Aspra terra di pietre e di poch’erba stenta,
montagnose colline percorse da calanchi,
l’uomo non vi sostò, forse neppure vi trascorse;
o forse vi lasciò deboli segni…
che il vento consumò,
che l’acqua trascinò,
che il mare divorò,
come usan fare.
Ma se vi fosse un dio è in questa terra che
cercherei le sue impronte,
in questa terra che mostra le sue ossa al sole ed
alla pioggia
e nulla dà e nulla chiede, sembra.
Forse solo la luna ha con essa di occhieggianti
biancori una scambio.
M/n EL. Venizelos luglio 1994
Molto particolare come poesia, sia per la struttura, che in qualche modo ne suggerisce una chiave di lettura, sia per i contenuti, che non saprei definire con un solo aggettivo o che esprimano una sola emozione. Vedo pietà e vedo amore, vedo durezza eppur compassione. Molto bella.
Mi associo ai complimenti di Gael. Bravo!
Sono lieto che quelle sensazioni che quella terra mi trasmise siano state colte.
BdA