Sicuro come diga in fronte al mare,
a te promisi eterno questo amore,
poi si spense.
Le mie braccia saran nodosi rami,
tu nido tra essi, così promisi,
or più non è.
“Gutta cavat lapidem” dicesti a me,
così ora si sgretola la diga,
io tengo il cane, tu tieni Giuditta.
La bici spetta a me, a te lo stereo.
Mi toccherà Giuditta un po’, d’estate,
un mese, non di più, certo, il week-end.
Sì, ma non tutti! Dovrò vivere anch’io!
Vabbè, la progettammo insieme, sì, ma…
Ha dodici anni ormai può andar da sola.
Io, non è che se faccio un condominio,
poi ne debba fare anche il portiere sai?
Ha dodici anni ormai!
Non darmi più lo strazio! Fossi morto?
Ecco, fate un po’ conto ch’io lo sia.
Che quella volta l’ho scampata bella!
Dai non giocare, è una pistola sai?
Pensi ch’io scherzi? No? Ecco ti sbagli…
Era soltanto un gioco, no non spara…
Milano 17 Dicembre 2008
mamma mia…
alla fine era solo un divorzio…
Spiazzante, carina, ma mi sembra un po’ artificiosa.