Gatte da circolo e Cani da rimessa
Pubblicato da evaluna il 4 ottobre 2006
Gatte da circolo e cani da rimessa
Lulabel si stirò allungandosi sulle zampe davanti e ancorandosi con le unghie sui buchi del cemento.. Fece uno sbadiglio e poi saltò giù dal muretto dove aveva dormito per tutto il pomeriggio.Tra poco sarebbe iniziato il caotico viavai dei genitori che portavano i loro bambini in piscina e Lulabel sapeva bene che c’era sempre da guadagnarci qualcosa. Una carezza, una grattata dietro le orecchie e a volte persino un ghiotto boccone portato da casa.Si posizionò alla fine dei gradini, appena fuori la grande vetrata del circolo. Le prime macchine cominciarono a parcheggiare e le grida dei bambini che si salutavano tra loro si mescolò con i richiami spazientiti delle mamme e dei papà che li esortavano a far presto perché i corsi stavano per cominciare.Entrando alla spicciolata, la sfioravano appena e Lulabel, tendendo il musetto, odorava quei corpi che passavano frettolosi e li riconosceva uno ad uno a seconda degli odori che emanavano.Ecco Marta e Federica. Mamma e figlia sapevano sempre di shampoo e borotalco.Ed ecco Lorenzo e Guido, quest’ultimo sempre di corsa e sempre sudato ma di un sudore buono che copriva appena l’odore del sapone con cui ogni mattina la mamma aveva cura di lavarlo.Ed infine Lucia con Giacomo detto ciccio. Lulabel aveva il sospetto che dentro la sua sacca da palestra ci fossero più merendine che biancheria pulita. E i suoi sensi si moltiplicarono nel sentire quell’odore di dolce e di fritto che emanava. Tommy si riscosse dal suo pacioso stato di quiete. Quella maledetta mosca continuava a girargli intorno ed il suo ronzare cominciava a infastidirlo parecchio. Morse l’aria a vuoto nel tentativo di prenderla ma la cosa non gli riuscì. Si alzò traballando e cominciò il suo giro tra le macchine parcheggiate. A quell’ora il garage era silenzioso e quasi vuoto. Il ritorno dall’ufficio e dai vari impegni quotidiani sarebbe cominciato da lì ad un’ora.Da quando si era affacciato, stanco ed affamato, in quella rimessa erano ormai passati sei anni. Il posto non era male se si eccettua il fatto che il suo naso si trovava spesso all’ altezza dei tubi di scarico delle auto. Ma non si può avere tutto dalla vita. E Tommy con il vecchio Achille aveva trovato un buon padrone, un posto riparato e una ciotola di ottimo cibo due volte al giorno. Che pretendere di più? Era talmente assorto nelle sue riflessioni, ma forse dipendeva anche dalla leggera sordità causata dagli anni, che quasi non aveva sentito il motore della vecchia Opel di Maurizio tossicchiare entrando per poi spengersi con due sussulti.Gli andò incontro latrando in segno di benvenuto. Maurizio aprì lo sportello e prima di scendere prese la stampella che aveva appoggiato sul posto passeggero. Era invalido da anni ma quando guidava la menomazione spariva come per miracolo. Scese dall’auto e zoppicando vistosamente si avviò verso l’uscita. Tommy lo accompagnò trotterellando al suo stesso ritmo. “Achille domani alla solita ora”.“Va bene Dottò, la metto in prima fila.” Tommy si chiedeva spesso come mai fossero tutti “Dottò” per Achille, ma questo, forse, era uno di quei misteri che apparteneva al mondo degli umani. Lulabel arricciò le narici nauseata. Odiava l’odore del cloro ma, data l’ora, se fosse uscita avrebbe rischiato di passare la notte al freddo. Tra l’altro l’aria carica di umidità e i lampi in lontananza presagivano un temporale in arrivo. Quando le luci furono spente si accartocciò sul grande tappeto di cocco vicino all’entrata e si addormentò.TAC, TAC,TAC. Lulabel aprì gli occhi che al buio sembravano due enormi lune nere e si guardò intorno. Tac, tac, tac. Di nuovo quel rumore. Lulabel si mise seduta e drizzò le orecchie. E in quel momento lo vide. Vide la sua sagoma scura che sfrecciava sicura nell’ombra dei muri. Un topo. Va bene disse Lulabel, devo fare il mio dovere di gatta. E cominciò d inseguirlo. Fu una corsa intensa e appassionata. Preda e cacciatore nella notte all’interno dei lunghi corridoi. Finalmente il topo si fermò. Sei mio pensò Lulabel. Nell’attimo in cui saltava si rese conto che quella sotto di se non era il pavimento ma l’acqua della piscina olimpionica. Era stata una lunga notte. Qualcosa di grosso doveva essere accaduto. Sirene di ambulanze e di polizia avevamo riempito l’aria fino quasi all’alba. Poi, finalmente ,la pace.Tommy si abbandonò ad un sonno ristoratore. E non la sentì. Non sentì il rumore della grossa Rover che stava facendo retromarcia per inserirsi tra altre due auto. Il molosso meccanico ebbe appena un sobbalzo quando gli passò sopra. Si svegliarono insieme. Tommy guardò Lulabel.“In un altro tempo, in un altro luogo ti avrei inseguita e forse sbranata” le disse.Lei lo guardò di rimando. “In un altro tempo, in un altro luogo ti sarei saltata sul muso e graffiato fino a cavarti gli occhi” gli rispose.Si sorrisero. Non era più quel tempo né quel luogo. Ed insieme si voltarono a guardare la loro prima splendida alba nel paradiso degli animali. Evaluna
5 ottobre 2006 alle 5:39 pm
Sono sempre più convinto che hai talento. Ho seguito la storia di questi due animali… li ho visti muversi, li ho visti vivere tra le righe di questo racconto. Del finale che dire… hai uno stile tutto tuo! Complimenti.
6 ottobre 2006 alle 7:59 am
Mi e’ piaciuto da impazzire… Ne avresti altri?
4 dicembre 2006 alle 9:07 pm
tenera e commuovente…. bellissima!
13 dicembre 2007 alle 11:46 am
Molto bella e molto tenera, sei davvero brava!
14 maggio 2009 alle 8:35 pm
Casualmente ho letto questo tuo racconto, così dolce che la tristezza della morte non è quasi neanche percepibile, complimenti!
Perdonami se sono sfacciata: non potresti scrivere una favola per il concorso “Fiabe e Filastrocche al Castello”? Mi sembra che tu abbia la vena giusta e una sensibilità che farebbe bene ai bambini. Grazie anche se solo leggerai questo commento!
Ciao
21 novembre 2009 alle 8:57 pm
Ci si sente trasportati leggendo questo racconto in una quotidianità che spesso ci sfugge, presi dalla fretta e dal caos.
Ci esorta ad una profonda riflessione che contempla la vita e il rispetto degli animali, insieme alla vita e il rispetto per gli esseri umani, affinchè sia senza distrazioni e senza superficialità.