Origami
Hai smesso di fare domande intelligenti
perché dici che son troppo coglione per risponderti
o troppo sofisticato per reputarle intelligenti
Hai smesso di fare l’amore con me
perché dici che son troppo monotono per corrisponderti
o troppo depravato per trovarcisi.
Hai smesso di fare gli origami con la carta igienica
da quando ho scoperto che stavi ore chiusa in bagno.
Ma non ti capivo, dicevi d’aver bisogno di concentrazione
Dovevi pensare a noi, piangevi, e mi sforzavo di seguirti
“l’origami è essenziale per cambiare certe cose”
tronfio di sé, diceva, il tuo maestro di Yoga
Hai smesso di farti il figlio del vicino (che non era poi un bambino)
Hai smesso di farti quelle quattro risate con le tue amichette ridens
Da quando hai trovato due amichetti rudens
Hai smesso di farti, di questo son sicuro, adesso però ti sei data al barbera.
Non usi più la carta-culo chiusa al cesso giorni interi
hai scoperto che origami può essere anche pensiero puro
l’Amazzonia rende grazie per l’ecologica rinuncia
ma stai sempre chiusa in bagno e pensi al tuo maestro Yoga.
Un giorno di fine estate lui prese il tuo corpo per un foglio
ti piegò e ti rivoltò però senza mai strapparti
tronfio di sé diceva d’averti trasformato anche in un cigno
quando io al massimo sapevo fare gli aereoplani
Lui ebbe il potere di forgiarti a suo volere
di violarti dal ventre all’anima e poi di ricomporti
mentre io non osavo nemmeno stropicciarti
perché pensavo tu fossi la mia unica “copia in bella.”
Copyright ©2008 Luca Zammataro
Originale! Davvero una bella composizione!
bellissmia, melanconica. Il finale lo trovo molto bello
Un giorno di fine estate lui prese il tuo corpo per un foglio
ti piegò e ti rivoltò però senza mai strapparti
tronfio di sé diceva d’averti trasformato anche in un cigno
quando io al massimo sapevo fare gli aereoplani
Lui ebbe il potere di forgiarti a suo volere
di violarti dal ventre all’anima e poi di ricomporti
mentre io non osavo nemmeno stropicciarti
perché pensavo tu fossi la mia unica “copia in bella.”
Condivido l’interesse di Andrea per i due periodi finali, anche se mi sembra siano meglio senza l’ultimo verso.
Spesso mi è successo di descrivere troppo, specie quando le poesie erano fondate su una storia vera, eppure credo sia vero che il difficile sia nel “togliere”, se riuscissi a concentrare tutto il resto in una sola altra strofa o due, al max, potrebbero avere la forza delle due finali ed allora eccellere.
..Sì, sono d’accordo con te.. a volte non e’ facile compattare, anzi diciamo pure che la difficolta’ per chi scrive consiste nello snellire, rendendolo appetibile, quello che si scrive, senza mai semplificar troppo o calcare troppo la mano. Per cui ad una buona idea letteraria deve poi seguire uno sforzo linguistico, che credo venga fuori con molto esercizio. Molte delle cose che ho scritto in passato erano testi di canzoni, allora lì discorso cambia perché poi bisogna fare i conti anche con la metrica musicale.. Il testo di Origami poi, nel tempo, è rimasto solo un testo, e qui a Storydrawer l’ho riproposto in qualità di componimento letterario. Apprezzo molto i tuoi suggerimenti, Bernardo, perchè ho visto quello che scrivi e mi piace un sacco il tuo stile. Grazie per avermi letto!!
Titolo esotico
ancor più bello
se annuncia la descrizione dei resti di una passione, della tristezza senza lacrime, della nostalgia.
I colori esotici della fine di un amore, come quelli di un fiore di ciliegio che cade in terra dal suo albero con lo sfondo di un tramonto.