Era un gioco

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Come un gioco ho scritto poesie,
ho messo in piazza le cose mie,
ero gelosa del tuo piccì,
ed ora anch’io mi trovo qui,
contavo mi avresti scoperta,
sicura capissi chi ero
ho disvelato il nostro amore,
invece, bastardo! gli scrivi,
no! insomma mi scrivi così:
-Vediamoci infine una volta.
Mi fanno impazzire i tuoi versi.
Sì, ci troveremo a Bologna.
Tieniti libera il lunedì…
Ho prenotato a Portofino-
Sì vengo e ti spezzo le ossa.
Prepara le stecche e le bende.
Ti assisterò amorosa e lieta
di averti di nuovo sedotto.
Ti leggerò i miei versi stenti
e poi godrò dei tuoi tormenti.
Oppure vò per vie legali:
avrò la casa e gli alimenti,
tieni pure Fido e Sofia
che ti prenda un’allergia.

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3 Commenti a Era un gioco

  1. emmaus2007 dice:

    Sempre divertentissimi i tuoi componimenti!!! Brava! Si legge con estremo piacere!!! Ciao!!

  2. bernardodaleppo dice:

    Spero che questa poesia così allegra sia solo un gioco e non ci tocchi assistere a una scenata al raduno…
    In ogni caso sei brava sia a immaginare situazioni così sia, nel caso siano vere, ancor di più a viverle con tanta ironia (ma spero disperatamente non sia così…)

  3. jerry dice:

    Questa l’avevo persa, è proprio divertente!
    Brava.

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