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L’Estate Ignuda Ardendo In Mezzo Al Cielo

Pubblicato da Domenico De Ferraro il 17 luglio 2010

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L’ESTATE IGNUDA ARDENDO IN MEZZO AL CIELO

Giunge lento l ’eco dei carmi infuocati , nati da stirpe canore
estratti da un viluppo di versi ebbri di bellezze
e rimembranze , dolci armonie delle cose mute in seno alla natura.
Coro di voci diversi risuonanti lungo le frastagliate coste il mare bagna
il corpo della voluttuosa terra che annega tra l’ onde , perduta nella melodia
di laude marine trascinando con sé la caducità dell’essere disperazione
e canzone , navigando ai confini del mondo tra il bene e il male.
Proseguendo nel traffico sulle litoranee nel placido meriggio cangia il viaggio e con se ogni rima, ogni suono.
Volgare genealogia , linguistica conquista.
Trasformandosi nello scorrere del tempo ,attraversando
una realtà divisa da buoni e cattivi ,da interrogativi e certezze ,
da una linea che divide il mare dall’orizzonte
e l’onde giungono a riva cullate da una dolce armonia.
Incomprensioni alte come torri inespugnabili ,come castelli
arroccati su colli appuntiti , assiomi e sillogismi
l’ ingrato compito perseguito per te nume nell’umile canto
risuona l’ira dell’acerbo eroe.
Astro nascente cinto di luce ,figura vaga, fuggiasca
per luoghi desolati e remoti , il male sotto diverse sembianze
l’ insegue fino a Gerusalemme.
Per smarrirsi in preda ad uno strano furore nell’ essere uno e solo.
Figlio e padre, amico e nemico .
Storia inverosimile d’un secolo or nato in mezzo
all’ossesso d’una guerra infinita.
E risuona il pianto funebre dei soldati caduti in battaglia .
Le lacrime sono gocce di gloria per te che impugnasti
l’arme per la pace, muto sofferto sacrificio
di te eterno fanciullo, di novelli sogni di conquista e di pace.
Neri uccelli nel vespro fermi sull’orlo del meriggio
d’un confine infranto appare la figura sua
si staglia ,cresce, rinasce ed il ricordo si perpetua
nel tempo dei caduti dell’ultima batracomiomachia.
Avanti ,avanti senza mai fermarsi verso il tramonto con l’umile preghiera nel cuore .
Tu figlio della volontà e del volgo , tu figlio d’un destino comune.
L’onore dell’armi , l’onore del vero condito con molti versi ,rime d’amore nell’estate che muore ancora ardendo in mezzo al cielo.

Un commento a “L’Estate Ignuda Ardendo In Mezzo Al Cielo”

  1. andrea dice:

    Ciao Domenico,
    leggerti e’ sempre interessante, anche non sempre facile :)

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