Un’altra prova per la potenza,
un’altra prova per la possanza,
un’ultima prova per il tuo cuore,
è questa la prova: il folle amore.
A che giova la noia?
L’ho ancora ignorata;
potevo fuggire e sono restato:
ora l’angoscia chiude il mio ventre
e le paure affollan la mente.
A piccoli passi sul pied-de-poule,
io che cammino solo sul nero,
vado un po’ avanti
o torno un po’ indietro?
Ferma un momento le tue forti mani
che vanno veloci verso i bottoni,
sono un po’ triste, fammi parlare,
ascolta un istante…
no non mi tira!
tienmi la mano,
dammi la forza…
ti voglio dire delle paure
che fin da bimbo coltivo, segrete,
nell’orto incantato dell’incoscienza,
stringi più forte la tua piccola mano
e passeremo sotto i sambuchi,
ti insegnerò le mie male piante:
ben poca cosa son viste così,
ma hanno radici come le querce,
posso conoscerle non estirparle.