È la palma scalfita,
limpida linfa geme,
un uomo sotto trema,
la mano sua ferita
poggia, ancor non sente
dolore alcuno e resta
sulla scabra corteccia,
vi pone poi la testa,
la sanguinante treccia
pesa, così si siede
e lì confuso, muore,
lì, della palma al piede,
sommerso dal rumore,
dal rombo del suo sangue,
che si mesce alla linfa
e che si fa più tenue.
Milano 11 Febbraio 2009
Pensavo fosse un refuso quel “scafita” per “scalfitta” e invece mi è venuto un dubbio e ho scoperto sul dizionario che è giusto! Pazienza sarà per un’altra volta.
A parte questo, immagino che si tratti di una immagine dalle guerre trascurate che si svolgono a pochi passi dai villaggi di vacanze, per lo meno io ho capito così.
Mi è piaciuta molto.