Io qui, sulla collina del vecchio cimitero,
guardo i falchi volare, indaffarati,
dalla torre pisana, ai campi lungo il fiume;
sento le strida dei piccoli affamati,
non quelle dei topi, morti e lacerati.
Seduto nella macchia spogliata,
che circonda il vecchio cimitero,
aspiro del mare il suo respiro;
fermo, sento i conigli, guardinghi,
nel tramonto uscire allo scoperto.
Tra poco comincerà, l’assiolo,
a scandir la notte col suo verso,
hanno già dato il cambio, intanto,
alle ultime rondini, nel cielo,
pipistrelli scuri e silenziosi.
Io, qui, sulla collina, che si fa scogliera,
sento le procellarie piangere la gente,
abbandonata dai gommoni in mare aperto.
Il mare mormora, e sembra indifferente,
ma forse sono io che non capisco niente.
Come faccio a dir male di questa poesia? E’ bellissima!
Sono immersa nella natura e percepisco l’amarezza del cuore al pensiero dei gommoni.
Una sola cosa non mi piace: perchè tu la foto sì e io, che ho tentato di inserirne una, no?
Alla prossima, d’Aleppo!
Non so cosa dirti Giangia, cerca di non usare foto di oltre 300 Kb, io le ridimensiono, altrimenti sono troppo grandi e non ci stanno, forse c’è un limite di peso in Kb…
Sei troppo buona.