In fondo al viale!…
Pubblicato da gilbert il 17 settembre 2007
In fondo al viale!…
Correva l’anno 1969 quando i Gens cominciarono a
riscuotere i primi apllausi con la canzone “In fondo al viale”
ed un’altra cantante molto brava ma che non volle mai apparire in televisione
la eseguiva esclusivamente in Radio: Cristina D’Angelo, la cui
voce pareva davvero quella d’un Angelo.
***
Il marchesino Luciano Arena di Valmonte, conosciuto tra
gli amici (illustri play-boys d’alta borghesia) col semplice appellativo di
Lucio, tutto lucido di brillantina e irreprensibile nell’elegante completo
grigio, fece un lieve inchino e parlò:
- Signorina, posso accompagnarla? -
Detta questa storica frase si fermò anelante in attesa
della risposta, mentre il sangue affluiva al volto dandogli quel grazioso
colore che sta fra il pomodoro e il peperone. La signorina così interpellata si
volse con un radioso sorriso negli occhi replicando:
- E, se è lecito. dove vorrebbe accompagnarmi? -
Lucio ci pensò un poco poi propose un ristorante alla
moda, o un giro in macchina o una pasticceria. Era veramente una bella
figliola, con i capelli color mogano chiaro, un bel corpo e tutti gli altri
attributi del genere.
Ma il colpo di folgore giunse quando lei declinò il suo
nome: Cristina D’Angelo!
- Cristina D’Angelo? La famosa cantante della Radio che
assieme ai “Gens” ha portato al successo “Viale
d’autunno“? -
- No, veramente “In fondo al viale” -
replicò lei.
E il marchesino Luciano: – “Pardon, mi scusi.
L’emozione mi gioca brutti scherzi! Ma lo sa che è meraviglioso! Io l’adoravo
ancor prima di conoscerla! Dal primo momento che l’ho sentita cantare per Radio
mi son subito innamorato della sua voce deliziosa!… -
Lei abbassò gli occhi modestamente, sorrise e mangiò il
settimo pasticcino.
Lucio gongolante pensava già al racconto che avrebbe fatto
agli amici di questa sua fenomenale conquista…radiofonica!
Una celebrità
autentica. Una gloria del microfono e dei dischi anche se in TV (ma sarà stata
sicuramente una sua scelta) non ancora
conosciuta.
Strano però come la voce di lei quando cantava fosse così
differente di quando parlava. Ma poi, ripensadoci ammise a sè stesso che non è
improbabile che, parlando, si può avere la voce leggermente roca mentre,
cantando, questa può divenire melodica e squillante come un campanello
d’argento!
Dodici pasticcini. Sigaretta. Poi passeggiata su Ferrari
Testa Rossa. Primo bacio,
secondo bacio con contorno e finalmente l’arrivederci.
- Posso accompagnarla in macchina fino a casa? -
- Grazie. ma non voglio farmi vedere dai vicini. Magari
mi lasci gentilmente in fondo al viale!…-
Lucio volle accompagnarla invece a piedi fino al palazzo,
uno stabile d’epoca davvero signorile, dove, sul portone, prima di lasciarla,
si chinò a baciarle galantemente la mano, incurante del portiere gallonato che,
ritto davanti all’ingresso, osservava la scena con uno strano sorriso sulle
labbra.
Il successo fra gli amici fu enorme. Lucio fu addirittura
acclamato e dovette offrire un costosissimo rinfresco a tutti per festeggiare
l’avvenimento.
Da quel momento mazzi di fiori sgargianti e cesti di rose
rosse piovvero nell’appartamento di Cristina D’Angelo, la
cantante dalla voce d’angelo, da parte del marchesino Luciano Arena di
Valmonte.
In poche ore il salotto di Cristina si era trasformato
diventando profumato e ricco di fiori ancor più che il Salone delle Feste del
Casinò Municipale di San Remo.
***
L’indomani Lucio, più lucido che mai, suonò il campanello
dell’uscio della Famiglia D’Angelo. Una donna di una certa età, con un
magnifico naso a becco - forse la governante – pensò Lucio – gli aprì.
- C’è la Signorina Cristina D’Angelo? Vorrebbe
farmi il piacere di annunziarmi? -
E le porse il suo biglietto stemmato.
- Oh! - fece la governante leggendo il nome – Oh!
- e sorrise - Allora…ma si accomodi, prego! -
E lo introdusse in un ampio salotto che aveva tutto
l’aspetto d’un negozio di fiorista.
Poi, con grande meraviglia di Lucio la goveranente si
accomodò tranquillamente in una poltrona facendogli segno di fare altrettanto.
- Forse sarà la zia - pensò il marchesino -
E Cristina? Chissà perché non mi
annunzia? E chissà perché questo vecchio pappagallo mi guarda in quel modo? -
- La ringrazio tanto – soggiunse lei - per tutti
i fiori che mi ha mandato. Molto ma molto gentile veramente. Peccato però che
debbo subito liberarmente perchè i fiori, purtroppo, mi fanno venire il mal di
testa ma lei…non poteva saperlo naturalmente…-
La donna stava parlando ancora, ma Lucio non l’ascoltava
più. “I fiori che mi ha mandato!“ Allora…allora la stanza cominciò a
giragli intorno allegramente.
- Nulla di male! – continuò lei – è un piccolo
equivoco!… Mi spiace per il disturbo che s’è preso!… -
La sua voce era stranamente flautata e dolce, la nota voce
che, finalmente, Lucio riconosceva per aver più volte ascoltata in Radio
nell’interpretazione davvero magistrale, quanto quella dei “Gens“,
della canzone “In fondo al viale“!
- Sì - continuò la voce, – è stato un equivoco.
Ma a me non piace che la mia cameriera assuma il mio nome per le sue volgari
avventure amorose. L’ho licenziata questa mattina. Cristina D’Angelo sono
io! Se la cerca, chissà, potrà trovarla,
forse, ancora…in fondo al viale!
17 settembre 2007 alle 9:17 am
Spero solo che questo racconto (in parte reale) possa piacere ai lettori di STORY DRAWER così come è piaciutro ai vari Concorsi Letterari in cui è stata presentato.
17 settembre 2007 alle 12:22 pm
Ciao Gilbert. Molto simpatica questa disavventura del marchesino… Grazie per avercela fatta leggere.