La giornata mi aveva un po’ emozionato, avevamo firmato il compromesso per un appartamento e con questi mutui ballerini ero pieno di dubbi, Elsa seduta in auto al mio fianco era silenziosa, probabilmente anche lei aveva pensieri simili a i miei.
Le sbarre del passaggio a livello di fronte erano appena scese, mi fermai e in quel momento Elsa si mosse sul sedile.
-Mi sento bagnata, cosa c’è sul sedile? La sua voce era salita di tono, allarmata. Feci un breve ripasso e risposi: -Niente.
-Ma tocca! Fece spostandosi avanti.
Infilai una mano dietro la sua schiena e scesi.
-Un uccellino! Urlai sentendo qualcosa di più o meno peloso e umido tra le dita: -L’hai schiacciato!
Elsa sganciò la cintura e saltò giù dalla macchina in un attimo, quasi squittendo dalla pena e io mi chinai a raccogliere il piccolo passero che doveva essere entrato in auto dal finestrino aperto mentre firmavamo il compromesso.
Un piccolo kiwi spiaccicato, che esalò il suo ultimo respiro vegetale nella mia mano mi rammentò la spesa fatta il giorno prima e ridendo ascoltammo il treno passare.
Bernardo, sei proprio un tipo bizzarro… non vedo l’ora di conoscerti
Ciao Bernardo, sarebbe proprio curioso capire da dove hai tirato fuori questa storia! Molto divertente.
Me l’ha raccontata un kiwi un po’ di tempo fa, io l’ho solo aggiornata.
mi immagino lo stato d’animo già depresso per il mutuo e la sua incognita, mi immagino il terrore di avere spiaccicato un uccellino, mi immagino lo schock a vedere che l’uccellino aveva il sangue verde!
Coraggio, a questo mondo c’è di peggio…un mutuo con il becco spiaccicato in banca! N.