Silvia-Le radici del peccato-2° parte
Pubblicato da a il 30 settembre 2007
….
Con le spalle appena ricurve, schiacciate dal peso di una vita fatta di fatiche e sacrifici, livemente voltate alla finestra, con la testa leggermente chinata sulla trama iniziale di un lavoro a maglia, persa con pensieri che intrecciati a caso, ricamano il tempo passato, vissuto, presente e futuro…è lì…seduta.. quella figura di donna segnata dal tempo.
Per quanto, a volte, se non molto spesso, mi è estranea, in questo momento mi è particolarmente familiare.
Il mio cuore, come una pietra preziosa ancora calda di fuoco, riconosce in quella figura, una parte di sé.
Mi avvicino con lievi passi ma lei non alza lo sguardo da quell’intreccio di lana.
Forse aveva già sentito i miei passi uscire dalla stanza, forse si aspetta ancor’oggi una giornata di mia indifferenza.
Un poco mi spiazza, mi aspettavo almeno un intreccio di sguardi.
E’ uno di quei giorni in cui le difese sono un poco abbassate, quei giorni in cui si apprezza un raggio di sole e ci si apre al meriggio con un lieve sorriso…
Mi avvicino e, come un cucciolo di gatto che cerca le coccole e si prende il suo spazio nel grembo della madre, ancheggiando di schiena, le apro le braccia e mi siedo sulle sue ginocchia.
L’abbraccio e le chiedo di fare altrettanto.
Sorrido, la bacio.
Lei prima basita, poi si illumina e risponde con una sonora risata, scherzando mi dice:
- Sei grande oramai….perchè cerchi ancora coccole? Su, fai la donnina!!!
Per me i grandi erano Grandi, ed io mi sentivo ancora bimba, forse poco più di una bimba….non credevo ci fosse un’età per le coccole…non ci avevo mai pensato.
D’altra parte non ne avevo mai avute…
Non cedo, resto seduta sulle sue ginocchia e rispondo alla sua voce, reclamando:
- Dai mamma, fammi le coccoline! E continuo a ridere, a sorridere.. è meglio.
Il suo sguardo velocemente cambia espressione e il ritmo del suo respiro diventa serio, più pesante.
Il fuoco del mio cuore, lentamente si spegne poi all’improvviso diventa di ghiaccio, cede, cade, si spezza, si frantuma in mille frammenti di nessun valore.
- Ora che sei una donnina ti devo dire alcune cose.. stai attenta, non stare con i maschietti, perché se ti succede qualcosa, la colpa è TUA!!!
Il mondo mi è crollato addosso, mi sento sporca, lurida, e …colpevole di una cosa che volevo confidare e condividere poco prima con lei, per sentirmi alleggerita, capita, difesa e protetta.
Torno nella mia stanza, il cielo si è rabbuiato, è sparito il sole.
E’ da tanto che c’è un velo grigio su ogni cosa che i miei occhi vedono, sempre temporali o aria di tempesta nel freddo del mio cuore che volevo scaldare…
Sempre più difficile trovare un raggio di sole che riaccende la fiamma nel petto…
Oggi è uno dei tanti giorni qualunque, lei è sempre a ridosso della finestra, sferruzza continuamente quel lavoro a maglia che mi ricorda Penelope, non lo conclude mai…
Mentre la guardo mi sento vuota, senza sensazioni né emozioni.
Nemmeno si è accorta di cosa è accaduto dentro di me, nel sentire le sue parole…
Prepotentemente con aria di sfida, torno sui miei passi, le passo davanti e le chiedo: – Cosa c’è da mangiare…?
- La odio
….
30 settembre 2007 alle 6:38 pm
Ciao insolita mente, ti sei messa in un bel casino, direi Non è facile descrivere in maniera credibile i rapporti genitori/figli quando sono così complicati. Non se lo vuoi fare in maniera non stereotipata, almeno
Per ora non c’è male… bello come le chiede cosa c’è da mangiare e in realtà pensa tutt’altro. Resto in attesa del seguito.