L’uscio dell’orto

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Sceso all’orto mi chinai,
sopra un cavolo pasciuto,
sotto ad esso ci trovai
un anfibio nerboruto,
alla vista proclamai,
non potendo stare muto:
“Quant’è bello questo rospo,
dalla pelle rorida e tesa,
quante mosche avrà mangiato,
quanti ragni divorato?
Che t’han fatto quegli insetti?
Che t’han fatto poveretti?”
Egli a me rispose calmo:
“Che? Ti curi tu di me?
Tu ti curi del mio pasto
e poi no, nulla ti cale
del dimon che vi governa?
Di colui che del diritto
ogni dì ora fa scempio,
del diritto positivo
che i coscritti del Senato,
(già, di Roma, che ti pare!)
tanto, misero a fondare,
e non tanto per punire
quel che nudo bagna in mare
o che in orto si consola
ed a te ruba una mela,
ma per porre freno attento
a chi tanto può rubare!”
Io, basito ero restato,
a sentir quell’attentato,
quell’attacco forsennato,
alle Sacre Istituzioni,
forse pure a Berlusconi!
Con le mani sulle orecchie
corsi a casa a perdifiato,
e davanti alla tivù,
genuflesso avanti a Fede,
aspettai l’apparizione.
Giunse in fretta Berlusconi,
preceduto dall’incenso
dal turibolo elargito
lì dal Fede salmodiante,
e, baciando il suo bel volto,
cominciai a colpirmi forte,
con il cavo del tivù,
per aver porto l’orecchio
a una voce non soave,
a una critica pedante,
a una critica” tout court”.
Quando in fine sanguinante,
scesi poi a far la ronda,
ci trovai tutti gli amici,
che, contrari ai clandestini,
li cercavan di cacciare
dalle piazze e dalle strade,
solo a casa devon stare
a curar le nostre madri,
o nei campi del padrone
a raccogliere lattuga,
aglio, porri e pomodori.
Che? Piegare noi la schiena?
Sol davanti a chi ci frega!
Sol a chi per suo diletto
ce lo pone in fondo al retto.
Che sol noi l’abbiamo duro
e così possiamo stare
proprio ben posizionati
sul treppiede, ginocchioni,
proprio innanzi a Berlusconi
proprio tra Fede e Giordana.
E la luna agita Feltri,
ed un poco anche Ferrara,
uggiolando come veltri
essi pure fanno a gara
a chi più le spara grosse
a chi primo porta l’osso,
ma noi intanto siamo chini
con Maroni e con Salvini
e facciamo servizietti
delicati e ben diretti.

Informazioni su jerry

Mi occupo di soluzione di problemi prevalentemente in campo di sicurezza. A lungo appassionato di giallo da poco ho cominciato ad accostarmi alla poesia. Siate clementi.

Categoria(e): poesia
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Un commento a L’uscio dell’orto

  1. Smilie: :-))

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