Sussulto
Pubblicato da bigbruno il 14 agosto 2007
Ti
ho visto quella sera
Inaspettata,
uscivi dalla macchina
Tutta
in ghingheri
Eri
stupenda
Bei
vestiti su di un corpo niente male
Accidenti…
Da
anni non provavo quella sensazione
Mi
pareva esser tornato ragazzo
Quando
timido guardavo le forme
Che
tanto mi inquietavano i sensi
Ma,
allora, non sapevo che fare
Neanche
le avessi viste nude a un palmo dal naso
Ed
ora
Che
forse qualcosa ho imparato
Mi
manca il coraggio di azzardare un invito
Sconfitto
in battaglie passate /
E
forse anche nella guerra
Perché
faccio così?
Per
quale oscuro motivo il blocco permane?
Farò
bene…farò male…
Ok,
non lo faccio!
Perdio,
uomo, mischiati alla calca
Non
lo hai mai fatto
Ma
forse è l’ora
Normalizzati,
uniformandoti allo standard comune
Accantona
reconditi preconcetti o paure ancestrali
Togli
la sella e cavalca a pelo
Forse
troverai quel pascolo paradisiaco
Che
tanto vai bramando
Metti
in un cassetto il big
Almeno
in questa occasione.
13 maggio 2008 alle 5:55 pm
questa poesia e’ proprio vera. neorealista.
ed e’ a mio parere, docissima e malinconica.
mi fa pensare che alla fine siamo tutti uguali e che ci vuole coraggio a vivere
17 maggio 2008 alle 9:56 am
Si… coraggio… da rinnovare continuamente. Un caro saluto, bb.
25 maggio 2008 alle 4:26 pm
Hai davvero ben espresso la fatica del disagio, e della paura, e della stanchezza. La fatica del portarsi il big addosso, come una pesante armatura.
Spero di aver ben compreso il senso.