insoliti pensieri

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silvia-Le radici del peccato-1°parte

Pubblicato da a il 30 settembre 2007

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- Silvia..su Silvia..svegliati..è ora di andare !
- Uhmmmmmm…ho sonno!!
- Su, alzati , sennò si fa tardi…

Che sia ora di andare lo so, ma che si faccia tardi.. per cosa… questo ancora lo devo capire..

Da un po’ di tempo, quasi tutte le mattine, all’alba, Maddalena mi porta con sé in cima a Monte Savino perché, dice, mi giova alla salute.

Secondo lei camminare all’aria mattutina mi pulisce i polmoni e mi fa respirare meglio.
Sta di fatto che certamente unisce l’utile al dilettevole, perdendosi nei campi incolti, a raccogliere l’erba per i suoi conigli….

Stamattina l’aria è fresca e frizzante ed a stare ferma mi vengono i brividi, in più mi annoio.

Ho una forte nostalgia di mia madre: da qui alla cima del monte, non c’e molta strada e poiché Maddalena riempie il suo sacco di iuta senza curarsi di me, con passi sempre più veloci con le gambe scheletriche che mi ritrovo inizio a salire su antichi scalini di tufo.

E’ questa una scorciatoia per le passeggiate nascosta in mezzo ad un boschetto di carpini, sambuchi, acacie ed ornielli.

Io la conosco molto bene poiché, quando la mamma mi tiene con sè nell’albergo dove lavora, io sono libera di fare quello che voglio e come una piccola selvaggia, un po’ maschietta, sono sempre alla ricerca di qualcosa da scoprire.

Ora, da abile scalatrice mi arrampico sull’antico cancello alto forse due metri o più, attraverso il parcheggio di ghiaia, arrivando alla piccola finestrella della cameretta al piano terreno,dove lei dorme.

Busso insistentemente nei vetri della finestra, sollevandomi sulla punta dei piedi.

Col viso assonnato non tarda molto ad aprirla..eccolaaa..!

- Mammaaaaaaaaaaaa , sono ioooo!!!!
- Ma che ci fai tu qui.. a quest’ora?
- Maddalena raccoglie l’erba per i conigli ed io sono scappata, sono venuta su e voglio stare con te!!
- Aspetta, vengo ad aprirti!

Appena vedo che la porta si apre, m’infilo tra la sua ancora piccola fessura, entro quasi con prepotenza e la stringo.

Stringo quei suoi fianchi grossi e larghi senza riuscire a contenerla tutta, mi aggrappo a quei lembi di sottoveste leggera sperando serva a tenermi lì con lei, come catene che non si spezzeranno per riportarmi ancora una volta lontano …

I suoi palmi appoggiati sulle mie spalle, mi costringono ad arretrare ed io, allentando la presa per non cadere, faccio due piccoli passi indietro.

Mi sento schiaffeggiare da due mani invisibili perché il suo sguardo è tagliente come una lama, il piacere d’essere lì svanisce immediatamente sfumando in vergogna e sensi di colpa!

Maddalena, dopo poco mi viene a prendere, non sembra preoccupata,io con occhi disperati guardo mia mamma e la supplico ancora una volta – Mamma voglio stare con te – ma le sue braccia mi spingono verso Maddalena che mi prende per mano portandomi fuori da quel lungo corridoio.

Io cammino perché trascinata, il mio viso è voltato all’indietro a guardare la figura di mia madre mentre si allontana.

La porta si chiude e lentamente, a capo chino, torno verso quella che non è la mia casa ma è la casa dove sto.

- Mamma….- chiamo con un filo di voce che passo dopo passo si spegne mentre lacrime calde scivolano lungo la guancia …

….

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