ScRiTTo da JiM

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RANOCCHIETTO

Pubblicato da jim il 26 settembre 2007

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C’era una volta in un uno stagno incantato nel regno di Kamelot un ranocchio che felice saltellava di foglia in foglia e andava a trovare la sua ranocchietta.
Era innamoratissimo della sua ranocchietta e il mondo gli sembrava di mille colori… volava di quanto era felice… il sole splendeva impetuoso nella sua vita e avrebbe fatto tutto per lei…
La riempiva di regali, attenzioni, coccole, baci…
Lei era per lui la ranocchietta più bella e buona del reame e niente poteva dividerli, sognava già di invecchiare con Lei e avere centianaia di girini per la casa.
La notte in cui festeggiavano il 2° anno di fidanzamento il povero ranocchietto non avendo molti soldi dopo averla portata fuori a cena e comprato delle spendide rose rosse le diede il suo dono più grande.
La luna splendeva in cielo in tutta la sua bellezza e disegnava una scia luminosa nello stagno che i due ranocchietti attraversavano insieme saltellanti e scambiandosi effusioni.
Lui si fermò, e le disse:”Gli anni passati con te sono stati meravigliosi e mi hanno reso felice come non mai, il tempo sembra volato e più passa più il mio amore cresce, così stasera ho deciso di donarti la cosa più preziosa che io ho, senza dubbio se è nelle tue mani non avrò nulla da temere”
Lei era estasiata da quelle parole e curiosa… immagginava anelli, peitre preziose o un castello.
Ma quando aprì la scatola e trovò il suo cuore lasciò trasparire u’ombra di delusione che il ranocchietto non percepì.
Da quella notte diventò sempre più esigente e per quanto il ranocchietto si premurasse di farla contenta non era mai abbastanza… mesi infernali per il ranocchietto, ma il suo amore per lei sembrava inesauribile.
Lei lo evitava e trovava mille scuse per non vederlo, infatti
negli ultimi giorni c’era un cavaliere che bivaccava ai bordi dello stagno, in realtà non era bellissimo e si intratteneva spesso bevendo e con donne di bassa lega, ma ranocchietta era affascinata dalla sua spada e dal suo vestiario elegante, passava ore a spiarlo.
Così un giorno si nascose sotto una foglia e mentre lui s’accingeva a bere lo baciò e si trasformò in una donna meravigliosa.
Il cavaliere non le era indifferente e la fece sua senza troppi complimeti. Lei andò via col cavaliere senza rimorsi nè rimpianti e vissero per sempre felici e contenti.
Ranocchietto era rimasto solo, non trovava più la sua amata e non riusciva a esprimere il suo dolore perchè senza cuore non poteva “sentire” i suoi sentimenti.
Divenne vagabondo, girando di stagno in stagno in cerca della sua “amata” e in ogni luogo dove andava scriveva la sua storia sperando che ella la trovasse.
Un giorno arrivò ad un castello e la vide; la riconobbe subito dal suo sguardo ed era con un uomo a cavallo felice e contenta.
Fu preso da un terribile sconforto, niente aveva più senso, l’unica cosa che gli sembrava ovvia era la morte, il dolore era troppo forte da sopportare. Una lacrima gli scese dall’occhio quando si squarcò il petto e vidè che dentro c’era il suo cuore, e prima di esalare l’ultmo respiro capì perche era ancora lì: un cuore non può essere donato a chi non ama…

4 Commenti a “RANOCCHIETTO”

  1. fabio dice:

    Ciao JiM, ti sei presentato con un racconto paicevole e scorrevole, anche se mi è rimasto un velo di tristezza… riuscirà il ranocchietto a trovare il suo amore? Lo spero. ^_^

  2. Andrea dice:

    Ciao Jim, non e’ facile scrivere una storia come la tua: semplice nella forma, leggera nello stile, profonda nei contenuti. Un favola per bambini che pero’ si legge piacevolmente anche da adulti, con un pizzico di ironia che non guasta mai.
    Grazie infinite per avercelo fatto leggere :)

  3. oroboros dice:

    C’è una contraddizione nella pur bella fiaba, e riguarda il fatto che non è possibile considerare l’amore solo una questione emotiva. Il vero cuore che ama è quello che, pur avendo il cuore fisico a suo simbolo, ama l’altro perché ama anche i suoi principi, e questi principi sono superiori all’emotività. È scritto che chi ama, ama il Sé che è Centro dell’altro, e chi odia… odia l’ego, che è periferia dell’altro. E quando si ama il Centro, lo si ama con tutto il proprio essere, non solo col cuore. Un saluto di simpatia.

  4. JiM dice:

    ma grazieeeeeeeee!
    specie ad Orobros per le sue idee che arricchiscono di significato il mio intervento!

    Saluti jim

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