La Regina Dei Ghiacci
Pubblicato da Domenico De Ferraro il 20 gennaio 2009
Abbandonarsi all’ilarità dei giorni in gita sù in montagna con lo slittino ,veloce scendere lungo gli innevati monti
agitando le mani in alto fare una piroletta nel cielo, per cadere sulla morbida neve senza farsi male.
Dimenticare il male con la sua barba nera, dietro l’angolo che aspetta per pugnalarti alle spalle.
Piove ,sembra che non voglia cessare di piovere son giorni ormai che piove .
Da marte son giunti degli astronauti ambasciatori , assai educati han detto che lassù c’è tanta acqua,
che si pùo vivere bene, cercano persone disposti a seguirli .
In molti hanno accettato e si sono precipitati alla stazione spaziale pronto a partire per dare una svolta alla loro noiosa vita ,
voltare pagina con questo pianeta, dove c’è solo guerra e carestie.
Due vecchietti ottantenni marito e moglie con il loro canarino hanno chiesto di viaggiare in seconda classe vogliono
andare su marte a visitare quei luoghi , vogliono conoscere anche altri pianeti.
Lasciano sulla terra il loro unico figlio il signor Serafino che non è mai stato gentile con nessuno , scapolo impenitente
si e cresciuto una pianta carnivora in casa la nutre con salame e salcicce avvolte gli frigge anche delle uova a tegamino ,
una pianta carnivora in casa fa tanta paura , può essere assai pericolosa , infatti il povero signore serafino
per sua disgrazia finì per essere divorato ,afferrato ,masticato e digerito in un solo boccone.
Povero serafino disse sua cugina unica erede del cospicuo patrimonio rimasto , poteva allevarsi un cagnolino o un uccellino,
avrebbe vissuto molto di più disse lei divenendo padrona di tutti i suoi beni .
La pianta dopo il funerale fu regalata a un direttore d’un circo equestre, che l’ammaestrò a dovere ,
la fece diventare una equilibrista e gli fu imparato a ballare e a cantare .
Lo spettacolo unico al mondo fu portato per tutta Europa e in tanti esultarono nel vedere tali cose eccezionali .
Anche il re di un paese assai lontano dove nevica sempre dalla mattina alla sera vide lo spettacolo
e fu conquistato da quella pianta che diede con somma meraviglia un frutto assai speciale in una notte di luna piena ,
una fanciulla dai lunghi capelli d’oro dal corpo liscio come il velluto e dagli occhi verdi e profondi.
Il re una volta vista se ne innamoro perdutamente e la volle ad ogni costo come sua sposa,
cosi furono celebrati le nozze e la fanciulla divenne la regina dei ghiacci .
Partorì tre maschietti ed una femminuccia nel giro di pochi anni e visse lungamente felice e contenta insieme al suo re
il signore delle nevi in un bel giardino dove fioriscono pensieri felici dai mille colori ed altri magici fiori.
21 gennaio 2009 alle 23:39
Ciao Domenico!
Di questo tuo ho trovato molto suggestiva l’idea della pianta carnivora che come frutto da una fanciulla splendida.
Purtroppo devo dire che la forma del testo non valorizza per niente la potenza evocativa di quell’immagine. Anzi la diluisce con due riferimenti che mi sono parsi un po’ fuori contesto, come fini a se stessi: la storia di Marte e quella della sorella di Serafino.
C’è poi sempre la possibilità che invece con quelle immagini tu abbia voluto dire qualcosa che io non sono riuscito ad afferrare, nel qual caso ignora pure questo mio commento: è un po’ un mio limite il fermarmi agli aspetti più evidenti di un testo senza scavare troppo a fondo :)
23 gennaio 2009 alle 12:00
Interessante la metamorfosi della pianta carnivora, in bella fanciulla. Terrò d’occhio le piante di mio marito, anzi, sai che c’è? gliele avveleno con un paio di pasticche al cianuro, quelle del famoso odore di mandorle amare, tanto Aghata Cristhie è su Marte e non diagnosticherà nulla! :)) N.