Sei dolce e non vorrei ferirti,
perché non so che fare
di questa vita mia randagia.
Sei dolce e poi sei tenera,
vorrei esserti padre
e poi figlio e fratello.
Vorrei essere cane
e cagna tu a tua volta.
Che fosse così semplice:
una cosa di naso;
ma poi mi dico no,
non ci saprei che farne,
è questa la dannazione
che io mi porto dietro,
le caramelle senza carta
non mi sono mai piaciute,
il sesso senza amore
è solo una sudata,
l’ho fatto da ragazzo,
come ho giocato al dottore.
Sei dolce e non vorrei ferirti,
perché non so che fare
di questa vita mia randagia.
Sei dolce e poi sei tenera,
vorrei esserti padre
e poi figlio e fratello.
Vorrei essere cane
e cagna tu a tua volta.
Perché respiro ormoni
che profumati emetti,
sei forse una falena?
No non ti credo ape regina.
Vorrei scorrere i tuoi femori
con le mie labbra devote,
tenere i tuoi piedi,
accoccolati in grembo.
Vorrei la luce della luna
potesse accompagnarti,
accompagnarti sempre
nella tua vita futura.
Vorrei appoggiarti camminando
la mano sui fianchi,
vorrei sentire la tua mano
nella tasca del cappotto.
Vorrei esserti amante,
amante senza scadenza,
pioggia che ti bagna i capelli,
pioggia che ti disseta.
Milano 1997
Bella!
Io speravo che qualcuno mi suggerisse delle correzioni, perché contiene dei versi che non mi soddisfano! Ma se provo mi sembra tutta da rifare, poi qualcosa mi frena, quando l’ho scritta era tutta vera…