quaqquaraquà e uomini d’onore, immondizie: argomenti vasti che tralascio per soffermarmi su quelli, purtroppo, di grande attualità.
    Prima di tutto il terremoto, ecco la mia sciocca idea: invece di dire con sicurezza che è impossibile prevedere un terremoto, perché non provare a verificare e, se del caso, migliorare gli studi e le conoscenze di Giuliani, senza partiti presi ma con umiltà? Quante cose, nel corso della storia, sono state definite impossibili, folli o errate e poi ci siamo dovuti ricredere?
    Edilizia abusiva soprattutto al Sud (inutile negarlo): grosse responsabilità, ovviamente di nessuno, come per l’edilizia antisismica italiana (perché in Giappone le case non vanno giù?). Sempre legato al terremoto: se gli edifici storici sono resistiti ai terremoti che si sono succeduti nel corso dei secoli e questo, con epicentro a solo 5 km di profondità, li ha spazzati via, cosa si può fare?
    Ultima azione di Arnaldo: cinica, ma lui è un quaqquaraquà, cos’altro può fare?
    …..e da poco un’altra scossa forte…..
    Ciao

  5. crunch dice:

    A me questo ricercatore che deve arrivare a tanti compromessi con la sua coscienza mi fa veramente pena, chissà se ha anche una famiglia a cui dover provvedere? Non sembra che faccia queste scelte per velleità da arrampicatore, solo per sopravvivenza.

  6. crunch dice:

    Quanto mi fa pena questo povero sismologo, mi sembra che solo per necessità ripieghi sul privato, solo per impotenza…

  7. jerry dice:

    Mi è piaciuto il gioco di nomi (Arnaldo Tomato=Arnaldo Pomodoro)ma anche la sensazione di impotenza che la mancanza di diritti instilla in noi precari della ricerca mi sembra resa bene!

Lascia un Commento

L'indirizzo email non verrà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

È possibile utilizzare questi tag ed attributi XHTML: <a href="" title=""> <abbr title=""> <acronym title=""> <b> <blockquote cite=""> <cite> <code> <del datetime=""> <em> <i> <q cite=""> <strike> <strong>