Il cerchio
Pubblicato da mimmi71 il 24 settembre 2007
Il cerchio
Un sentiero ripido, tortuoso, un sentiero per le vacche, per portarle al pascolo d’estate. Una volta.. Oggi al posto delle vacche lo percorrono mandrie di persone: in cima una vetta ambita. Al margine del sentiero, in un punto dove si apre una radura grande quanto un fazzoletto, c’è un rustico sistemato alla meglio, una fontana di pietra.
Una vecchia siede davanti al rustico su di una panca di sasso, si gode il sole del mattino. Una vecchia tutta storta, esattamente come la sua casa e la panca su cui siede. Ha la pelle color zafferano, bruciata dal sole e dal vento freddo del susseguirsi di troppe stagioni; tutta grinze eppure fragile come carta velina.
Arriva un giovane, inguainato in una calzamaglia variopinta: il passo spedito, quasi di corsa. Si disseta alla fontana, si passa l’acqua fresca sul volto sudato, ci s’inzuppa i capelli. Gesti rapidi, compiuti a scatti, il fiato che inciampa tra i denti; ha fretta, tanta fretta di arrivare.. Ma c’è quella vecchia a prendersi il sole del mattino..
Chissà com’è, i due cominciano a parlare.
“E un caffè dì, lo berresti volentieri?”
“Volentieri, ma non ho tempo..”
“Non hai tempo? E perché non hai tempo?”
“Bè è già tardi, devo arrivare in vetta prima che..”
“In vetta? Quale vetta?”
“La vetta del “Piccone”!”
“Il piccone, ma certo.. e che cosa c’è di così importante lassù? La cosa per la quale è già tardi..”
“È la vetta del “Piccone”! Voglio arrivare prima di.. prima di quando ci sono arrivato l’ultima volta! Ma adesso ho già perso troppo tempo..”
“Troppo tempo? Ma questo tempo voi come lo misurate? In battiti di ciglia? Siete strani voi che passate, te lo dico io. Perché qui di gente ne passa parecchia, ma son tutti di fretta, proprio come te.. Dicono “buongiorno!”, bevono alla fonte e via.. Mai una parola, ci credi? Dimmi, che io non ci sono mai andata fino in cima: dopo cosa c’è?”
“Cosa c’è dopo?! Altre montagne!”
“Altre montagne e altre valli, certo, lo sapevo dentro di me che non poteva essere se no!
Montagne e valli, valli e montagne: all’infinito. Che bello! Che il mondo non finisce, dico.. Non è bello?”
“Forse..”
“Ma si, vuol dire che c’è un altro sentiero come questo, che c’è una casetta come la mia, con una vecchia come me, che parla con un ragazzo come te.. Capisci? Su tutte le montagne, all’infinito. Un cerchio che non si sa dove comincia e non si sa dove finisce..Per me questo è bello: valli e montagne, montagne e valli.. E infinite vecchie, infinite casette, infiniti caffè rifiutati, infiniti giovani che hanno fretta di arrivare.
Io non ho fretta, lo vedi: sto qui e mi scaldo al sole come le lucertole, che poi viene il freddo, vien la neve..
E dopo? La notte arriva così presto, se non ci si prende il sole adesso che c’è.. O no?”
“…mah..”
“E dimmi, son tutte davvero uguali le montagne?”
“No che non sono tutte uguali, son tutte diverse..”
“E te come fai a saperlo? Sono infinite, puoi mica essere andato su tutte..
E poi cammini veloce, non guardi, non ascolti.. O no?…dì un po’, visto che ci sei già passato: il masso delle tre croci, nessun suono vicino al masso delle tre croci.. Ti sei accorto? Perché fa strano, nessun suono: il bosco come addormentato alle tre croci, nemmeno le mosche volano..”
“No, io non ho visto nessun masso..”
“Eh! Il sentiero ci passa di fianco, poco più su.. Lo vedi? Eh, da qui non si vede.. è appena lì.. Lo sai che sta al suo posto da quando si è fatto il mondo?
Tanto e tanto tempo fa.. per quello tutto dorme.. non si può mica far rumore, non si può mica portarci la vita in un posto che c’è dall’inizio.. Dico bene?”
“Non saprei..”
“Non sai, non sai: voi che passate non sapete mai niente!
Una fiera fate, anche vicino alle tre croci: vi ci sedete a mangiare quei panini nella plastica..”
“Io non l’ho mai visto questo masso delle tre croci.. E non ci ho mangiato nessun panino!”
“Bravo! Ma lo vedi che non guardi e non ascolti? Corri, corri e non guardi.. è un peccato sai? C’è tanto di quel bello qui .. Se vuoi dopo ti ci accompagno, però in silenzio..”
“Prometto, in silenzio! Perché le tre croci?”
“Ci sono su tre croci, un posto magico.. forse ce le ha messe su dio quando ha creato il mondo: le ha scolpite nella roccia per ricordare all’uomo quanto è piccolo.. forse però.. “
“Forse.. Perché se ci sono infiniti sentieri come questo, ci sono infiniti massi. E allora dové l’inizio?”
“E bravo il mio ragazzo tutto colorato!”
Con un sorriso il giovane va a sedersi sulla panca assieme alla vecchia: perché tanto ormai è tardi!
“Allora lo prendi il caffè?”
“Ma sì che lo prendo, ma magari dopo, ora mi prendo il sole con lei..”
“E fai bene, te lo dico io.. “
E il masso delle tre croci? C’è dall’inizio, sta al suo posto da quando si è fatto il mondo.. E le montagne infinite? Tutte uguali, tutte diverse. Infinite vecchie sedute di fianco all’uscio? Tutte uguali, tutte diverse. E quest’inizio, che forse non esiste nemmeno? Il mondo, la vita come un cerchio: perché questo pensiero è davvero bello. Eternità?.. Infinito?.. Ma soprattutto questa fretta, che non lascia spazio a niente.. La vetta del piccone: e chi se ne frega! Piuttosto il masso delle tre croci, sentire il silenzio del bosco..
Questo però il giovane lo pensa solo..
“Faccio bene si!” dice.
25 settembre 2007 alle 6:20 am
Ciao Mimmi… è davvero molto carina questa storia! E nasconde una bella morale ^_^.
25 settembre 2007 alle 6:54 am
Mimmi, bello il modo in cui fai scontrare due mentalita’, due approcci diversi alla vita, nelle persone dei due protagonisti. Forse, se proprio devo trovare un piccolo difetto nel tuo racconto, si capisce subito dall’inizio quale delle due mentalita’ e’ quella “giusta” e quale quella “sbagliata”. Insomma pare che la voce narrante sia un po’ di parte
Grazie per avercelo fatto leggere.
17 dicembre 2007 alle 11:50 am
Carino questo racconto, carino lo scontro di mentalità ma soprattutto l’idea di quest’infinito che si ripete sempre uguale e sempre diverso.
Complimenti!