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È troppo tempo che ho voglia di ascoltare. Di ascoltarti parlare. La testa sulle tue ginocchia. Senza dover reagire. Senza dover lottare contro la debolezza che, piano, mi pervade. Senza dover cercare una battuta salace, che mi dimostri che sono, o che mi mostri diversa, da quella che ero. Sono … Continue reading →
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Come un gioco ho scritto poesie, ho messo in piazza le cose mie, ero gelosa del tuo piccì, ed ora anch’io mi trovo qui, contavo mi avresti scoperta, sicura capissi chi ero ho disvelato il nostro amore, invece, bastardo! gli scrivi, no! insomma mi scrivi così: -Vediamoci infine una volta. … Continue reading →
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Ti aspetto, in testa molte cose. Mi sveglia il flacone dell’olio “dell’amore” nel costato che duole. Tu ancora non ci sei. Ritorno ai sogni miei. Avevo messo il tanga… Diviene il sogno un manga dai colori vivaci, con uomini procaci. Non so se mi tradisci con chi poi non conosci, … Continue reading →
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Ho un orgasmo silenzioso. Non vuol dir non che sia niente, anzi è ancora più prezioso. Sol se ascolti attentamente percepisci il suo passaggio, non cachinno di gabbiano, non abbaio di un alano, è il sospiro che di maggio si solleva dalle rose, è un assaggio di profumo, e nel … Continue reading →
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La bianca lama scorre, il lardellato affetta, tra ciccia e lardo corre, ceramica perfetta. Alme porpora e bianche depone senza sosta, non sono anime stanche, ma pronte per la festa. Oh fette di salame, di totani o di porri, quanto veloce corri! Che ne vuoi fare, strame? D’erbe e radici … Continue reading →
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Ho visto le tue spalle stanche, un poco ho avuto paura. Ho visto le tue spalle curve, ed ho preso il coraggio, qui, nelle mie mani, pallide. Lieve, quando ti alzi, una piccola smorfia denuncia un dolore. Guardami! Toccami! Consolami e consolati. I nostri occhi sorridono. Le nostre rughe s’incrinano … Continue reading →
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