Passo dal pusher e parto

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Si giocava come sempre allo spasimo al D.A.C. (Dopolavoro Astronautico Crateghiano), chi avesse perso sarebbe andato fino a Darmatuiga, a fare il pieno di  “napo” per i prossimi sei mesi; due settimane di  viaggio  nel  territorio frequentato dalle caftantidelle, che avrebbero succhiato tutta l’ energia psichica dello sfortunato, il quale, per i successivi due mesi, non avrebbe avuto la capacità di sognare niente di più eccitante di una lattuga; d’altronde di media la cosa non  succedeva più  spesso che ogni settantatre mesi a testa, ma, perdendo, poteva succedere assai più spesso e a me era già successa tre volte in soli sette anni.

    E porco newton ! Stava andandomi male anche oggi, ero al terz’ultimo posto del campionato valido  per il  prossimo turno, che sarebbe partito tra poco più di un mese ed io avevo ancora  da  pagare  la  seconda  rata  del  trattore  inerziale:  perdere  due settimane di  lavoro avrebbe potuto  essere  la  fine  della  mia  indipendenza, di  nuovo a  fare  i  turni alla Intergalattica… Terra puttana ! 

    Sto fetido marpione mi ha flippato un’altra volta.

    Bene, è andata…  sarà  meglio  organizzarsi: trovare  qualcuno  a  cui  noleggiare il trattore intanto  che  sarò  in  viaggio.  E’ sempre  meglio  essere  un  paio  di  centi­metri  avanti la  mazza del  destino:  qualche  volta  si   può evitare  il  colpo  e  qualche  volta  si  fa  in tempo  a rassegnarsi.

    Se   non fossi  fatalista  quel tanto  sarei  già  su  un  Pianeta  di  Punizione per Consumatori Riottosi  da tempo  e  se  fossi  un  po’  più  bravo  a  calciobalilla   non  partirei  per Darmatuiga per  la  quarta  volta  in  sette  anni.    Percheccazzodimotivomai   sti  crateghiani debbano  fare decidere  tutto  ai  campionati  di  calciobalilla,  alle  corse  degli  spermatozoi  e alla lotteria Random…..

    Sto per  entare  nel  territorio  delle  caftantidelle  ma  forse  ho  una  chance  per  non  farmi prosciugare  tutta  l’ energia  psico-onirica  che  serve  per  trattare  con  computer  e  altri alieni: ho  trovato  e  non  vi  dirò  da  chi,  dell’ erba  bruzzanese,  sono  solo  cinquanta grammi,  ma sono  solo  cimette  fiorite, grasse  e  appiccicaticce  e  se  mi  mantengo  sui tre  grammi  al giorno,  un  infuso  ogni  sei  ore  dovrebbe darmi  quel  surplus  di  immaginazione  da  non rimanere  a  secco  prima  della  fine  del  viaggio  di  ritorno;  certo  dovrò amministrarla  con cautela.

    C’è  qualcoisa  che  non  va  come  dvrebbe  dallo  schermo vedo  che  sono  cmplettamente avolto  in  una  strana  luminosita  invece  di  verede  ogni  tanti  una  flocculazione  leggere di scinille  roisa  e fucsia  ne  sono  completamente  avvolto  tanto  da  non  vedere  ne  una stella ne il  nero  profondo  dello  spazio  e  per  fortuna  ho  dato  l’erba  da  amministrare alla  nave perchè  non  mi  sembra  affatto  di  essere fatto  o  per  lo  meno  le  sesazioni positive   dell erba non  le  sento  proprio  ho  solo  un a  certa  pesantezza  di pensiero, un po’  di  torpore,  ma  gli strumenti  mi  dicono  che  la  nave  fà  il  proprio  dovere  e  attorno l’ universo  e  come  deve essere  mi  sa  che  torno  a  dormire.

    Beh,  non  sono un  grande  esperto  di  erba, ma  credo  che  per  settecento  crediti  non avrei  potuto  comprare  niente  di  meglio:  il  viaggio  di  andata  è  pas­sato  senza  nessun problema, non   ricordo  esattamente   cosa  ho  fatto  ma  continuo  a  sognare regolarmente  e riesco  a  mantenere  in  stato  di  soggezione  il  computer  di  bordo con  le  mie  battute  di spirito; sarà  meglio  non  dire  a  nessuno  delle  proprietà  dell’ erba  altrimenti decuplica  di prezzo,  d’ altronde   mi  ricordo come  era  distrutto  il vecchio  Franz dopo  tre  settimane  senza  sogni: scolava  un  bicchiere  di  Napo  dopo   l’altro  a  mani  giunte attento  a  non  sprecarne  una  goccia.

    Ma è inutile che pensi agli altri io non sono stato in grado di lavorare per quasi tre mesi dopo i miei precedenti viaggi e non posso augurare a nessuno giorni come quelli; se il prezzo dell’erba aumenta vorrà dire che lo si caricherà sul Napoleon Giamaica, un tanto al bicchiere la pagheremo tutti volentieri l’erba per chi fa il viaggio.

    Hanno  completato  il carico: si torna!  Mi sento euforico non so se questa sensa­zione sia dovuta  all’ idea  di  avere  scampato  il  pericolo  delle  caftantidelle  all’ an­data  e  di dare ormai per  scontato  di  averla vinta  con  loro  o  se  invece  il  mio  subconscio  desideri passare qualche  giorno  di  lieta  semincoscienza  come all’andata; non  sarà  che questa  erba   dà qualche  tipo  di  dipendenza?

    Abbiamo  lasciato  l’ammasso  locale  Gloucester  che  con  il  pianeta  gigante Darmatuiga  è il  principale  produttore  agricolo  della  regione, tra  poche  ore  entreremo   nella “loro” zona: sarà  il  caso  che  mi  faccia  il  primo  infuso  di  erba  e  ricordi  alla  nave  la scansione  degli altri  in  modo  da  non  correre  rischi; in  effetti  potrei, con atteggiamento scientifico, provare a  diminuire  le dosi, per  trovare  la  dose minima  che  quindi pemetta il  massimo  livello  di veglia, senza  una  sostan­ziale  diminuzione  delle  capacità immaginative, ma  chi  me  lo fa fare  ?

    Tutto  è  in  ordine, foglio  godermi  l’ ingresso  nella  zona  delle  cattantidelle  dalla cabina di guida  a  schermi  perti: sono  curioso  di  vedere  se  anche  questha  volta  si manifesterà quel  curioso  fenomeno, quella  luminescenza  intensa  e  diffusa  che allaa andata  sembrava avvolgere la  nave.     Ma  cosa  è  quella  luce ?  Una stella  enorme e così  vicina  e  la  nave mi ci  porta  contro?    Coppo  di  passera!    Devo   fidarmi  della nave  o  dei   miei sensi… Boh comunque  mi  sembra interessante, spero  non  sia spiacevole  o  definitivo… Sembra   un buco nero, dorato.

    “Ed io ci sono davanti…” questa  frase  mi  risuona  nelle  recchie con  un  ritmo   musicale che non  riesco  a   identificare,  forse  è  musica  tribale   terrestre del  XIX  o  del  XX  secolo.       Ma  che  cazzo  mi  frega   forse  ci  rimetto  le  palle  e  penso alla  musica! 

    Ecco  ci  sono  dentro…   ma…   tutti   gli  schermi  sono  dorato-abbaglianti,  devo diminuire  la  luminosità, è  dolorosa  e  non  ci   capisco  un  flut,  che  strano  però,  alla andata  con  queste  dosi  di  tisana  mi  sentivo  semi -rimbecillito   e  contento,  ora  mi sento assolutamente  normale, forse  sono  solo un  po’  più  rilassato  di  quanto  sarebbe normale  in una  situazione  del  genere, ma  visto  che  non  succede  niente  chiedo alla nave  un  pò  di musica  psicotropa  mantenendola   in  massima  allerta.

    E’ strano: due  ore di  relax  con  tutti  i  crismi   e  non  ho  avuto che  brevi  lampi  di immaginazione   che  subito, appena   prendevano,  forma  sparivano,  è stato   faticoso  e frustrante  cercare  di  scivolare  in  un  qualche  sogno  o  in  una  fantasti­cheria,  senza riuscirci.

    Black  Hole!  La  nave  segnala  un  transito  nelle  vicinanze,  voglio  mettermi    in contatto  con  loro  per  sapere  se  questa   luminosità  è  assai  estesa, se  ci  sono  dentro anche  loro  e da  quanto. 

    E’ più che strano: secondo loro la luminosità si estende per circa  cinque km  intorno a me  in   tutte  le  direzioni  come  un  guscio  e  le  caftantidelle  sono  scomparse.  Loro  pur  essendo nel  territorio   caft.  non ne  risentono  affatto.   Gli ho chiesto di avvicinarsi  un  po’  per  vedere dall’ esterno  il  mio  guscio, aspetto  una  loro   comunicazione.

    Gold Hole !  Secondo  loro  tutte  le  caftantidelle  della  regione  sono  intorno  a  me !!!

    Mi  faccio  una  doppia  tisana  e  mi  metto  a  letto  con  della  musica  psichedelica  del  XX secolo.

    Oppure  vado  al  cesso, sento  che  sta  per  venirmi  un  leggero  attacco  di  colite.

    O.K.,vado.

    Forse è vero, come diceva il mio vecchio socio il povero Karmel, che una buona cagata sgombra la mente: credo  di  poter  enunciare   la  “Legge  della  esclusione  del   piacere “, essa fa   cosi: ” E’  vero che la  buona erba aiuta a superare il problema delle caftantidelle, ma  le  caftantidelle tolgono tutto il piacere dell’erba.”

    Ora l’importante è liberarsi di questo giuscio di caft, altrimenti non mi lasceranno mai avvicinare a nessun pianeta… Dovrò smettere le tisane così forse dopo avermi prosciugato l’immaginazione le caft se ne andranno.

         Merda ci ho rimesso tempo ed erba!                                                                         

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2 Commenti a Passo dal pusher e parto

  1. jerry dice:

    Carino, ma un poco adolescenziale, no?

  2. bernardodaleppo dice:

    L’ho scritto in effetti molti anni addietro, ma non credevo di essere ancora adolescente, invece forse non hai tutti torti.

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