Uno schiaffo alla vaniglia
Pubblicato da caterina il 30 ottobre 2008
e’ una piccola “cosa” scritta per un sito di profumi. Se mi votate mi fa anche piacere. Finora…ZERO VOTI…sigh e sob… il sito e’ www.terredhermes.com NEL SOMMARIO e grasssssie
Uno schiaffo alla vaniglia
E’ stata la mia estate degli odori.Profumi e puzze, fragranze e olezzi, gioia e fastidio. La vita non è sempre annusare un giglio. Anzi, le volte della puzza generata dal latte rovesciato sul fornello, la scia di qualcuno che suda perchè ha molto tribolato, del cibo per gatti avanzato nella ciotola da rimuovere prima che le mosche ci vadano a nozze…ti trovi faccia a faccia con difficoltè, disagi e fatiche terrene che ti ricordano quanto tutti apparteniamo al mondo. Che lo desideriamo o meno, dobbiamo invischiarci con la terra e la vita, con l’aria e gli spazi chiusi, con l’acqua e la spazzatura non raccolta, gli animali, le strette di mano, la folla, spezie forti nei panini mangiati per strada, il rancido dell’olio fritto ormai da buttare, il delizioso profumo del mio lucidalabbra e l’amaro che mi sale in bocca davanti a qualcosa che non so gestire. Mi piace quando mi fondo: l’odore mi ricorda che sono viva e avrò rispetto di me se anche oggi saprò misurarmi con sorrisi e lacrime, brezze leggere e tanfi invece da spazzare via. Dei mesi caldi appena trascorsi mi resta lo sforzo quotidiano di aprire le finestre, dare aria, lasciare che ci fosse odore di pulito che altro non è se non l’assenza di qualsiasi altro odore, come il colore nero come assenza di tutti gli altri colori. A metà Agosto sono salita sulla collina della Madonna delle Grazie, nel mantovano. Ho pregato, molto. Una serie di Ave Maria che sono diventate un tutt’uno, una nenia, una litania con il potere di calmare tutto, laggiù dentro il cuore. Un uomo che dice di essere un veggente, si è alzato e con lo sguardo perso in un punto del muro di roccia, annuiva a misteriose raccomandazioni della Vergine. Vero, falso, mistificazione, imbroglio, raggiro, scetticismo. Mah. La collina è gremita, siamo in tanti, un pò stipati su panchine fatiscenti e fa caldo. Sento l’odore della gente che quando è tutta insieme, non profuma di certo. Mi toglie il respiro, quest’aria pesante. Un macigno dritto ai polmoni. Arriva perfino il ricordo di vecchi abiti negli armadi grazie alla naftalina che mi giunge da destra. E’ di questa signora molto anziana che nonostante l’afa, ha già tirato fuori il suo golfino di lana da chissà quale cassetto. I vecchi, poverini, hanno sempre il frigido nelle ossa. La sua età mi fa perdonare questa invadenza della canfora che mi attanaglia le narici e questa volta non importa. Va davvero bene così. Il veggente termina di farsi il segno della Croce ma nessuno ridacchia o avanza dei dubbi. Tutti sono persi nei loro pensieri, in silenzio. Sto per andare , con il mio bel carico di domande e speranze quando una folata di profumo alla vaniglia mi pervade. E’ intenso e rapido, mi colpisce come un piccolo schiaffo appena sotto il naso per poi affievolirsi pian piano. Un lenzuolo di seta trasparente mi ha avvolta velocemente per poi scivolare via, lasciandomi accenni di sè sui vestiti e tra i capelli. Non mi infastidisce più il golfino a prova di tarma ma mi pare invece di intuire il fruscio di uno strascico che mi sventaglia un aroma semplice. Una donna dice ” hai sentito? La Madonna a volte lo fa di lasciare la scia”. Profumo di Mamma…. E’ come il rossetto appiccicaticcio e lucido lasciato da un bacio sulla guancia prima di entrare all’asilo.
Forse ha scelto apposta la vaniglia. Perchè è dolce.
2 novembre 2008 alle 4:11 pm
Ciao Cate
ho letto con piacere questo tuo racconto, così semplice ma allo stesso tempo così forte e ti do un piccolo consiglio, non lasciarlo così, non metterci la parola fine…fanne l’inizio di una storia, lasciati guidare da questo profumo di vaniglia, secondo me ne vale la pena.
Forse mi sbaglio ma ho avuto la sensazione che ci fosse dell’altro, magari una riscoperta di sè della protagonista, un ritrovare il filo del proprio passato, un lasciarsi alle spalle i profumi artificiali per ritrovare l’aroma della natura.
Scusami se sono andata fuori strada
A rileggerti
Fra
5 stelline
3 novembre 2008 alle 3:02 pm
grazie, Mattie!
sei veramente molto cara.
dico davvero.
e accetto con grande piacere il tuo suggerimento.
ne faro’ un incipit
corro a leggere le tue novita’
un bacio con affetto
4 novembre 2008 alle 5:37 pm
Questo è un racconto veramente delizioso, colmo di fragranze di vita, di riflessioni e di vaniglia.
I profumi e gli odori in realtà sono il ricordo che ci porta maggiormente indietro nel tempo, sono veri marcatori dei ricordi.
Quando si riconosce un odore, basta chiudere gli occhi per riesserci, lì, dove tanti anni fa l’abbiamo sentito e memorizzato.
Complimenti. N.
4 novembre 2008 alle 6:27 pm
ciao Nihil!
che piacere mi ha fatto leggere il tuo commento!
grazie davvero
ne approfitto per comunicare che il fatto di avere zero voti riguarda il sito su cui e’ uscito il racconto.
mi permetto di modiifcare e inserire l’indirizzo…cosi’, magari…se vi scappa un voto…
bacisparsi
cate
4 novembre 2008 alle 9:21 pm
Caterina, ma che spettacolo questo racconto!!
E’ incredibile come lo stile e il tono siano così diversi dagli altri tuoi…
12 dicembre 2008 alle 2:00 pm
Mistico! Mai avute esperienze del genere. Forse occorre credere in qualcosa …
12 dicembre 2008 alle 9:40 pm
ciao Olaf.
si’, credere in qualcosa o Qualcuno e’ fondamentale.
ti cambia la vita.
Chiamatelo come volete, ha detto Rockfeller ma la sensazione di appartenenza che mi pervade e’ uno dei motivi che mi fanno alzare la mattina.
grazie, Olaf
14 dicembre 2008 alle 4:21 pm
Hai ragione, certe cose pero’ non si conquistano come nello sport, allenandosi. Come tutti i sentimenti, anche la fede va provata in prima persona per comprenderla in pieno. Si deve sentire la voce dentro. Beato chi ci riesce!
19 dicembre 2008 alle 7:43 pm
ciao Olaf.
e ‘ verissimo qauanto tu dici. e’ davvero il succo di tutto.
o credi e allora accetti tutto, a partire dal mistero, oppure no.
ma ribadisco che si puo’ essere persone altrettatnto religiose pur non credendo ma avendo fede nelle propire possibilita’.
sono certa che questo Dio nel quale io confido, non fa discriminazioni e lascia a tutte le menti la liberta’ di ragionarci sopra
22 dicembre 2008 alle 10:45 pm
informo che il concorso indetto da Terre d’Hermes cui ho partecipato con questo racconto…non l’ho vinto ma sono felice comunque perche’ ho ottenuto un bel po’ di voti
e grazie sempre
24 dicembre 2008 alle 11:25 am
Cioa Caterina,
questo tuo racconto è un vero cocktail di profumi, odori e sensazioni.
Brava
7 gennaio 2009 alle 3:10 pm
che bello che sei Olaf!
21 gennaio 2009 alle 4:22 pm
grazie, Fabiolone!
non lo avevo fatto prima di ringraziarti.
sempre un grande piacere essere letti
10 aprile 2013 alle 4:59 am
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