Rotola forse questo pianeta più in fretta
da quando le balle rotonde nei campi
hanno scacciato i covoni appuntiti?
Da quando, non più suddiviso dai gelsi e dai pioppi,
da levante a ponente si stende un sol campo,
più veloce corre la terra?
Taci e non sai che dirmi.
Frusta il vento dei tifoni i nostri mari,
volano nel cielo vecchi coppi medioevali,
mentre, pietre di torrente,
corrono antichi capitelli trascinati dalle piene.
Parli e non dici niente.
In tutta questa fretta solo il sesso si riposa,
sui giornali e nei libri di poesie,
nelle tavole rotonde e nei confessionali,
si celebra il contrappasso e se ne dice.
L’Impotenza quarantenne si traveste da tantrismo,
o corre sulle ruote delle mitiche Harley Davidson,
compensando col suo rombo l’urlo e l’ansito del sesso.
Taci e non ascolti.
Sono i bollettini di borsa a solleticare lo scroto,
sono i comunicati stampa a titillare i capezzoli.
vibra in saccoccia il cercapersone,
monta un istante un’erezione,
bagna improvvisa le mutandine
l’encomio solenne, la promozione.
Milano luglio 1997