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Ho visto le tue spalle stanche,
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un poco ho avuto paura.
Ho visto le tue spalle curve,
ed ho preso il coraggio,
qui, nelle mie mani, pallide.
Lieve, quando ti alzi,
una piccola smorfia
denuncia un dolore.
Guardami! Toccami!
Consolami e consolati.
I nostri occhi sorridono.
Le nostre rughe s’incrinano
e figliano sorrisi diversi.
E noi siamo di noi, figli,
ogni giorno diversi,
non meno amati,
se più bisognosi…
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Ruvida nella forma, ma che bell’amore maturo!
Non sono sicuro di avere capito tutto, ma un senso di serenità/solidarietà mi ha pervaso.
questa poesia e’ bellissima, commovente, struggente!
sono marito e moglie che hanno avuto la fortuna di arrivare vecchi insieme?
straordinaria dolcezza.
caterina
Mi associo ai complimenti! Bella composizione! Ciao!
Anche a me è piaciuta molto, l’immagine della coppia di anziani coniugi e della loro vita trascorsa l’uno affianco all’altra è davvero molto bella.
Complimenti
Molto toccante, anche se devo ammettere che mi ci e’ voluto il commento di Caterina per capire bene di cosa stessimo parlando
Ah e benvenuta nel sito!!
Crunch dai un’occhiata alla guida. E se ti serve aiuto scrivi pure in chat o nel forum, oppure a staff@storydrawer.org
Ciao Crunch, molto bella! Mi è piaciuta moltissimo…
alla fine il contadino lo porta al macello il vecchio bue?
chissà……
“T’amo pio bove?”
eh eh eh
Mostarda mi sono sforzata, ma non sono riuscita a penetrare il senso del tuo commento.
MI DISPIACE.
pensavo che fosse chiaro a tutti che non si tratta di rapporti fra due esseri umani ma dei pensieri di un vecchio contadino che vede il suo fedele bue diventare vecchio e stanco.
Ho penetrato male io il senso?
Spero che in ogni caso non ti abbia arrecato danno, ho preso le mie precauzioni.