In cielo qualche lampo,
poche gocce sui campi
ed il sangue versato
non sarà lavato
che da un inverno, che geli
la nostra gente d’incanto,
che non possa vedere,
che non possa sentire,
cent’anni a pensare
senza poter parlare,
come nei campi i meli
senza poter fiorire,
coperti come sono
di sangue raggrumato.
Trieste marzo 1994
Molto bella. Un’ottima scelta di parole, che “suonano” bene tra loro, evocando sensazioni. Bravo!
ho sentito un brivido leggendola…bravo
I meli che non fioriscono per il sangue è un’immagine geniale. Grazie per avercela fatta leggere
bella. E’ bene ricordare !!!
Non si fa in tempo a commemorare i lutti di una guerra che se ne scatena un’altra!
Nuda e cruda la tua poesia mi spaventa, mi sembra di essere li, su quei campi arati dalle bombe.