il perdono a modo mio
Pubblicato da a il 27 settembre 2007
Il perdono
Spesso mi sono chiesta cos’è, in realtà, il perdono..
La conclusione ultima è che,
per come normalmente viene inteso,
è un grande atto di arroganza e presunzione
da parte di chi presume di concederlo.
Dico questo perché credo che nessuno abbia il diritto di perdonare,
in quanto dietro al perdono c’è un giudizio..
Nessuno ha il diritto di giudicare,
soprattutto, perché,
quando presumibilmente necessita il suddetto,
si è sempre in due e come si sa,
in questi casi,
le cose avvengono sempre perché ci si scontra in due.
La vita è un percorso irto di difficoltà,
e fin qui nulla di nuovo sotto il sole,
noi siamo il risultato del nostro vissuto,
ed ognuno ha il suo,
e tutti egualmente legittimi.
Quando ci si relaziona, ci si confronta,
si espone agli altri il proprio punto di vista, ognuno ovviamente ha il suo
ed ovviamente entrambi degni di considerazione..
Nei momenti di disaccordo subentra
una difficoltà di comunicazione,
ci si sente inadeguati, non capiti,
si teme di essere inferiori e di venire giudicati, pertanto si passa all’attacco,
cercando di capovolgere la situazione a proprio favore.
Dal mio punto di vista,
entrambi si fa la medesima cosa con i
medesimi meccanismi e le stesse dinamiche…
La cosa che differisce è il tempo…
Uno poco prima ed uno subito dopo..
Arriva quindi lo scontro,
relativi giochi di potere che,
nell’ambito dei ruoli e degli equilibri già acquisiti,
portano ai sensi di colpa da parte del più debole
ed al famoso “perdono” da parte dell’altro..
Nel tempo questo,
a mio modesto parere,
porta in questa coppia
(intesa nel senso più lato del termine)
uno squilibrio,
poiché il più forte si stanca di giocare con una persona
che non ritiene essere alla pari,
l’altro si stanca di sentirsi inferiore e sempre sbagliato.
Prima o poi la situazione sfuggirà di mano ed arriverà al collasso.
Chi tocca per primo il proprio limite,
si allontanerà..
Tornando al perdono..
se dopo lo scontro,
(che può accadere, sia ben chiaro)
ognuno si prendesse il tempo di guardarsi dentro,
e riconoscesse i suo errori,
ammettesse di aver potuto far altro o dire altro,
o magari anche solo in altro modo,
secondo me,
le cose non solo potrebbero chiarirsi e risolversi,
ma nel grande gesto di umiltà che ognuno fa
prima verso se stesso e successivamente verso l’altro,
ci sarebbe un’ampliamento
del sentimento d’amore a favore di entrambi…
Questo è un cammino che si dovrebbe fare reciprocamente,
mettersi in gioco,
accettare i propri errori,
riconoscerli anche quando si crede di essere nel giusto
perché,
in fondo,
si poteva SEMPRE fare meglio..
A conclusione
credo che il perdono sia un grande atto di umiltà che,
portandoci a riconoscere i nostri errori,
ci fa capire dove,
come ,
perché abbiamo sbagliato
e perché l’altro era nel giusto..
..nonostante credessimo non fosse così.
Assumerci la responsabilità delle nostre azioni
ci rende ESSERI UMANI degni di questo nome,
ci fa crescere,
ci rende onore nel confronto con gli altri,
uniti nella comprensione
che diventa poi..AMORE..
Quell’AMORE che è il risultato contrario
dell’altro tipo di “perdono”..
Questo io credo..
27 settembre 2007 alle 7:51 pm
Il perdono non riequilibria l’avvenuta rottura di un’armonia, ma libera dal peso di averla subita, questa disarmonia. Si occuperanno le leggi universali dell’esistenza del ripristino degli equilibri spezzati, creando ripercussioni che avranno lo scopo di ricreare nuovi equilibri. Il perdono non è mai un gesto di arroganza perché, quando è sincero, consente al perdonato di poter rimediare al danno fatto, quando fosse possibile, e riavvicinarsi alla speranza di poter vivere di nuovo. Anche se in modo diverso da prima di aver fatto il danno. La vita, e ciò che è superiore alla vita, ci perdona continuamente e non lo fa con arroganza, ma con comprensione amorevole e paziente. Il tempo e il modo che ti è stato concesso per pensare e scrivere, deriva dal perdono continuo delle tue imperfezioni… Non dimenticarlo.
28 settembre 2007 alle 2:04 pm
il perdono è l’atto attraverso il quale metto in discussione il mio agire perdonando l’offesa ricevuta e l’offesa recata si ristabilisce l’equilibrio che tende al proprio miglioramento molto spesso non si riesce a perdonare gli altri perchè non si riesce a perdonare se stessi meglio sarebbe agire con più benevolenza cercando sempre di amare il prossimo anche quando ci ferisce, e viceversa amando gli altri invece di ferire. L’amore è comprensione, se comprendo amo….
30 settembre 2007 alle 2:56 pm
Non credo al perdono in amore … chi perdona ha sempre la faccia da santo che tiene in pugno il perdonato. Il perdonato normalmente non accetta nel tempo la condizione del “graziato”. Se l’amore è grande non esiste il perdono, ma la comprensione che funge da la gomma da cancellare che fa sparire gli errori passati. Credo solo nella “gomma da cancellare”