Luca Zammataro

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La Fantascienza classica, in genere è rappresentata da personaggi ed oggetti al limite della perfezione: un mondo in cui specialmente le macchine appaiono meravigliosamente infallibili, anche quando poi falliscono nella follia, come nel caso di HAL9000. Io invece ho sempre immaginato una fantascienza in cui gli oggetti e gli uomini che li gestiscono sono rispettivamente mal costruiti e malaticci, come qualche volta accade nel mondo reale. E così ho inventato la "ScotchScienceFiction", una fantascienza dei poveri, in cui le cose si rompono perché sono costruite con mezzi di fortuna e con roba di scarsa qualità, quasi assemblate dallo "scotch", e per questo motivo in grado di influenzare il pensiero ed il destino dei personaggi che ruotano attorno ad esse, ponendo in evidenza la sfiducia verso un progresso scadente ed inevitabile, e trasformando così il nietzschiano superuomo in una wagneriana illusione alchemica di homunculus frustrato. Divertente no?