Il rosmarino
Pubblicato da nihil il 17 novembre 2007
Il rosmarino
Peter si stimava di essere un cuoco sopraffino e negli anni aveva spodestato la moglie dalla cucina. Lei non aveva obbiettato e mentre il marito si esibiva in piatti che secondo lui erano una meraviglia, lei guardava le telenovele, sdraiata sul divano.
Il fatto le dispiaceva solo perché Peter, anche per fare un brodino usava più pentole del necessario, che lei poi doveva rigovernare.
Le pareva anche un poco ridicolo che il marito sorvegliasse con impazienza l’edicolante e lo pedinasse per sapere quando uscivano le riviste di cucina, ma tant’è, un uomo in pensione qualcosa deve pur fare. Meglio in cucina che in un bordello!
A dire il vero Marian, un poco ci aveva sperato, che con tanto tempo a disposizione , Peter avrebbe riavviato quelle pratiche che con educazione si dice fare all’amore e con sincerità si dice trombare.
Peter invece si sfogava altrimenti e la sua fantasia vibrava solo tra i fornelli, universo fino allora sconosciuto ma pieno di promesse.
Faceva finta di non accorgersi delle aspettative della moglie, ma non potendo più esibirsi in giovanili assalti, preferiva svicolare in senili filosofie.
Fu leggendo le riviste di cucina, che scoprì le virtù degli alimenti, delle spezie, dei condimenti ed altro.
Apprezzò particolarmente le indicazioni per rinvigorire i giovanili ardori e iniziò stilando una classifica dei cibi dichiarati erotici.
Domenica, giorno di festa, propinò alla moglie le famose ostriche, ma lei con delicatezza per non offenderlo, dichiarò che le avevano sempre fatto impressione ed a ingoiare quelle cose mollicce , proprio non ce la faceva.
Peter storse un poco la bocca pensando a quanti soldi aveva speso, ma anche a lui le ostriche, sinceramente, facevano impressione.
Passò allora alla più economica frutta secca, visto che era inverno e tutti i negozi abbondavano di cesti di noci, mandorle, nocciole e altro.
Il risultato dal punto di vista sessuale fu ininfluente, ma la colite che lo colse, durò parecchio.
Il caviale costava troppo e lo escluse, il peperoncino lo mise in ogni pietanza, ma anche quello, rinvigorì solo il gusto e non altro.
Peter iniziava a pensare che forse le riviste non esprimevano i dosaggi giusti.
Si arrivò a fine dell’inverno senza risultati apprezzabili, la moglie continuava a smaltire la sua femminilità immedesimandosi e sospirando nelle telenovele mentre Peter sopirava in cucina.
A marzo ci fu una novità : il novello cuoco lesse un articolo dove si esaltavano le virtù del rosmarino.
Rosmarinus officinalis, arbusto delle Laminacee, utile come digestivo, corroborante,….e stimolante del sesso.
Sesso? E costa pure poco.
Peter ne rubò più che potè nel giardino del vicino e iniziò la sua campagna primaverile, mettendo rosmarino da tutte le parti, pensando ad una dose di mantenimento per arrivare tutto ringalluzzito al giorno del compleanno della moglie. Le avrebbe fatto un bel regalo, bastava organizzarsi.
Il giorno fatidico era il 10 aprile.
E quel giorno, come preventivato, fu un tripudio di primi piatti, secondi piatti, contorni vari a base di rosmarino, solo il dolce si salvò.
La moglie non sospettava nulla, ma era perplessa per questa improvvisa passione erboristica del marito.
Mentre lei rigovernava, Peter annunciò che avrebbe fatto un bagno per rilassarsi .
Marian pensò …ancora più rilassato? Ma non disse nulla.
Si rifugiò dunque il marito nella vasca da bagno, dov, come da istruzioni della rivista, mise in ammollo almeno un chilo di rametti di rosmarino, cercando di non risparmiare sulle dosi, per non rischiare il risultato dell’esperimento.
Dopo un’ora Miriam iniziò a preoccuparsi, gli aveva sempre detto di non fare il bagno dopo aver cenato; paventava già un infarto, un collasso o altro.
Si precipitò dunque in bagno, avendo il rimorso di non averlo fatto prima per distrazione, già in stato ansioso esasperato, con il cuore in gola e qualche extrasistole; si percepiva già vedova.
Aprì violentemente la porta del bagno e iniziò a urlare, urlare, urlare, urlare, poi svenne.
Accanto alla vasca c’era un uomo nudo completamente verde, dallo sguardo allucinato( più costernato che allucinato), con squame di aguglioli ed in una mano teneva una spazzola con cui cercava disperatamente di pulire la vasca verde che più verde non si potrebbe immaginare, mentre con l’altra improvvisava manovre per sturare la scarico della vasca.
I capelli , pure verdastri, erano una corona bucolica di rametti profumati e l’insieme non aveva nulla di umano, più che altro la visione ricordava gli omini verdi di marte.
Nessuna rivista aveva decantato le proprietà di tinteggiatura del rosmarino, forse per dimenticanza o incompetenza.
In un certo senso la sorpresa per il compleanno riuscì in pieno.
Inutile dire che il rosmarino fu bandito per sempre da quella casa, Miriam riprese possesso della sua cucina e Peter rimase a guardare le partite di calcio sdraiato sul divano.
Ma non pensi il lettore che il matrimonio sia entrato in crisi, anzi l’avventura fu ricordata a lungo con vari abbellimenti e le risate complici dei due coniugi furono il collante di una nuova armonia.
E il resto?
Bè, per il resto, c’è la privacy.
17 novembre 2007 alle 7:17 pm
Ma ciao Nihil!!! Bentornata, ci sei mancata tantissimo
Bello questo racconti. Esilarante quando serve, elegantemente garbato altrove.
Grazie per avercelo fatto leggere
17 novembre 2007 alle 8:19 pm
E’ la prima volta che ti leggo, mica male! Il tuo racconto va giù che è un piacere, come una tisana al…rosmarino!!! Brava!
17 novembre 2007 alle 9:05 pm
eheheh, attenzione, d’ora in avanti quando comprerete del rosmarino,vi verrà in mente questo racconto, cercate di non avere uno sguardo assatanato.
Alle vostre mogli ( o mariti) soiegherò tutto io. N. :))
15 novembre 2008 alle 3:59 pm
leggo adesso questo bel racconto.
forse perchè mi piace cucinare e a mia moglie piace stare sul divano.
provero anche io a tornare indietro nel tempo allora, e mi doterò di rosmerino in abbondanza. Forte dell’insegnamento tratto dalla avventura di Peter lo metterò dentro una sacchetta di cotone leggero. faro con una federa una bustina gigante di tisana al rosmarino.
Per il dolce ho risolto il problema, il castagnaccio ama una foglia di alloro e un po’ di rosmarino.
grazie, poi ti farò sapere.