Avevi scapole alate,
ora, pieghe adipose
le hanno spodestate.
Avevi lo sterno sporgente,
uccellino indifeso,
ora un’epa debordante
appesantisce il tuo volo,
ti amo ciò nonostante.
Ci scambiavamo le brache,
ora le tue mi son larghe,
quanta ciccia da mastruzzare.
Ho smesso di fumare,
ti voglio riagguantare.
Rotoleremo nel grasso.
In otto giorni due chili,
in qualche mese ti prendo.
Mi prenderà un infarto
a scoparti con questo gusto.
I vicini si son lamentati,
gli uni perché svegliamo i bambini,
gli altri perché dormivano loro.
Quante maniglie mi porgi…
Dovunque ti posso afferrare.
Ti prendo e ti porto lontano.
Nella casa degli specchi,
là ci terremo per mano
e ci guarderemo amare
e amati, ci baceremo contenti,
non troveremo l’uscita,
consumeremo i nostri corpi,
con tanto ginnico amore.
Sei arrivato vicino a sconvolgermi. Ma lei ha letto questa tua? Non si è suicidata?
Spero sia opera di fantasia, in questo caso ne hai tanta, complimenti!
Mi piace molto “consumeremo i nostri corpi con tanto ginnico amore” direi che è un buon programma per questa coppia.
Hai ragione, era un po’ che avevo in mente una poesia sulla grassezza, ma solo dopo avere letto quante calorie si consumano mediamente in un rapporto sessuale ho avuto l’ispirazione concreta.