Non l’ho vista e sono entrato,
mi sarei fermato sulla soglia,
no, non sarei entrato.
Avrei rispettato la tua porta
quella che mai ci fu,
se solo non fossi stato cieco,
ora mi dici che son sordo
e non capisco,
son cieco e sordo di dolore,
so che ho sbagliato
e non capisco come…
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Bernardo, avevo letto i tuoi commenti alle ultime cose che pubblicai qui tempo fa, li avevo letti tramite gli avvisi nella posta. Da diversi mesi ormai il tempo per il pc si è molto ridotto, e ho trascurato e sto trascurando molte cose, e anche contatti e rapporti.
Te ne ringrazio, anche se con grande ritardo.
Ho letto ora alcuni tuoi componimenti. Sono belli, mi spiace solo di non poter leggere tutto. Questo ben rappresenta, mi pare, lo strano stato interiore in cui ci si trova di fronte a un’esclusione di cui in qualche modo ci viene data la responsabilità, o per la quale ci si sente responsabili, senza tuttavia sapere come. Eppure lo siamo. Non ci accorgiamo di come e quanto il corso degli eventi profitti di ogni nostra azione o non azione, per determinarsi.
Mi è piaciuta molto la poesia dell’onda: davvero leggendola si ha la sensazione di movimento d’onda.
Ciao, ora voglio lasciare un saluto in chat e poi se faccio in tempo pubblico qualche cosa.
Grazie Anna R., i rapporti sono appunto sempre in bilico tra l’invadenza e l’esclusione, o autoesclusione, e spesso non ci si capisce; l’altro sembra ci voglia escludere e invece vorrebbe che noi bussassimo più forte alla sua porta o viceversa; a corollario di questo spesso si creano le generalizzazioni sessiste che si sentono nei luoghi degli uomini e delle donne, avendo il più delle volte ciascuno di noi a che fare con l’altro sesso si tirano conclusioni che sovente andrebbero fatte per l’intero genere umano, (non voglio con questo negare le differenze, solo ridimensionarle, potremo così occuparci delle questioni più serie e più vere come la violenza).
Chissà se si coglie ne “l’onda” il riferimento al polo che si sciolgie per cui neppure lì le onde potranno, gelate, fermarsi a riposare un poco?
Ciao.