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Le Capuzzelle del Cimitero delle Fontanelle

Pubblicato da Domenico De Ferraro il 4 novembre 2024

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“Le Capuzzelle del Cimitero delle Fontanelle”

Il Patto dei Morti

Il **Cimitero delle Fontanelle** è uno dei luoghi più misteriosi di Napoli, è un’antica cava scavata nel tufo, dove riposano migliaia di resti umani, ossa e teschi. Tutto quello che rimane di terribile passate epidemie di peste ed altre malanni dei secoli passati . Ossa raccolte e disposte ordinatamente in cataste e ossari. Qui, tra le fredde mura, si racconta le anime dei defunti – le “capuzzelle” – possano interagire con i vivi. Secondo la tradizione popolare, chi si prende cura di una capuzzella adottandola e pregando per essa, riceverà protezione e aiuto dal mondo dei morti.

Una sera di novembre, **Rosetta**, una giovane ragazza napoletana, decide di visitare il cimitero. Ha sentito raccontare dalla nonna le storie delle anime delle Fontanelle e sente un impulso irrefrenabile a fare visita a queste capuzzelle, sperando una di loro possa aiutare lei e la sua famiglia, da sempre in difficoltà economiche.

Quando arriva, all’antro del cimitero lo trova immerso in una quiete irreale. Molte candele accese , tremolano proiettando ombre bizzarre e inquietanti sui teschi e sulle ossa ammucchiate. Rosetta cammina lentamente tra le file di capuzzelle, fermandosi di tanto in tanto ad osservare i dettagli delle piccole ossa levigate dal tempo. In quel silenzio, una capuzzella le appare più affascinante delle altre: è posta su una piccola mensola, con una croce incisa sopra e il nome **Pasquale** scritto a mano su un pezzo di cartone ingiallito.

**Rosetta **: (parlando sottovoce) Pasquale… è così che ti chiamavi? Ho bisogno d’aiuto… Se potessi farmi una grazia, giuro che tornerò ogni settimana per prendermi cura di te…

A quel punto, una brezza gelida attraversa il cimitero, e Rosetta sente un sussurro, quasi impercettibile, come se qualcuno le stesse parlando da lontano.

**Voce di Pasquale**: (sussurrando) Io ti ascolto,
Rosetta . E tu ascolterai me?
Non aver paura tutto e reale nulla è immortale
La mia voce e un eco nel tempo della memoria.
E la voce di un antico dolore
Un voce cilestre figlia del vento.
Non aver paura di noi morti
Poiché voi vivi state pagando il prezzo dei nostri errori
e delle nostre colpe.

Rosetta si immobilizza, ma invece di scappare, avverte una strana calma.
Chiude gli occhi e accetta quel contatto misterioso, stringendo forte una piccola medaglietta che tiene al collo.

**Pasquale**: Se farai come dico io, il tuo destino cambierà. Ma ricorda, Rosetta , ca ‘o patto tra ‘e vivi e ‘e muorte è ‘nu filo sottile. Tu mi dai un po’ della toia’ vita, e io t’aiuterò…
Tu mi dai nu poco d’amore , la quale è pace per me
Tu mi dai una speranza, un filo che non si spezza.
Io ti dò una felicità dalle ali fragili come i giorni passati in silenzio.

Senza pensarci due volte, Rosetta accetta. Fa un segno della croce e promette di ritornare per prendersi cura di Pasquale e delle sue compagne capuzzelle.

Non te scordare nu patto e nu patto
Ogni gatto aspetta prima o poi il suo padrone ritornerà
Ritornerà la sera dei miracoli
E noi morti sappiamo dove vivi.
Cosa pensi
E cosa cerchi
Pasquale non ti preoccupi io sono una persona seria.

Parte 2: Il Primo Miracolo

Nei giorni che seguono, Rosetta inizia a vedere cambiamenti nella sua vita. Prima di tutto, vede il padre, che aveva perso il lavoro, ricevere una chiamata inaspettata da una ditta e trovare un nuovo impiego come operaio. Poi, sua madre, affetta da un male misterioso, comincia a stare meglio. Ed ogni volta succede qualcosa
di positivo, Rosetta pensa a Pasquale e sente la sua presenza, come un soffio sottile. Un vento leggero la avvolge e la trasporta aldilà dei suoi sogni , verso un altra dimensione possibile.

Una sera, decide di ritornare al cimitero per ringraziarlo. Porta con sé una candela, dei fiori e una piccola statuetta della Madonna. Quando arriva alla tomba di Pasquale, accende la candela e si inginocchia.

**Rosetta **: Grazie, Pasquale. Sei stato tu a farci queste grazie, vero?

All’improvviso, il bagliore della candela diventa più intenso,
e Rosetta sente di nuovo la voce di Pasquale.

**Pasquale**: (serio) Rosa, io ti proteggo.
Ma ricorda: ‘o tempo passa, e tu devi mantenere il patto.
La vita è come la morte
La morte vuole amore e la vita vuole una garanzia
una grazia.
Io cerco una pace vera attraverso i miei secoli
Nel mio silenzio aspetto una svolta
Aspettavo tu venissi
Come sono venuti prima di te tante fanciulle e tanti uomini
Di ognuno sono stato fedele servitore
Anima buona ho provato ad aiutarli
E quando ho chiesto un po di pace
un po d’amore il mare ha bagnato la terra
Ed il pianto ha bagnato le fresche gote delle fanciulle
L’amore è un bene prezioso
Porta la luce nel buio dove noi viviamo

Rosetta, confusa, si alza e cerca di chiedere cosa significhi, ma la voce di Pasquale è scomparsa. Un’ombra sembra muoversi tra le capuzzelle, come se altre anime fossero in attesa.

Io pasquale ti voglio bene
Non mi credi
Me lo devi ancora dimostrare
Rosetta si guarda intorno smarrita.

Le Anime Gelose

Col passare dei mesi, Rosetta continuò a prendersi cura della capuzzella di Pasquale. Gli portava candele profumate e fiori, si sedeva affianco e gli raccontava ogni cosa gli accadesse . Gli raccontava di quando era bambina dei suoi sogni e delle sue aspirazioni. Ogni volta si recava al cimitero, notava però che altre capuzzelle sembrano guardarla, quasi con invidia. Si racconta, infatti, che le anime non accettano facilmente l’attenzione rivolta a una sola di loro, e chiunque adotti una capuzzella rischia di attirare anche la gelosia delle altre.

Una notte, mentre dormiva nella sua stanzetta a vicolo martino , Rosetta sognò di trovarsi nuovamente nel cimitero, circondata da teschi che la fissavano malamente con occhi scuri e vuoti.

**Capuzzella Anonima**: (con voce rauca) E pecché a Pasquale e nun a nuje? Pure nuje simme ‘nu poco bisognose d’aiuto…
Rosetta portaci i fiori freschi
Rosetta non ci abbandonare
Raccontaci dei tuoi migliori anni
Rosetta accarezza sta capuzzella
Non fa la pazzerella
Poverella raccontaci un altra novella

**Altra Capuzzella**: (supplichevole) Rosa, nun ci abbandonare, pure nuje tenimme bisogn’ ‘e na preghiera!

Nel sogno, le capuzzelle si avvicinano sempre di più a lei, finché non sente come se stessero per trascinarla con loro giu in fondo a delle fosse oscure . Si svegliò cosi di soprassalto, il cuore che le batteva forte all’impazzata.
Cosi capisce che non può ignorare la richiesta delle altre anime e decide di adottare anche altre capuzzelle, sperando questo plachi il loro rinnego .

Il Ritorno dei Morti

Ormai diventata quasi una custode non ufficiale delle capuzzelle, Rosetta dedica le sue giornate a visitare il cimitero, portando candele, fiori e pregando per le anime dimenticate. Tuttavia, un giorno, qualcosa di strano accade. La città è avvolta in un’atmosfera pesante, e durante una sua visita, le capuzzelle sembrano emanare una luce sinistra.

Mentre una sera sistema i fiori sulla tomba di Pasquale, sente un sussurro collettivo, come un coro di voci disperate. Le capuzzelle cominciano a muoversi, a oscillare sui loro piedistalli, e la luce delle candele si spengono all’improvviso. Un vento gelido pervade la cava, e Rosetta si rende conto qualcosa di strano e sinistro sta succedendo: le anime sembrano essersi risvegliate.

**Pasquale**: (con una voce profonda) Rosetta , ‘o patto è stato mantenuto. Ci hai donato amore . La pace ci desta dal nostro sonno eterno . Ti sei presa cura dei nostri resti terreni . Ma ora tu appartieni a noi, almeno per questa notte. Non aver paura non opporre resistenza lasciati andare . Nulla ti verrà fatto nulla di male. Vedrai i nostri volti e le nostre fattezze terrene , non aver paura e solo per ringraziarti e poterti abbracciare.

Ma rosetta , spaventata, cerca di uscire dal cimitero, le ombre delle capuzzelle le impediscono il passaggio.
Le anime di centinaia di morti la circondano, come se volessero portarla con loro in un viaggio senza ritorno.

**Rosetta**: (disperata) Ma io vi ho rispettato, ho pregato per voi! Pasquale, tu me l’avevi promesso! Non mi sarebbe stato fatto nulla di male. Vi ho dato il mio amore .

**Pasquale**: E infatti, cara Rosetta , nun stiamo facendo niente di male. Stasera sarà solo ‘nu rito antiche: tu camminerai cu nuje, e vedrai com’ è veramente ‘o munno d’‘e capuzzelle…

La Processione Notturna

In quella notte oscura, Rosetta viene condotta in una processione guidata dalle anime delle capuzzelle, che la accompagnano per le vie di Napoli. Lungo i vicoli antichi. Attraverso piazze e palazzi . I morti sono tutti intorno a lei, trasparenti e vaghi, ma pieni di vita. Le capuzzelle la portano per vicoli e piazze, le mostrano angoli segreti della città e le sussurrano antiche storie dimenticate. Storie del loro passato dei loro affetti delle loro passioni. Storie delle loro famiglie. Esistenze passate ed emerse dal fondo del mare delle loro memorie.

Rosetta vede per un attimo la città attraverso gli occhi dei morti, cosi scopre un lato di Napoli che non aveva mai conosciuto, un mondo fatto di leggende e devozione, di fede e mistero. Capisce le capuzzelle non sono solo ossa dimenticate, ma anime piene di amore e nostalgia, le quali cercano solo di essere ricordate. Cercano di sopravvivere al loro vivere aldilà della loro storia cercano di ricongiungersi all’amore del loro tempo trascorso insieme ai vivi .

All’alba, la processione termina. Le capuzzelle conducono Rosetta di nuovo al Cimitero delle Fontanelle, dove le ombre si dissolvono e tutto torna immobile, come se niente fosse accaduto. Rosetta si risveglia all’ingresso del cimitero, confusa ma piena di un senso di pace e di gratitudine. Un guardiano del cimitero la vede frastornata corre verso di lei , per vedere se ha bisogno d’aiuto. Signorina anche voi credete di udire le voci delle capuzzelle. Signorina ma è pericoloso questo e sempre un cimitero . Potevate cadere in qualche fosso scoperto. State attenta . Tornate a casa per favore. Non state a sentire queste voci , sono voci di leggende, sono voci di gente che riposa in pace . Andate a sentire le voci dei vivi che e meglio. Avete ragione mi sono troppo impressionato.
Ho ceduto alla tentazione di poter parlare con qualche capuzzella. Ma credo adesso sia meglio loro riposano in pace.

Da quel giorno, Rosetta continuò a prendersi cura delle capuzzelle, raccontando a tutti le storie di quelle anime che ha conosciuto in una notte che per molti è solo leggenda. Il Cimitero delle Fontanelle rimase per lei un luogo di rispetto e di memoria, ed ogni volta che passava nelle vicinanze lungo il ponte della sanità , sentiva una voce che sussurra:

**Pasquale** : Grazie, Rosetta : Tu sì ‘na vera amica , non ti dimenticare mai di noi povere anime dello purgatorio. Ti augurio una vita migliore a te ed i tuoi cari . Ciao Pasquale.
Ciao Rosetta.

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