la vita dietro l’angolo (titolo provvisorio…)

Una raccolta www.storydrawer.org

LE GRANDI MUTANDE (THE BIG SLIP) – sottotitolo: il lungo sonno (the big sleep)

Pubblicato da mostarda il 22 dicembre 2007

Scarica come ePub

1 Star2 Stars3 Stars4 Stars5 Stars (1 votes, average: 4,00 out of 5)
Loading ... Loading …

Dall’alto della scogliera guardavo affascinato l’enorme balena arancione eseguire dei giocosi balzi fuori dall’acqua; esprimeva una invidiabile e maestosa felicità.
L’incredibile visione mi aveva conquistato, mentre mi domandavo in quale magico luogo fossi mai capitato, senza poterne fare a meno mi tuffavo anche io per raggiungere l’animale; mentre volavo verso il mare vecchi e nuovi amici si univano a me, apparendo dal nulla, tutti con manifesta contentezza ci abbandonavamo al gioco.
Che gioco? Perchè?
Era la sveglia a riportare un tentativo di logica nel sogno.
Con poca voglia la zittii e stupito mi avviai in cucina a preparare il necessario caffè.
Mentre lasciavo alla caffettiera il tempo di fare il suo corso mi diressi in bagno; appena aperta la porta con sorpresa vidi Cecilia mentre si metteva le lenti a contatto, con il mio accappatoio era proprio buffa. Con tenerezza si girò verso di me e l’accappatoio si aprì un poco permettendo una fugace visione del suo seno, sorridendo si ricoprì .
“Ma dai, cosa guardi ancora?” mi chiese maliziosa.
“SONO CINQUE ANNI CHE SEI SCOMPARSA DALLA MIA VITA E MI DOMANDI COSA C’HO DA GUARDARE SE TI TROVO MEZZA NUDA IN CASA MIA ALLE SETTE DI MATTINA? DOVRESTI ESSERE INSIEME ALLA BALENA ARANCIONE CHE HO APPENA SOGNATO!!”
Il rumore del caffè che saliva imperioso mi giunse dalla cucina costringendomi ad andare a spegnere il fuoco. Con stupore scoprii che nessuna caffettiera era sui fornelli, il suono in realtà proveniva dalla sveglia, che avevo solo sognato di spegnere.
Nessuna balena. Nessuna Cecilia.
Ma la sveglia suonava, fastidiosa, noncurante del mio sonno; la guardai con stizza: era lontana dal mio letto, sulla scrivania, lontana, irraggiungibile.
Sarei rimasto volentieri a vagare da un sogno e l’altro, ma il trillo mi pareva sempre più forte e insistente.
Costretto ad alzarmi presi in mano la sveglia e mi accorsi che non era lei che suonava, ma il campanello della porta!
“Signor Michele, sono la portiera! ho due lettere importanti per lei!!”
Chissà come faceva la Dolores a riconoscere le lettere importanti. Aprii di una spanna la porta, quel tanto che bastò per farmi consegnare la posta. Esaminai con interesse le buste: una aveva l’aspetto di una lettera commerciale, provenienza Gran Bretagna; l’altra busta era color porpora, su carta riciclata provenienza: Francia.
Mi fu subito chiaro: la mia dolce e indimenticabile Noelle mi scriveva sue notizie; decisi quindi di leggere per prima la misteriosa lettera che veniva dall’inghilterra, il mittente era l’European Script Fund. La aprii di getto, la firma era di Sir Richard Attemborough, mi comunicava che avevano letto il  mio soggetto e che intendevano darmi l’incarico di scriverne la sceneggiatura in collaborazione.
“ODDIO…..” sussurrai incredulo- come è possibile, non gli ho mai mandato nulla se non un curriculum sette anni fa per un posto come impiegato…e poi ho anche cambiato casa da quel periodo…. e anche la bionda francesina, sono quattro anni che non la sento…”
La sveglia che tenevo ancora in mano ricominciò a suonare.
Impossibile.
Sbattei gli occhi e mi resi conto che il bip-bip proveniva da apparecchiature mediche collegate al mio corpo sdraiato su un letto di ospedale; parecchi dottori ed infermieri mi fissavano increduli: “Buongiorno signor Drimin, non si preoccupi, come si sente? Non si sforzi di parlare, lei è stato per ventuno anni in coma, ma ora è tutto finito, benvenuto nel nuovo millennio!”
“come? ventuno anni a dormire…. ma ditemi le balene di che colore sono?”
“Le balene? sono scomparse da qualche anno: Ma non si allarmi abbiamo TANTE ALTRE COSE…”
“Vaffanculo….”
Il suono delle macchine di controllo bio-vitale cambiò di intensità e fra lo stupore e lo sconforto dei primari Michele Drimin risprofondò nel suo coma profondo.
Per sempre?

EPILOGO:
“Maledetta sveglia!! Ancora lì che suona! Ma questa volta non mi frega.”
Una ciabatta scaraventata con maestria fece cadere l’orologio dalla scrivania spaccandolo. A questo punto Michele si accorse che il rumore continuava imperterrito, in effetti il rumore era quello della lucidatrice che il portinaio passava tutte la mattine alle 7,45.
“Cribbio che sogno che ho fatto, ma come si fa a dormire tranquilli in questa casa con quel maniaco della lucidatrice! Andrà avanti così tutta la vita? Per sempre?! …..e dove accidenti è finito il mio accappatoio?”

FINE

5 Commenti a “LE GRANDI MUTANDE (THE BIG SLIP) – sottotitolo: il lungo sonno (the big sleep)”

  1. emmaus 2007 dice:

    Mostarda, grande! Originale e ben leggibile, senza errori! Davvero un piacere i tuoi scritti, a cominciare dal titolo! Ciao! Alla prossima!

  2. wildant. dice:

    fantastico mostarda !!!!!!!
    originalissimo e molto divertente ! complimenti !

  3. mattiekian dice:

    Troppo forte davvero!!! anche se io non avrei scritto l’epilogo…secondo me è più carino finire con il risveglio dal coma e il suo rientro!

  4. mostarda dice:

    Grazie per i complimenti,
    ho timore a trascrivere il prossimo…..
    concordo con mattiekian, l’epilogo esiste solo in questa vecchia versione che ho riportato. Francamente mi ero dimenticato di averlo poi eliminato.
    Non so che dire, è difficile scegliere adesso.
    alla prossima, con un racconto di orrore….:)
    o forse con uno erotico…..?

  5. Chris84 dice:

    Premesso che ho apprezzato questo tuo racconto, sarei curioso di leggere un racconto erotico…. ;)

Lascia un commento

XHTML: Puoi usare questi tags: <a href="" title=""> <abbr title=""> <acronym title=""> <b> <blockquote cite=""> <cite> <code> <del datetime=""> <em> <i> <q cite=""> <strike> <strong>