Superbia
Pubblicato da evaluna il 1 luglio 2008
La splendida rosa,
In mezzo al bel prato,
Si mostra altezzosa
A chi la guarda ammirato.
Sa di esser regina
Nel grande giardino
E disprezza l’insetto
Che le vola vicino.
Come osi sfiorarmi
E succhiare il mio cuore,
Non hai per ronzare
Un posto migliore?”
E l’ape rigata
Di rimando stizzita:
“Non mi faccio pregare
Vo da chi sa apprezzare”.
E ciò detto si appresta
Verso un timido fiore
E ne aspira la linfa
Con dolcezza e vigore.
Ora un anno è passato
E l’estate tornata,
Della rosa superba
Neanche l’ombra è restata.
Su quel prato smeraldo
Annegato nel sole
È tutto un fiorire
Di splendide viole.
Evaluna
2 luglio 2008 alle 7:24 am
Ciao Evaluna,
Hai capito! La Rosa si dava tante di quelle arie e poi…
Ben gli sta!
2 luglio 2008 alle 10:51 am
Gustosissimo!
4 luglio 2008 alle 12:29 pm
davvero molto bello! sembra di leggere quelle vecchie poesie di Trilussa (anche se non sono in romano) che altro non erano che favole con grandi morali in rima.
Complimenti!
10 luglio 2008 alle 11:24 am
Bellissima, Evaluna! Complimenti! Si legge davvero con piacere, va giù come una bella bibita fresca sotto il solleone! La scelta delle parole è azzeccatissima! Ciao! Brava!