Andrea

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Il Sognante (2)

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Mentre John lo faceva accomodare in soggiorno, furono raggiunti da Anne. Era una bella donna, sulla trentina anche lei.
“Anne, piacere di conscerla”
“Luis”
“Allora, come avviene il test? Dove vuole che ci mettiamo? In salotto va bene? Oppure preferisce da qualche altra parte? Noi possiamo restare?” John era visibilmente agitato.
“Non gli faccia caso” fece Anne. “Non sta letteralmente nella pelle all’idea di avere un figlio Sognante”
“Non si preoccupi” rispose Luis sorridendo, “anzi sapesse quanti ne vedo di genitori agitati! Non vi state comportando peggio di tatni altri. Il salotto andra’ benissimo, e non serve che voi ve ne andiate. Certo pero’ avro’ bisogno del bambino…”
“Che stupido! Mi scusi, lo vado a prendere subito”
John torno’ di corsa col piccolo…
“Come ha detto che si chiama?”
“Alex”
…ecco, col piccolo Alex.
“Il test e’ assolutamente sicuro, e non invasivo. Ho portato con me questo speciale amplificatore. Assolve alcune delle funzioni di un neurochip, ma si applica all’esterno della scatola cranica. Con questo potro’ avere una visione della mente del piccolo Alex abbastanza accurata da stabilire se e’ un Talento oppure no.”
“Non c’e’ possibilita’ di errore?”
“La tecnica ormai e’ molto affidabile. Restano un certo numero di falsi positivi, cioe’ di bambini che il test classifica come Talenti, ma che in realta’ non lo sono. Il numero di falsi negativi invece e’ ormai praticamente zero, e capirete che e’ questo che interessa maggiormente alla Gestione. Immaginate che perdita se un Curvante non venisse identificato per tempo! Senza un adeguato condizionamento infantile non riuscirebbe mai a guidare una nave da grande.”
“Quindi, se lei ci dicesse che Alex non e’ un Sognante, non ci sarebbe alcun appello”
“Esattamente”
Luis capiva benissimo lo stato d’animo di John ed Anne. Quando nessuno dei due genitori era un Talento raro, la reazione era sempre quella. Sulle capacita’ del figlio riversavano tutta la loro voglia di riscatto sociale. A volte questo poteva arrivare ad avere serie ripercussioni sull’equilibrio psichico del bambino, che, messo troppo sotto pressione, poteva perfino arrivare a rifiutare l’addestramento.
Per questo i Curvanti ricevevano un trattamento speciale. In nessun modo infatti la Gestione poteva permettere che un Curvante crescesse in un ambiente meno che ottimale per il suo sviluppo. La soluzione che fu trovata era quella di affidare il piccolo alle cure di un professionista, tipicamente il Sognante che l’aveva scoperto. La coppia di genitori naturali veniva quindi sottoposta ad un trattamento che cancellava del tutto la memoria della gravidanza e della nascita figlio.
I vantaggi di questa soluzione erano molteplici. Prima di tutto, il bambino cresceva in un ambiente ideale per il suo sviluppo sia fisico che psicologico. Il fatto di affidarlo alle cure di un Sognante permetteva di accelerare notevolmente la velocita’ dell’addestramento, iniziandolo praticamente gia’ dal giorno successivo alla scoperta del Talento. Altrimenti si sarebbe dovuto aspettare almeno fino al terzo anno di eta’, quando il primo neurochip poteva essere impiantato.
Il principale vantaggio della riprogrammazione della memoria della coppia, come alternativa ad esempio alla loro eliminazione fisica, era che il patrimonio genetico capace di dare origine ad un Curvante era quanto di piu’ prezioso ci fosse sul pianeta, e sarebbe stato un peccato eliminarlo. Meglio piuttosto permettere loro di continuare a vivere ed avere altri figli, che magari avrebbero a loro volta avuto probabilita’ piu’ alte di generare un Curvante.
Perche’ tutto funzionasse a dovere, la segretezza era indispensabile, e nessuno al di fuori della Gestione e dei Sognanti incaricati dei tests ne era a conoscenza. I bambini riassegnati vivevano per tutta la vita credendo di essere veramente figli del Sognante che li allevava. Tutti quelli che lo sapevano, inoltre, dovevano sottoporsi ad una particolare modifica del proprio neurochip, che ne causava l’autodistruzione (con contesuale polverizzazione del cervello che lo ospitava) non appena si tentava di parlare a qualcuno di questa pratica.
Insomma, la Gestione era in una botte di ferro, e tutta la societa’ ne traeva un vantaggio enorme.
Dolcemente, infilo’ al piccolo Alex l’amplificatore, che assomigliava ad una specie di casco, collegato direttamente al neurochip del Sognante.
Per prima cosa indusse un profondo sonno al piccolo. Il test era molto piu’ semplice se la normale attivita’ cerebrale non interferiva.
Ora chiuse gli occhi, e si concentro’ sul piccolo Alex. Vedeva la sua mente come una specie di palla fluida, traslucida e vagamente luminescente. Delle protuberanze si allungavano di tanto in tanto dalla superficie, crescevano e poi si ritiravano. Quello che interessava A Luis si trovava nelle profondita’ della sfera.
Con la mente, proietto’ l’immagine di centinaia di fili sottilissimi, che immerse pian piano nella mente di Alex. Questa era la fase piu’ delicata di tutto il test: una volta collegato all’inconsio del bambino, scoprire il suo Talento era un gioco da ragazzi. Se pero’ qualcosa fosse andato storto ora, della mente del piccolo Alex non sarebbe rismasto un gran che…
Il trucco era accorgersi che in un certo punto stava per formarsi una protuberanza, e spostare rapidamente da li’ tutti i filamenti. Ovviamente l’immagine che il Sognante vedeva era del tutto convenzionale. Luis si trovava molto bene con la combinazione della palla di fluido con i sottili filamenti. Diversi suoi colleghi invece preferivano l’idea di un blocco di marmo da scolpire per ottenere una foglia d’albero sottilissima, senza romperla. Altri amavano la rappresentazione di un castello di carte… insomma il fenomeno era sempre lo stesso, e ogni Sognante poteva scegliere la rappresentazione che riteneva piu’ opportuna.
Finalmente i suoi filamenti raggiunsero il centro della mente di Alex. Luis a questo punto non poteva piu’ spostare i filamenti, ed aveva quindi solo qualche frazione di secondo per prendere il controllo delle funzioni inconsce del bambino, vedere cio’ che sapeva fare e disattivare il collegamento.
Quelle frazioni di secondo erano per fortuna piu’ che sufficienti ad un Sognante esperto come Luis. Quando riapri’ gli occhi, Anne aeJohn lo guardavano con apprensione.
A Luis non era mai capitata una situazione come quella. Non sapeva bene come regolarsi. Decise di conceder loro comunque un po’ di felicita’. Li guardo’ sorridendo: “Congratulazioni, il piccolo Alex sara’ un Sognante coi fiocchi”.
Solita reazione. Anne che si commuove. Urlo di gioia di John. Ringraziamenti. Saluti.
Luis si sentiva un verme. Appena salito in macchina chiamo’ la Gestione.
“Sono Luis. Rapporto esame AN59LSJ34. E’ molto strano. Il soggetto e’ sicuramente un Sognante, ma ho anche percepito piu’ che chiaramente lo schema cerebrale tipico di un Curvante. Le mie conclusioni: un Talento misto, Sognante e Curvante”.
“Ricevuto, grazie. Iniziamo immediatamente le procedure per il ricollocamento del bambino. Il suo profilo sembra ottimo. Il bambino sara’ affidato a lei. Buona giornata.”

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Autore: andrea

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Un Commento

  1. Un ibrido Sognante e Curvante… e questo da grande che combina? O_o

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