Concerto d’amore 1° parte
Pubblicato da a il 4 novembre 2007
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Non sempre la vita ci viene incontro, per questo bisogna stare all’erta, in fondo la fortuna, a volte, è saper cogliere le occasioni…
Dana si era preparata da tempo, lo stesso tempo con cui ci si prepara per l’appuntamento che si è sognato da una vita.
Con la stessa passione, lo stesso entusiasmo, la stessa inquietitudine, lo stesso timore e la stessa paura… E lo stesso desiderio..
Quella fame di considerazione che ogni essere umano avverte sin dalla prima infanzia.
Il bisogno di dissetarsi avidamente per colmare anni di astinenza da linfa vitale umana.
Soprattutto maschile..
La necessità interiore dell’approvazione di quel uomo capace di farla sentire bambina, ragazza e donna, senza esserglisi mai data ancora completamente..
Non come volevano entrambi..
Non come richiedeva, quasi obbligatoriamente- la passione reciproca li aveva accompagnati- in quel percorso irta di difficoltà, sia per organizzazione, sia per impegno che dedizione…
Man mano che i giorni passavano e la data s’avvicinava, sogni colorati, pieni di musica e dolci melodie venivano distrutti inesorabilmente da immagini di scale che crollavano rendendo la sua meta pressoché irraggiungibile.. sempre più lontana.
Ed ad ogni risveglio la sua pelle era madida di sudore.
Anche l’ultima notte l’aveva trascorsa così.
E questo non era un bene per quello che doveva fare.
L’evento richiedeva la massima lucidità e concentrazione.
Riprese mentalmente i gesti inventati di un avvenimento non ancora accaduto.
Doveva uscire di casa con un certo anticipo, per arrivare puntuale,alle 21.00, ma aveva davanti tutta la giornata per prepararsi.
Era il suo primo appuntamento importante della vita, quello che aveva desiderato e sognato sin da ragazzina, lo stesso che avrebbe potuto determinare e cambiare il suo futuro..
Aveva scelto con cura la biancheria intima da indossare.
Si era orientata poi su tailleur sobrio, di linea classica, grigio topo, sotto cui sarebbe spiccato il bianco deciso della camicia , col piccolo colletto chiuso con un alamaro ad abbracciare l’esile collo, una cache-col annodata a guarnizione.
Scarpe decoltè ai piedi con il tacco sufficientemente alto per darle quel tocco di grazia che solo quel tipo di scarpe sa dare…
10 novembre 2007 alle 10:11 am
Intrigante… volo a leggere i seguito!