FRANCESCO VESPA RACCONTI

Una raccolta www.storydrawer.org

IL PICCOLO QUARTIERE DI BETULLA

Pubblicato da francescovespa il 1 dicembre 2007

Scarica come ePub

1 Star2 Stars3 Stars4 Stars5 Stars (No Ratings Yet)
Loading ... Loading …



Il  piccolo quartiere di Betulla.



 (Racconto del  primo anno di  liceo).



 



 


 


 Schiacciai una Mantide  elettroreligiosa, verde come la clorofilla, come la salvia che profuma la bocca :  Il suo sapore era  sbrodogallinaceo.



 



l’avevo uccisa, spremendo il suo capo come un palloncino Eliogonfio, scremandola  per  tutta la notte;  poi andai a  bere con  le  piccole  membra  scampanellanti sotto i merli delle scarpe.



 



Io, per nulla intimorito, m’ero girato indietro curioso di scoprire a chi appartenesse  il pub nel  vecchio quartiere di Sequoia. Era  pieno di  brutti  ceffi , panzoni e tabaccosi, con un paio di stecche da biliardo, tenute su per le narici, che sembravano zanne di Tricheco.



 



Cercai  di  parlare


 



“A me gli occhi please.”  



 



 Risposero slinguando  :“PLRRRRRRRRRRRRRRRRRRRRRRRRRRRRRRRRRRRR!!!!!!!!!!!!!.”



 



  Evidentemente non avevo fatto breccia nei loro chip placcati in oro.



 



 Quattro anni più tardi, il ventitrè Settembre,  presi la decisione di  trasferirmi  nel piccolo quartiere di Betulla vicino a quello di Sequoia, era un  bilocale  altoramificato nel venato Albume notturno.



 



  Avevo trasferito  poche robe memosensoriali da tecnoragazzo:  qualche lettera olografica, spazzolino in setole fotosintattiche, le biglie nucleari che s’erano scomposaturate durante i mesi di



Alcova  Primordiale.



 



 I primi tempi m’ero arrangiato vendendo antiche cianfrusaglie e quadri  al mercato degli Scarabei, rimediando molti inviti a colazione e facendo Coitogodere la mia  donna di razza maculata scordandomi della fame.



 



  Ma il ricordo non venne a mancare, e sapevo che questo quartiere pieno di musi rattoppati e vecchie cassette Basf al  posto di odierni dvdsquotlcsz  non sarebbe durato per sempre.



 



 Quando nacque, il  primo figlio aveva una testa enorme e deformata per lo sforzo che sembrava dividersi in tre e la pelle gialla di Lucertola. La mia signora mise a sedere il neonato sul tavolo di noce e, il quartiere di Betulla svanì con tutti i suoi abitanti tranne noi.



 



  Poco tempo dopo il bambino ci disse che il piccolo quartiere conteneva una vita propria , paragonandolo alle piante e ai fiori.



 



 Grazie alla tecnologia più avanzata  la trasfigurazione quartiere-bambino riuscì alla perfezione



 



  Tutti  i  borghi diventarono fanciulli.



 



  Le città erano le madri



 



   Il papà era uno solo e immenso,



 


 


La Terra.

3 Commenti a “IL PICCOLO QUARTIERE DI BETULLA”

  1. Andrea dice:

    Ciao Francesco. Originale e suggestivo, come gli altri tuoi.
    Grazie per avercelo fatto leggere :)

  2. Chris84 dice:

    Bizzarro, ma con un suo certo fascino!

  3. emmaus 2007 dice:

    Davvero gran belle molte invenzioni letterali!

Lascia un commento

XHTML: Puoi usare questi tags: <a href="" title=""> <abbr title=""> <acronym title=""> <b> <blockquote cite=""> <cite> <code> <del datetime=""> <em> <i> <q cite=""> <strike> <strong>