non c’e’ altro modo. e non c’e’ mai stato.

Una raccolta www.storydrawer.org

Il nostro giardino

Pubblicato da caterina il 22 maggio 2009

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Finalmente ci siamo e Domenica 24 Maggio 2009 a Soave  VR verrà inaugurato l’unico monumento europeo dedicato ai Caduti di Nikolajewka.

Quando decisi di soffermarmi su questo episodio della nostra Storia, capii di essere stata risucchiata nel vortice degli accadimenti.

Da allora sono state domande, dubbi, verità non ancora svelate ed emozioni che mi portarono a scrivere IL PANNO e AMARCORD, qui cortesemnete ospitati e commentati da Voi. 

Vi propongo l’ultimo, una sorta di epilogo pubblicato dalla rivista del Rotary Verona Est che si è occupato di realizzare l’idea del rotariano Gastone Savio.

Su quel prato siete tutti idealmente invitati, cari colleghi scrittori e  grazie sempre per la Vostra attenzione.

“Sempre ho l’impressione sia un must della mia generazione rinnegare ciò che è stato o semplicemente non dare peso.

E’ quasi un nostro compito, altrimenti non saremmo degni della definizione “giovani generazioni”.

Va di moda il moderno, il nuovo, lo sfavillante e un mucchietto di pietre rosse, accatastate l’una sull’altra, non ha nulla che possa catalizzare l’attenzione.

Non è attraente ne appetibile.

Ma questa volta, per una volta, mi fermo davanti ad un Monumento ad ascoltare la sua storia.

Non e’ vero che le pietre non parlano.

Sanno raccontare molte cose, se si tende l’orecchio.

Hanno il potere di portarci ai nastri di partenza, in un nuovo inizio, più sereno, dopo aver messo a posto i tasselli del Passato.

Parlo in prima persona con l’intento di assumermi la responsabilità e con essa il dovere che abbiamo di conoscere quello che accadde e agire perché, in un vortice di idealismo che mi appartiene, non si avveri più.

Nikolajewka è uno stralcio di Storia quasi dimenticato.

A fine Gennaio, ogni anno, mi appare come un ricordo triste, relegato ai ranghi militari, ex combattenti, reduci, qualche amico, riuniti a commemorare una vicenda che meriterebbe di più, molto di più.

Necessiterebbe di un abbraccio corale per i molti soldati rimasti là, nel sottopasso di mattoni di un villaggio sperduto tra i fiumi Don e Donez.

Un ossimoro grammaticale la definisce come “tragica vittoria”.

L’unica per noi Italiani e al contempo un’immane tragedia, l’ennesima in terra russa.

Noi che viviamo di immagini, abbiamo bisogno di vedere affinché un episodio resti impresso, ci vuole qualcuno che ci racconti.

Ed è così che alcuni uomini e donne di grande sensibilità hanno percepito il desiderio di chi non conosce ma vorrebbe sapere e hanno provveduto a consegnarci un angolo di Storia, una finestra da spalancare sul Passato.

Sessantasei anni fa a Nikolajewka si alzò un grido lacerante, un’unica, drammatica preghiera a Dio perché guardasse in giù e segnasse una via d’uscita, la strada di casa dove poter tornare a testimoniare le brutture di una guerra.

Ecco, se tendo l’orecchio, il grido lo posso sentire ancora e sempre così sarà per chi passerà di qui, da oggi in poi.

In questo giardino in terra soavese, oggi 24 Maggio 2009 nasce il Monumento a Nikolajewka, dedicato ai Caduti di tutte le Patrie.

Ma chi si è preso l’onere di tenere vivo un pezzetto della nostra Storia, su questo prato verdeggiante è andato ben oltre, formulando un pensiero destinato a volare alto, per coloro che sapranno coglierlo: non ci saranno vincitori ne vinti.

Niente di più nuovo, niente di più sfavillante.

Non ho bisogno di altro.

Quello che volevo mi fosse mostrato è un progetto divenuto realtà, è un ottagono che racchiude morte e rinascita, la caduta e l’abbraccio di un fratello a sostenere chi non ce la fa.

Niente di più moderno…

Io che sono nuova davanti alla Storia, verrò innanzi a questo Monumento quando mi servirà di ricordare cosa possono fare gli uomini coraggiosi.

Gli uomini tenaci e di buona volontà, quelli liberi. “

28 Commenti a “Il nostro giardino”

  1. massuccio dice:

    Visto che questo episodio bellico è sconosciuto alle giovani generazioni (forse a ragione è spesso ignorato dai testi di storia in quanto povrebbe fare riflettere i giovani sulla vanità di concetti come patria e onore e sul fatto che è molto più coraggioso chi si oppone a una guerra, chi disattende ordini di aggressione, che non chi si getta nella mischia portando la bandiera senza interrogarsi sul perché. In ogni caso si onora oggi chi portò la guerra in casa d’altri e non chi cercò a questa guerra di opporsi attentando alla vita dei dittatori che trascinarono l’Europa nel disastro della seconda guerra mondiale, sterminando “en passant” interi popoli (come gli ebrei e i gitani) o minoranze etniche o sessuali (come gli omosessuali) o politiche (anarchici, comunisti e socialisti).
    La battaglia di Nikolaevka (la grafia Nikolajewka, che si trova spesso nei testi, deriva dalla traslitterazione tedesca della lingua russa almeno rispettiamo la lingua di un paese che abbiamo attaccato senza provocazione alcuna), combattuta il 26 gennaio 1943, fu uno degli scontri più importanti durante il caotico ripiegamento delle forze dell’Asse nella parte meridionale del fronte orientale durante la seconda guerra mondiale, a seguito del fallimento dell’offensiva verso il Caucaso.

    Le forze italo-tedesche, provate, oltre che dai combattimenti, dal gelido inverno russo, si ritrovano ad affrontare alcuni reparti dell’Armata Rossa, asserragliatisi nel villaggio di Nikolaevka per impedire all’ARMIR e alla Wehrmacht la fuga dalla grande sacca del Don: nel corso dei mesi precedenti, a seguito dell’aggiramento della sesta armata tedesca a Stalingrado le armate russe erano riuscite a tagliar fuori le truppe germaniche in ritirata dal Caucaso, dove l’offensiva sul Tarek si era conclusa con un fallimento.

    Fra gli alpini che hanno preso parte a questa battaglia, si ricordano Giulio Bedeschi, don Carlo Gnocchi, Mario Rigoni Stern, e Nuto Revelli.

    Rigoni Stern scrisse di quest’episodio nel suo romanzo “Il sergente nella neve”, che nel 2007 fu riadattato teatralmente (Il sergente) da Marco Paolini. In “Ritorno sul Don”, Rigoni Stern torna a visitare quei luoghi dopo circa trent’anni dalla prima volta in cui li aveva visti.

    A proposito è un caso che questo monumento sia stato inaugurato alla vigilia delle elezioni?

  2. massuccio dice:

    Gastone SAVIO. Ex deputato della Dc ed ex sindaco di Solferino. 15 anni di contributi. Assegno mensile di 6.590 euro.
    Si è ammazzato di lavoro.

  3. caterina dice:

    Sig Massuccio,
    venga all’inauguazione cosi’ potra’ renderis conto di persona. chieda di me, saro’ li’ .
    la aspettiamo.
    venga armato di educazione e rispetto, pero’.
    evidentemente lei nn ha letto gli altri racconti, preso dalla sua voglia legitima di far sfoggio della sua cultura in merito.
    ci sono molte contraddizioni nel suo commento perche’ quei ragazzi saranno onorati proprio per essersi opposti alla guerra.
    grazie comunque per aver perso del tempo per leggere e commentare.
    in merito alle sue due affermazioni , la prima sul monumento e le elezioni, nn vedo il nesso.
    che mi risulti, nessuno dei rotariani e’ in lista e la data dell’inaugurazione e’ stata decisa ben 10 mesi fa.
    Gastone Savio, parlamentare e sindaco di Solferino. e per mia fortuna ancora vivo.
    un’ultima cosa: con il suo scritto lei cerca di aizzare una polemica senza costrutto e della quale mi sfugge l’intento.
    qeusto, nello spazio di un mio racconto, non glielo permetto come io nn lo farei in nessuno degli spazi degli utenti.ognuno qui ha diritto di mettere i suoi lavori senza dover essere ridicolizzato.
    percio’ sappia che alla prossima nn manchero’ di segnalarla ai repsonsaibli del sito.

  4. emmaus2007 dice:

    Signor Massuccio, perchè rovinare con un commento del genere un bel testo, ricco di significati, come quello di Caterina? Cosa c’è di male a ricordare un episodio del passato (e a farne un monumento), nel quale un gruppo di disperati (finiti in Russia non certo per volontà loro, ma qui entreremmo in un discorso troppo ampio) riuscì a venir fuori da una situazione disperata?
    Perchè poi farne una colpa a chiunque venga eletto in Italia a causa di stipendi elevati? La situazione è questa, ma non per questo dobbiamo rinunciare ad avere una classe politica. L’anarchia è decisamente peggiore.
    Ritorno al racconto: ben scritto, Caterina, e a mio parere ricco di significato. L’unico modo per non ricadere nel gorgo della guerra è ricordarla in ogni modo, far capire alle nuove generazioni che si tratta di un’assurdità pazzesca. Purtroppo trovo molte similitudini fra i tempi attuali e quelli degli anni 30, dove si innestarono i meccanismi che poi sfociarono nella seconda guerra mondiale. Spero tanto di sbagliarmi…
    Chiedo scusa per la lunghezza del mio commento, comunque 5 stelline da parte mia.
    Ciao Cate! Stammi bene!

  5. massuccio dice:

    Signor Emmaus, rovinare il testo citato mi sembra difficile, “ricco di significati” intende ricco di retorica?
    Quanto a rinunciare ad avere una classe politica, intesa nel senso di un insieme di persone che abbiano come primo interesse la “res publica”, mi sembra che ci abbiamo già rinunciato da un pezzo, basta guardare il numero di parlamentari già condannati e/o inquisiti che si attaccano all’immunità con le unghie e con i denti. Abbiamo una percentuale di avvocati e commercialisti altissima nel parlamento e nel governo, ciò nonostante, o forse proprio per questo, abbiamo una burocrazia fiscale e una legislazione processuale contorta e farraginosa (sarà per procurarsi sempre del lavoro che fanno leggi così contorte e aggirabili?)
    Cara Signora Savio, ha mai sentito parlare della libertà di pensiero e di parola? O già si sente investita dell’infallibilità dell’eletto? Provi a fare un giro in una vera democrazia. Ma se non sopporta le critiche forse le conviene restare.

  6. caterina dice:

    ciao Emmy!
    grazie.
    come sempre onorata della tua amicizia conquistata sul campo, orgogliosa anche dei nostri contrasti quando ne abbiamo, sempre dipanati con rispetto e rimanendo amici comunque.
    auguri per il concorso Le filastrocche del Castello organizzato da Giangia.
    che sia un successo per entrambi e che ti possa vedere a Casteldazzano intatno che vieni a ritirare il premio!
    mio ospite, naturalmente :)

  7. caterina dice:

    Msssuccio,

    mi sono presa la briga di andare a vedere se la sua entrata qui era per postare suoi lavori, leggere e commentare in generale come e’ nello spirito del sito. lei e’ ,come noi , uno scrittore? ha storie nel cassetto, scritti da sottoporre al giudizio degli altri iscritti?
    non ho trovato nulla confermando che i suoi commenti sono mirati a me e solo a me.
    credo anche di sapere chi lei sia e allora abbia il coraggio di affrontarmi di persona invece di nascondersi dietro ad un nik. troppo facile cosi’, ci metta la faccia come faccio io e come sempre ho fatto.
    non mi parli di liberta’ di pensiero, per carita’!
    il suo e’ puro populismo e allora le dico per l’ultima volta che se cerca una vetrina e un seguito, si apra un blog se e’ in grado e si gestisca i suoi spazi.
    troppo facile anche questa manovra, utilizzare il tempo e l’energia di un altro.
    qui nella mia raccolta intitolata NN C’E’ ALTRO MODO E NON C’E’ MAI STATO, frase tratta da una meravigliosa poesia di C.Bukowski caso mai non le sovvenisse, da parte mia non avra’ piu’ storia ne tantomeno risposte.
    chiedo agli amici scrittori, se possono, di fare altrettanto , vista la sua polemica impostazione nell’approccio a questo sito che invece io rispetto e ringrazio.

  8. crunch dice:

    Quanta agitazione! Ho letto e poi riletto, con attenzione, lo scambio di msg e, al di là di una differente valutazione sul diverso trattamento postumo tra i soldati che hanno combattuto per lo Stato italiano in una guerra di aggressione e invece coloro che hanno disertato, affrontandone i rischi, o che si sono arruolati dalla parte opposta, spesso morendo sul campo, ho letto solo informazioni reperibili sul web e a disposizione di tutti. (Mi è bastato digitare “Gastone Savio” per leggere l’ammontare della sua pensione e gli anni di contribuzione)
    Caterina, ho guardato con attenzione il sito e, se non gradisci commenti critici, ho scoperto che anche qui, come nella maggior parte dei blog, c’è la possibilita di sottoporre i commenti ad approvazione prima che siano resi pubblici, così eviteresti critiche non gradite.
    Buona Domenica!

  9. Bruno 62 dice:

    Ho letto il tuo pezzo, forse c’è un po troppo di retorica come dicono alcuni nei loro commenti ma neanche poi tanta.
    L’unica cosa che non mi sento di condividere è quell’etichetta di “Uomini Coraggiosi”. Forse deriva dai ricordi della mia infanzia cresciuto leggendo il Giornalino delle Edizioni Paoline, li seguivo le avventure di un immaginario Soldato Cascella , un napoletano, meridionale come me e l’unico intento che aveva era sopravvivere a quella tragedia senza eroismi, se non quelli dettati dall’istinto di sopravvivenza, ma senza perdere quella dignità umana che contraddistingue il nostro popolo.
    Il nostro esercito è riuscito a mantenere quella dignità umana in una tragedia non voluta causata dall’allora dirigenza politica che definire incapace, è un complimento bonario.
    Poi devo aggiungere che dai racconti di mio padre marinaio di leva che con i suoi fu tra i primi a rientrare in TRIESTE nel 1954 , ricordo i suoi racconti, loro avevano paura di un colpo di mano Jugoslavo, i suoi istruttori lo martellavano con le storie della tragedia Russia, gli dicevano che prima di tutto bisogna sapersi ritirare, in ordine, senza perdere la testa perchè gli uomini e non gli eroi sono quelli che contano davvero.
    Saggiamente, il nostro esercito aveva imparato dai suoi errori, non credo che i nostri politici (ma è solo una mia opinione personale) siano tanto capaci, visto che ciclicamente ripetono sempre gli stessi errori come se ignorassero la “Storia”.
    Comunque ti ringrazio di averci proposto il tuo pezzo, leggere condividendolo o no è il modo migliore di pensare e dunque di esistere.

    Ciao!

    Bruno 62

  10. mattiekian dice:

    Ho letto con piacere questo tuo testo cate e mi è piaciuto…forse prima di criticare o commentare bisogna leggere tutto ciò che hai pubblicato su tale argomento.
    Hai seguito un percorso, un filo d’Arianna che va da una scoperta di un avvenimento troppo spesso dimenticato (qui l’unica retorica è quella dei vincitori che tenta sempre di cancellare le storie dei vinti anche se i vinti erano della stessa nazionalità e spesso avevano come un’unica colpa aver creduto a delle promesse che, in quel periodo, credevano vere) a una presa di coscienza.
    Brava Cate!

  11. caterina dice:

    grazie, Crunch per il tuo prezios suggerimento.
    ho sempre creduto nel buon senso delle persone e personalmente mi offenderei, quasi, nel sapere che un mio commento viene moderato prima di essere pubblicato.
    si puo’ esprimere cio’ che si pensa ma ritengo che ci siano delle regole di educazione che nn andrebbero dmenticate.
    ognuno e’ un po’ cio’ che scrive e i post che lasciamo sono i nostri biglietti da visita.
    non mi voglio nemmeno lanciare nella difesa di una persona che ho visto perdere e vincere, raccogliere i voti uno a uno quando la politica era a servizio della gente e ci mettevi la faccia, passavi se avevi molte preferenze, stavi a casa se la gente nn aveva fiducia in te.
    anzi, l’ho intravisto perche’ ha realmente sempre dato tutto cio’ che poteva e la famiglia viaggiava parallela anche se so che c’e’ quando ne ho bisogno.
    incontro ancora persone che mi ricordano un particolare, una parola, una mano data in un momento di difficolta’.
    vengo adesso dall’inaugurazione del monumento.
    e’ accorsa moltissima gente, sotto il sole per ore non e’ volata una mosca ma sono scese molte lacrime.
    i reduci di guerra sono stati i protagonisti e per me degli eroi.
    non faccio il processo alle intenzioni di nessuno perche’ non so cosa avrei fatto io al posto di ognuno di loro.
    molti sono rimasti la’ ma almeno qualcuno si e’ preso la briga di ricordarli, di lasciare un luogo fisico dove andare da oggi.
    una lezione di Storia e di Vita a cielo aperto, questo e’ quel giardino.
    non centra la politica. ognuno avra’ il suo approccio e la sua emozione o magari non sentira’ niente ma se si vuole, si potra’ ricordaree andare a fondo.
    non mi pemettero’ mai di denigrare una lapide, una targa, una tomba che parli di chi e’ caduto in una qualsiasi guerra dopo che ho visto le facce di chi e’ tornato.
    solo questo.
    se invece ho turbato qualcuno nel postare le cose in cui credo e che hanno svelato pezzi che non conoscevo, me ne scuso ma non avrei saputo fare diversamente.

    saluti e grazie per aver scritto qui :)
    cate

  12. caterina dice:

    grzie anche a te, Bruno.

    la retorica ci voleva, credo, a coclusione di un perorso.
    dal tuo post confermo che ci sarebbero da scrivere enciclopedie sui fatti accaduti. molti hanno ricordi nei cassetti, ognn ha dato una sfumatura diversa.
    comunque credo che se tanta gente ha risposto, forse qualcosa c’e’.
    una signora era appena tornata da la’, voleva andare a vedere ed e’ rimasta attonita dala sacralita’ di quei posti. c’e’ una colllina cresciuta sui cadaveri di questi disperati.
    qualche ospite ha ricordato il Gen Reverberi che al grido di forza Tridentina! ha aizzato i soui ragazzi fino a far loro oltrepassare la sacca russa e sgominare il nemico pronto a massacrarili. dietro a me c’era un reduce che con tanta tranquillita’ mi ha detto: io ero uno di quelli, mi par di sentirlo ancora adesso cacciare quel grido.
    tutto questo mi sembra incredibile ma invce e’ successo.

    ciao
    :)

  13. caterina dice:

    cara Mattie,

    nel leggere il tuo post mi e’ venuta in mente la frase “le donne salveranno il mondo”, per la capacia’ che hai di redere semplici le situazioni, ricondurle al punto.
    hai definito in due righe il mio lavoro.
    e’ stato davvero un percorso; dato un avvenmento, ho messo insieme qualche pezzo e ci ho mditato sopra.
    tu l’hai compreso.
    che emozione essere riuscita a comnicarti che era cosi.
    invidio il tuo modo libero di esprimere le cose.
    non hai paura di un monumento, nemmeno se ti ricordasse episodi contrari al tuo pensiero.
    e faccio mia la tua definizione della retorica.
    ci siamo trovate in accordo molte volte ma quando capitasse il contrario, so che il confronto sarebbe pacato e intelligete, come sei tu.

    cate :)

  14. giba dice:

    mia madre ha detto una cosa importante per far svilire una polemica
    il miglior disprezzo è la non curanza!! fai cosi con chi provoca cate!!
    se si va in rete ci si espone a critiche e ccommenti di varia natura per fortuna ci circondiamo di amici ( quelli veri 9 che anche quando non la pensano come noi sanno come prenderci e sanno comunicare… npon voglio scicolare la polemica ma credo che se si vuole far smettere ad una persoan di parlare ( o postare..) la migliore terapia sia il silenzio.. non è facile ma funziona!

  15. giangia dice:

    Che tristezza!
    Subito mi è piaciuto il contrasto tra quanto scrive Caterina e quanto commenta Massuccio: sono due visioni della stessa vicenda, “Vive la difference” si diceva una volta.
    Con tutto il cuore devo dire che la versione di Massuccio è degradata dal suo secondo commento: a che e a chi serve sapere l’ammontare della pensione del sig. Savio? E aggiungo: come vorrei che mio figlio dimostrasse nei miei confronti l’amore e la stima che Caterina ha dimostrato per suo padre in questo scritto e in altri precedenti!
    Peace & love!
    Ciao Caterina

  16. emmaus2007 dice:

    Volevo aggiungere una cosa: solo con la memoria degli avvenimenti passati si potrà evitare gli stessi errori in futuro.
    La storia è ciclica: cambiano i protagonisti, cambiano i luoghi, ma la molla che fa scattare la violenza, la guerra, è sempre la stessa.
    In un mondo ormai con la memoria corta, molto corta, che riesce a guardare solo al domani (e forse neanche), dove il dio soldo è l’unico davvero adorato, un monumento ai caduti, una targa, un luogo dove della gente soffrì e morì: insomma, tutto va bene pur di non dimenticare.
    Si affaccia di nuovo il razzismo, la crisi economica, chi comanda credendosi il Dio in terra, uno squilibrio spaventoso tra le nazioni ricche e la restante parte del mondo dove milioni di persone muoiono per non aver l’indispensabile con cui vivere.
    Gli ingredienti ci sono tutti per una “bella” guerra.
    Rinfrescare la memoria, come fa la Cate coi suoi bellissimi reportage, sottolineando il dolore e l’assurdità di chi ha combattuto (e persino quello spirito indomito di chi sapeva di combattere una guerra assurda, ma per senso del dovere è andato avanti), potrà servire a qualcosa: a riflettere.
    E di riflettere, questo mondo ne ha davvero bisogno.

  17. caterina dice:

    grazie, Giangia.
    tuo figlio ti stima altrettanto e lo sai!!!!!
    :)

    Giba, vero!
    infatti…
    ci vediamo “di la’” :)

    Emmy.
    la tua analisi sul momento storico è semplicemente perfetta.
    moltissimi spunti per riflettere.
    e grazie per aver defnito belli i miei reportages.
    sei esagerato :) ma una cosa e’ certa:
    anh’io sono convinta del significato recondito di un luogo di apparente inutilita’.
    una persona ieri nel suo intervento ha detto: “adesso che c’e’, nn lasciamolo diventare una cattedrale nel deserto. fate pure giocare i bambini qui, deponete un fiore ogni tanto, chi vuol dire una preghiera, lo faccia qui”.
    mi e’ sembrata la chiusura perfetta, il giusto passaggio dal Passato al Presente, per non fare di nuovo, perche’ la lezione resti ben presente e perche’ magari passando, anche un solo bambino chieda a suo nonno ” cos’e’ Nikolajewka?”

  18. massuccio dice:

    Allora ho sollevato un vespaio!
    Ma certo in un paese in cui le dichiarazioni dei redditi sono cose “umma umma” tra il cliente e il commercialista [ed eventualmente il finanziere o l'impiegato dell'Agenzia delle Entrate corrotto] che il garante della privatezza protegge dalla diffusione, mentre nei paesi democratici dei politici si sa tutto [e se salta fuori un viaggio a spese del contribuente si dimettono] parlare di soldi è di cattivo gusto, e parlarne a proposito di un politico è come parlare di corda in casa dell’impiccato.
    Va bene, ma che una persona che si presenta alle elezioni con la lega nord accusi qualcun’altro di populismo è un po’ come il bue che da del cornuto all’asino…
    Che poi una persona ami suo padre va benissimo, che poi si voglia fare monumenti pure, anche se ne ho visti non pochi che non si capisce cosa dovrebbero commemorare e nessun passante ne aveva idea, poi a quanto pare le scelte dei nostri politici sono insindacabili (a Milano non molto tempo fa hanno distrutto una bellissima fontana di De Chirico) altrimenti si passa per demagoghi populisti o antipolitici, allora lancio una proposta al Rotary e all’Associazione ex-carcerati di San Vittore: a Milano manca un momumento che commemori la strage di cittadini fatta dal gen. bava beccaris su mandato di umberto 1 e le uccisioni di “banditi” fatte dai tedeschi e dai fascisti nel carcere di San Vittore, (nonchè le morti per suicidio vero o “assistito” dei carcerati comuni, anche nella Repubblica Italiana, non solo nel Regnod’Italia). Visto che San Vittore è in via di trasferimento si ricorderanno i nostri politici di fare un monumento che commemori tutte le tragiche morti che ho citato? Sarebbe bello che fosse anche chiaro cosa significa e non che dopo cinque anni nessuno più lo sappia, non importa che sia di un artista famoso o che sia di grande effetto, basterebbe un parco giochi per bambini con una lapide commemorativa ed esplicativa che venga mantenuta leggibile, contrariamente al solito.
    Certo comunque che se avete letto con interesse il racconto in questione siete di bocca buona!
    Ho dato un’occhiata ai commenti e mi sembra che non fate altro che incensarvi a vicenda, contenti voi… ma forse ho sbagliato qualcosa, non avevo capito che questo è un gruppo di autoaiuto per scrittori impubblicati-impubblicabili.
    :o

  19. andrea dice:

    Ehila’ ma che discussione animata! E io che me la stavo per perdere. Grazie a Fabio per avermela signalata :)

    Caterina, il tuo testo lo trovo interessante, come pure i precedenti.

    Riguardo alla discussione, sono d’accordo con te che e’ meglio non moderare i commenti. Sei libera di farlo, ovviamente, ma secondo me una raccolta e’ piu’ interessante se tutti possono dire la loro.

    E visto che tutti possono dire la loro qui nella tua raccolta, mi permetto di spendere qualche riga in piu’ sul povero Massuccio, che ha provato a fingersi commentatore serio, ma si vede che il controllo delle proprie pulsioni profonde non e’ il suo forte: accanto a un parere di per se’ interessante non ha resistito a tentare di diffamare te diffamando un tuo caro.

    In che modo essere stato un amministratore locale sia di per se’ diffamante, e in che modo questo possa poi diffamare te io non lo capisco, ma purtroppo il mondo e’ pieno di gente “da poco”, che messa di fronte alla rete si comporta come un bambino cui regalano un megafono: comincia a urlarci dentro tanto per sentire che effetto fa, senza curarsi di quel che dice. Magari ti viene anche vicino e ti urla nell’orecchio, per provare fino a dove puo’ arrivare prima che ti arrabbi.

    A differenza del bambino pero’, col quale puoi ragionare e convincerlo a smetterla, con questa gente piccola di solito non c’e’ modo, e la cosa migliore e’ semplicemente ignorarli. Questo e’ l’invito che faccio a te e agli altri.

    A presto,

    Andrea.

  20. giba dice:

    per il grande guru
    a fine anno vai in una libreria cerca il libro : Il viaggio ( giraldi editore in corso di edirting )
    magari non ti piacerà ma si tratta del mio primo libro ( spero di una serie ) edito da una piccola casa editrice )( non ho fatto alcun corso di scrittura creativa con scrittori famosi..nessuna strada in discesa ) ma solo la passione di comunicare …
    la casa editrice, giusto per la cronaca non ha chiesto contributi, non è una tipografia.
    questo per ribadire la situazione degli’impubblicati e impubblicabili’.
    cosa propone il nostro Guru letterario?
    devo prenotare degli scritti presso la mia feltrinelli di fiducia??? saluti!

  21. andrea dice:

    Caro Giba, non ho ben chiaro se ti riferivi a me, ma nel dubbio volevo farti i complimenti per la tua pubblicazione :)
    Quando uscirà, ricordacelo qui nel sito (in chat forse è meglio, o in qualche forum) che ti mettiamo nella vetrina assieme agli altri.

    A.

  22. bernardodaleppo dice:

    Augh grande Guru.
    Ma Giba, e qui da noi neanche un raccontino hai messo? Almeno l’incipit del tuo romanzo!
    x Caterina, in fin dei conti tu stessa dici che nel tuo resoconto un po’ di retorica non guastava, questo Masuccio dice che ce n’è troppa, vabbe’ differenza di vedute, la pubblicazione della pensione di tuo padre ti ha offesa? Ma se come dici tu se la è guadagnata, che problema c’è?
    Siamo impubblicati e impubblicabili? Chi vivrà vedrà.
    Al posto tuo l’unica cosa che mi avrebbe colpito sarebbe l’utilizzo del nome tedesco del luogo al posto di quello russo, ma con cerca e cambia si ripara in un attimo.

  23. fabio dice:

    Massuccio,
    complimenti per il copia ed incolla da WIKIPEDIA per il tuo resoconto storico!

    F.

  24. caterina dice:

    caspita, Giba :)
    my greetings!!!!!!!!!!!!!!!!!!
    dunque sei un pubblicabile pubblicato!! :)

    apparteniamo comunque ad un sito dove ce ne sono altri di scrittori pubblicati (gratis) e sono felice di essrere tra voi.

    ciao Fabio :)

    bacitanti

  25. caterina dice:

    Bernardo,

    nn esistono ne vincitori ne vinti e nessuna guerra giusta.
    bisogna perdonare, temo, altrimenti nn s va a nessuna parte

    ciao

  26. poetto dice:

    Confesso di non conoscere la storia di Nikolajewka, la quale fa parte della tragedia della guerra in Russia.
    La ritirata in Russia fu uno dei tanti drammi della nostra storia.
    A volte si dimentica che dietro qui numeri, dietro quelle scarne notizie di episodi di guerra ci sono dei giovani, dei ragazzi che si sono trovati a servire la patria, a fare il dovere per cui erano stati chiamati, a soffrire le pene dell’inferno.
    È giusto ricordare il loro sacrificio, sia con un monumento sia, come hai fatto molto bene te, con un’opera scritta.

  27. caterina dice:

    grazie, Poe ( come Edgar Allan :) )

  28. emmaus2007 dice:

    28 commenti! Uauuuuuu!!!!
    Caterina, questo è un record! BRAVA!!!!!!!!!!

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