a Solferino
Pubblicato da caterina il 26 dicembre 2007
A Solferino,in quel 24 Giungo 1859 il lago di Garda ha benedetto una storia di confini e passioni, di sangue e morte, di amore e liberta’.
Wolfang Hunt e’soldato austriaco del generale Radeztchi, nell’ atto ultimo di ricondurre il Lombardo-Veneto all’impero Austro-Ungarico.
Alle tre del pomeriggio, gli occhi azzurri di Wolfang vagano sul paesaggio mozzafiato delle dolci colline ma il suo cuore non ha tempo di fermarsi.
Lui che ha sempre coltivato la bellezza, si trova a uccidere per difendere il suo popolo.
All’improvviso, rosso cupo, un ronzio, manca l’aria.
Wolfang cade a terra, in un bagno di sangue, il funesto colore della battaglia, l’odore della morte dei ragazzi, tutti fratelli, alla fine.
All’imbrunire tacciono cannoni e baionette e la bionda Virginia, magrissima nelle sue crinoline nere, si spinge coraggiosamente sul campo della tragedia, con il cielo che minaccia pioggia.
Deve vedere.
Le giunge un fremito e lo scorge che respira fievole; Virginia strappa dal sotto gonna di lino grezzo una striscia di stoffa, rabbiosamente, con i denti.
Medica il soldato, tampona il sangue del nemico, gli scosta un ciuffo di capelli castani ,gli chiede dolcemente il nome.
“Wolfi”…
A casa,lontano, non so nemmeno dov’e’ l’Austria, avra’ una madre, una sorella che se ne sono prese cura negli anni?
Negli istanti che lo separano dall’aldila’, ci saro’ io, pensa Virginia, i rumori della guerra le giungono lontani.
Adesso e’ lei la madre, la sorella, la compagna di Wolfang e solo domani si accorgera’ di questo gesto, che la accompagnera’ per tutta la sua lunga esistenza.
L’attimo fondamentale in cui Wolfang le ha dedicato la piu’ bella promessa: “liebe”,
prima di diventare leggero e andare via, l’ha resa una donna unica.
27 dicembre 2007 alle 8:26 pm
Che bel racconto, Caterina, veramente! Non è da tutti una capacità di sintesi e condensazione come tu hai dimostrato qui: fiotti di emotività che si intrecciano nel giro di pochi, azzeccatissimi paragrafi. Non mi stupisce che abbia vinto un concorso. Complimenti!
27 dicembre 2007 alle 8:52 pm
ma grazie, Diego!
e pensare che avevo semlicemente raccontato una cosa che mi sento dentro da sempre. forse siamo davvero il luogo dove cresciamo. chissa’. bacisparsi, Diego
28 dicembre 2007 alle 7:12 am
bello, come al solito, condivido il parere di Diego. ciao, alla prossima
28 dicembre 2007 alle 8:38 pm
grazie, Emanuele, sai quanto io tenga al tuo parere.
25 giugno 2015 alle 3:48 pm
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