Sono entrata ansiosa e tesa,
ho traversato la sala giochi,
(anche i bimbi van di testa)
a lungo, in sala, ho atteso,
ho cercato di incrociare gli occhi
degli addetti, che volgevano la testa,
mi sono fatta davanti all’ufficio,
mi hanno invitata a sedere,
passata l’ora dell’appuntamento
la sedia cominciava a bruciare,
mi prese forte lo scoramento,
non ero nessuno, non ero niente.
Volevo un aiuto, sentivo il pianto,
dentro, profondo, cercare un varco,
infine sono stata rimproverata:
Avrei dovuto prima farmi avanti!
Perché venivo? Cosa mi aspettavo?
Mi sentivo indifesa, inadeguata,
ma se volevano me ne sarei andata,
mi scusavo, avevano certo da fare.
Casi certo più gravi giravano,
con calze colorate e due cappotti,
occhi bistrati e spupiti
sopra labbra smarginate,
chiedendo sigarette,
voci che avevano chiesto aiuto
forse come me, prima di me.
Una mattina al CPS, fuori la neve.
E’ una bellissima descrizione la tua… sarà che quel pianto dentro che cerca di farsi un varco l’ho provato anch’io…
Grazie Giangia, tanto spesso reprimiamo quel pianto liberatorio in cui forse temiamo di affogare, invece bisogna liberare le emozioni, lasciarle espandere fuori di noi per poterle vedere bene, prenderne le misure, riderne anche e lasciarle andare…
Scusate, ma ammetto di non sapere cos’e’ un CPS…
Centro Psico Sociale, cioè la struttura del territorio preposta alla prevenzione e cura del disagio psichico.
Bella la tua poesia.
Ma se fosse vero? Se così fosse, non te la prendere, son cose che capitano; con i tagli di personale anche le migliori organizzazioni ne risentono!!
Mi auguro che in seguito tu abbia trovato una buona accoglienza e che le tue lacrime possano essere uscite liberamente. Ti abbraccio. B.
Jerry, ma sei uomo o donna?
In ogni caso veramente toccante!
Son mancato molto a lungo
dall’ermetica tenzone,
ero andato a sostenere
un’amica nel disagio,
fu questione di un momento
percepire, da quei muri,
sofferenze ed emozioni
quasi come degli odori,
quegli odori conosciuti
che ti portano nel tempo
delle tue vite passate,
senza un capo ed una coda,
solo con un’emozione.