pensieri di maggio
Pubblicato da a il 23 settembre 2007
Era una di quelle notti in cui il vento lo si sentiva salire man mano che scendeva la notte… E mentre i colori sfumavano perdendo il loro fascino distinto, piccole fate dei boschi uscivano intimidite per perdersi nel gioco della danza..
Leggiadre (a nascondino coi sottili fili d’erba, per poi ritornare all’improvviso laddove meno le si aspettava….) accendevano e spegnevano la loro lucina come un piccolo faro in mezzo al mare…
Il mare era quello del disorientamento poichè perdute erano sulle onde dell’alito tiepido che proveniva chissà da dove, per andare a perdersi lontano..
Un pò qua, un pò là…e comunque fosse, sempre nel posto diverso da dove le si poteva immaginare…
Nel cielo alcune nubi scure s’eran date appuntamento promettendo un temporale, grossolanamente allineate: qualcuna osava pure brontolare ma il suo lamento si perdeva nel silenzio rotto dal canto dei grilli…
Il bosco alle spalle fremeva di foglie, i contorni oramai vaghi della campagna, scivolavano verso valle,per perdersi in sagome scure…
Di tutte le stelle che pian piano s’accendevano, una era più grande, bassa a occidente e pareva poco distante dal dolce pendio della collina…
Che sensazione d’immenso, di pace, d’eternità..e pure di caducità, la stessa che ad ogni passo, divorava il sentiero percorso..
Era una di quelle notti, in cui chiuso in una morsa di ferro, non si sa se dentro il cuore c’è gioia, amore, dolore..
Ci si lascia andare a respiri affannati, che a fatica trattengon la vita, finchè una lacrima calda accarezza una gota, ed un lieve sorriso illumina un viso..
Questa notte…era ieri notte…
Questo testo è stato pubblicato il 23 settembre 2007 alle 12:00 am ed è classificato nella categoria Uncategorized. Puoi seguire la discussione riguardo quest'opera utilizzando il feed RSS 2.0. Puoi lasciare un commento, o fare trackback dal tuo sito.
27 settembre 2007 alle 4:55 am
Ciao insolita_mente. Molto bella questa descrizione. Ho trovato solo un paio di punti in cui lo stile sembra un po’ forzato, artificioso, poco fluido (“sull’onde” e “pur brontolare”). Per il resto complimenti, e grazie per avercelo fatto leggere
Grazie a te Andrea di averla letta.. Quando scrivo, mi capita che sia la penna che va,come mossa da se stessa.. Io rileggo alla fine ed il più delle volte, non apporto modifiche.. Come in questo scritto, anche se in effetti il “pur” poteva non esserci, mentre “sull’onde”secondo me , non stona…
Grazie ancora.
Buona giornata!