La Canzone dell’Ozena
L’uomo con le croste puzzava a non finire
puzzava di aragoste prossime a marcire
Non fece il militare per colpa del fetore
ma questo non fu un dramma,al diavolo l’onore
La moglie lo piantò,il figlio se ne andò
persino in officina gli dissero: “Vo! Vo!”
E quando fu sul punto di togliersi la vita
andarono per dirgli che l’ozena era finita
La moglie lo baciò, il figlio ritornò
e intanto quel fetore giammai si dileguò
Ma se non era lui, che era sta latrina?
Puzzavano il figliolo e la sua mogliettina.
Copyright ©2008 Luca Zammataro
Ma… eri arrabbiato quando hai scritto queste rime?
Oibò! Ciao, Zamma!