Ho deciso che ovunque andrò
Vorrò alberi da guardare
E foss’anche in mezzo all’umido
Voglio zanzare da scacciare
Voglio cani che pisiciano impavidi
Dei bastoni delle comari
Voglio urla di ragazzini
E maledizioni di mavari
Voglio i serbi croati e gli zingari
Voglio il sonno da recuperare
Voglio un sigaro immerso nel whisky
E un barone da decapitare
Voglio l’indifferenza dei vecchi
Voglio il cinismo di una puttana
Voglio i sogni di sesso di un cieco
È una madonna da insultare
Voglio tutto il mio sangue che scivoli
Sui campi di grano e sulle risaie
Voglio il pianto di un prete spretato
E un operaio dai liberare
E se questo bastasse a colmare
Questo paesaggio da arredare
Voglio una latta di vernice
Con un colore che non sia mai uguale
Per ricoprire ogni angolo morto
Con sfumature che neanche il mare
Che neanche il cielo col Cristo risorto
Potranno mai ricolorare
Copyright ©2015 Luca Zammataro