Dal mare l’Albania

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Aspra terra di pietre e di poch’erba stenta,

montagnose colline percorse da calanchi,

l’uomo non vi sostò, forse neppure vi trascorse;

o forse vi lasciò deboli segni…

che il vento consumò,

che l’acqua trascinò,

che il mare divorò,

come usan fare.

Ma se vi fosse un dio è in questa terra che
cercherei le sue impronte,

in questa terra che mostra le sue ossa al sole ed
alla pioggia

e nulla dà e nulla chiede, sembra.

Forse solo la luna ha con essa di occhieggianti
biancori una scambio.

 

M/n  EL. Venizelos  luglio 1994

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3 Commenti a Dal mare l’Albania

  1. Gael dice:

    Molto particolare come poesia, sia per la struttura, che in qualche modo ne suggerisce una chiave di lettura, sia per i contenuti, che non saprei definire con un solo aggettivo o che esprimano una sola emozione. Vedo pietà e vedo amore, vedo durezza eppur compassione. Molto bella.

  2. emmaus 2007 dice:

    Mi associo ai complimenti di Gael. Bravo!

  3. Bernardo d'Aleppo dice:

    Sono lieto che quelle sensazioni che quella terra mi trasmise siano state colte.
    BdA

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