La timida lepre che ama la luna
non sa che fare nei giorni di sole,
la piccola lepre che ama la luna
non ha rifugio le notti che piove,
la soffice lepre che ama la luna
canta canzoni di due note sole,
la credula lepre che ama la luna
canta e si perde annusando le aiuole,
la tenera lepre che ama la luna
cuoce in padella con mirto ed alloro,
l’ottima lepre che amava la luna
ora non corre, ma aspetta paziente,
povera lepre che amava la luna
ora non corre che nella mia mente.
Ciao Jerry! Che bello rileggerti
Bella la forma di questa tua, con quel “luna” ripetuto.
Bello anche il lieto fine: cioe’, una lepre in padella per me e’ un lieto fine
Scherzi a parte, l’immagine della lepre (timida, piccola, soffice, … ti e’ venuta proprio bene. Alla fine riesci a far sentire il lettore dispiaciuto per la sua morte.
Grazie, non sei vegetariano allora, nonostante l’icona angelicata.
Jerry, imbroglione!
Mi fai venire il rimorso per il coniglio che ho mangiato con la polenta qualche giorno fa!
Complimenti per la tua composizione.
Ciao Jerry,
sul “la tenera lepre…” avevo intuito quale fosse il finale.
Non dispiace neanche a me il modo in cui si conclude la storia ihihi
…Ok, forse un pochino.
Ottimo lavoro.