Strana Storia IV
Pubblicato da jim il 17 ottobre 2007
Finalmente sazio mi sono seduto su una poltrona e mi sentivo davvero bene, dal monitor osservavo l’universo… le stelle…
immenso e mi resi conto che il problema non era così grave.
La Terra era solo un misero punticino nello spazio e in realtà non avevo così tanta voglia di viverci sopra, nè mi trovavo davvero bene laggiù.
Incominciaì a pensare che in fondo potevo ricominciare da zero… incontrare una bella topolina…
magari poi ci si abitua alla pelle pelosa e grigia…
Sicuramente sarei diventato famoso… L’ultimo essere umano del pianeta Terra… Interviste sulle Tv…
programmi dedicati a me… invitato in tutti i reality… “il pianeta dei famosi”!!!
Non che fosse mai stata una mia aspirazione della mia vita…
WOOOOAH! WOOOAH! WOOOAH! ATTENZIONE! ATTENZIONE!
ASTRONAVI PIRATA ALL’ORIZZONTE!
Ero stato svegliato di soprassalto da questa voce terribilmente sensuale che assomigliava a un misto tra tra Carmen Consoli, la mia ex ragazza e una tipa con cui mi vedevo negli ultimi tempi tutto con un accento francese, era il computer di bordo aveva un sintetizzatore vocale della MaicronSoft X che era in grado istantaneamente di sintonizzarsi sulle onde cerebrali dell’ascolatatore e fargli sentire la tonalità di voce che lui ritenesse più sensuale e gradevole…
Ero così eccitato dalla voce che on capivo la gravità della situazione finchè arrivò il topo correndo e nervoso e mi tirò via…
Entrammo in una stanza mentre il computer continuava a urlare con voce orgasmica parole incomprensibili al mio orecchio… e mi ritrovai una stanza tutta buia.. dove c’era un enorme tasto rosso con su scritto “PREMERE QUI” in mezzo a quel buio pesto dove sembrava nemmeno ci fosse il pavimento se non per il fatto che lo si sentiva sotto i piedi, il Topo fece la cosa più logica…
premette l’enorme pulsante rosso!
TOOOOOUUUUUUUU!
TOOOOOUUUUUUUU!
TOOOOOUUUUUUUU!
L’unica luce si spense e il buio/nero sembrò ancora più avvolgente e si sentiva sempre quest’assordante:
TOOOOOUUUUUUUU!
Che somigliava in modo impressionante a un telefono dà la linea libera.
Un po frastorato dalla giornata alquanto strana e pesante, dal gin lemon e dalle sigarette cercai di coordinare le parole:
“Ma cosa cavolo sta succedendo? Dove siamo? Cos’è questo frastuono assordante?”
e lui “trenta… ventinove… ventotto…”
e io”Rispondimi!!! Cos’è che conti?”
E lui”Niente… 27… sono i secondi… 26 che ci 25… restano da vivere… 24…”
Panico. E is ogni della mia nuova vita da eroe intergalattico!?!
” ventitre… ventidue… ventuno…”
Chi lo avrebbe mai detto che sarei morto nel buio con un topo che conta?
Paura. Tremore. Puzza.
Già mi sono pisciato addosso.
“5… 4… 3… 2…”
Freddo. Il film della vita mi scorre davanti.
“uno… zero”
Zap. Siamo nello spazio vedo le stelle intoro a noi.
Zap. Non vedo nulla. Abbagliato da una luce accecante.
Che sia finito in paradiso?
Mi muovo a tastoni e sento al tatto una superfice levigata e fredda.
Che sia questo l’aldilà?
Quando sento una voce di topo e odore di marjuana.
“Tutto bene? Ne vuoi una?”
Non credo i topi non vanno in paradiso.
“Siamo vivi?!?”
“Certo all’ultimo secondo!”
“Mi spiace, ma stavamo per essere agganciati da una nave “pirata” del governo, sono indietro coi pagamenti della tv intergalattica e mi avrebbero tagliato la cosa…”
nel frattempo tentavo di aprire gli occhi, tutto intorno a me risplendeva di un metallo dorato.
E attendevo che i miei occhi si abituassero per definire la stanza.
“Così siamo fuggiti attraverso il portale SmateriolandonelloSpazio che ci ha portati nel corrispondente portale più vicino”
Il portale SmaterioladonelloSpazio era chiamato inizialemente HomerMobile ed era stata inventato
da una scenziata del pianeta Springfield IV come regalo della figlia a suo padre Homer.
Egli lo usava per teletrasportarsi dal divano, al letto, al bagno, al lavoro e al pub senza muovere un dito.
Dopo alcuni anni venne usato dal famigerato Comandante El Barto per conquistare attraverso i movimento fulminei delle sue truppe distruttive per mettere a ferro e fuoco l’universo.
Egli dopo numerose vittorie per la rapidità dei suoi spostamenti e riuscendo a combattere anche su più fronti (riesce anche a creare buchi neri temporali) possedeva oltre 3/4 dell’universo e quasi tutto quello civilizzato, ma fu sconfitto nella famosa battaglia di TRIKKERTOON dove si trovò improvvisamente circondato e impossibilitato a fuggire perchè il padre rivolle indietro i portali per i suoi spostamenti. E confinato in una galassia che governa e domina con saggezza, ma esclusa dalle comunicazioni col resto dell’universo.
Infine usate per lo spostamento di oggetti e persone, il portale è in grado di portare materia organica dal punto di partenza a un portale nel suo raggio d’azione, altrimenti i corpi sono dispersi alla massima distanza raggiungibile.
E nel caso dei nostri eroici amici così accadde.
“Ci siamo salvati per miracolo, siamo stati prelevati come vagabondi spaziali dallo spazio, ancora pochi secondi e tutto sarebbe finito”
e continuava a sbuffare fumo.
L’interno era stupendo e decorato cn maestosi arazzi che raffiguravano l’interno della nave stessa.
Il soffitto era verde melma e in relatà era l’unica cosa orripilante.
Inoltre ci trovavamo circondati da innumerevoli casse di Gin Tonic.
Nervoso ne aprii una e comincia a bere , mentre accesi la sigaretta.
“Brattoidi andate a prendere i vagabondi spaziali!!!” si sentì urlare dalla voce dell’Interphone, seguito da un rumore pesante di passi.
“Oh no! Urlò il topo!” Mentre consulatava il suo taccuino elettronico dove appariva la scritta Comprare il latte… risposi io imbarazzato per i pantaloni bagnati “Tranquillo abbiamo il Gin Tonic”
“I Brattoidi sono le creature piu ributtanti dell’universo, meglio morire che avere a che fare con loro”
e io che non trovavo piacevole nemmeno lui dissi “Vabbè non saranno poi così male…”
E nel taccuino continuava a premere il tasto “SUICIDE” urlando e strepiando “Cavolo non funziona!” e continuò “Eccoli , siamo fottuti!”
Apparvero dalla porta due creature verde sporco, alte 3 metri e ricoperte di un materiale viscido giallo che puzzava di pipì, sapeva di pipì, sembrava pipì… ma non era pipì.
Le zanne fuoriuscivano dalle due bocche erano storte, arrugginite e fetide.
Avevano 4 gambe enormi di cui 2 tentacolari. Gli occhi erano sottili e a forma di luna nascente.
Imbracciavano un’arma enorme lo SPARABUKK 707 l’ultima evoluzione per le armi da fuoco, era così nera tetra e spaventosa che a confronto alla sua tetricità i 2 Brattoidi che le portavano sembravano 2 bambini delle elementari vesti per il primo giorno di scuola.
La Tensione nell’aria si tagliava con il coltello.
Il puzzo nell’aria si tagliava con la motosega.
Ma fu niente in confronto al tanfo di quando il Brattoide aprì la bocca per parlare, sembrava come quando dopo tolsi le scarpe da tennisdopo 2 ore di corsa e avevo scordato nella stessa stanza il latte scaduto apero da una settimana…
E lo stridore della loro voce colpì i nostri timpani come una lama tagliente.
“Scuuuuuuusaaaaaaaaaamiiiiiiiiii” uscì con la loro gracchiante voce.
Mentre cercavo di fermare il opo che cercava di tagliarsi le vene con una sporgenza dell’astronave.
Il rumore era insopportabile. Musica melodica napoletana cantata da un brattoide.
Non credevo potesse esserci di peggio dell’originale di Gigi D’Alessio, dovetti ricredermi.
Ci portarono nella carlinga del propietario della nave, e da dietro la porta si sentiva un’inutile ciarlare con la cadenza francese e una tonalità assomigliante alla mia ex-ragazza, etc…
Doveva essere il computer di bordo.
Ma all’apertura vidi la sua figura.
Era lei. In carne , ossa e sedere…
Fine dell’episodio
Ogni riferimento a fatti persone o cose realmente esistenti non è puramente casuale.
Per proteste, denunce o altro rivolgetevi al propietario di myspace.com all’indirizzo mail
Bill_Gates@yahoo.com.
17 ottobre 2007 alle 9:14 pm
Beh, mica crederai di poterci lasciare così col fiato sospeso… Ora ti tocca sbrigarti a pubblicare il seguito!!
18 ottobre 2007 alle 8:40 am
Decisamente no! Non puoi farci questo… forza… inserisci il prossimo episodio! ^_^