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GABBIE DI GHIACCIO di Ubaldina Mascia

Pubblicato da novilunio il 7 aprile 2008

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La mia libertà era così grande da rendermi totalmente felice. Non dipendevo da nessuno, ogni decisione da me presa non faceva altro che ampliare il mio pensiero in spazi sempre più evoluti che creavano nuova gioia.
Senza difficoltà ero in grado di realizzare ogni mio desiderio, non c’era niente che potesse impedirmelo. Navigavo liberamente in ogni dimensione, nutrendomi ininterrottamente di conoscenza.
Per assaporare meglio tanta gioia ogni tanto mi fermavo, mettendomi volotariamente a disposizione della materia ed allora nasceva un bambino al quale, con il mio bagaglio di libertà, cercavo di rendere appagante la vita. Questa unione non sempre portava la felicità sperata: il pensiero si mescolava ai problemi della materialità, creando oltre che gioia, tormenti. era comunque anche per provare questo che a volte mi fermavo. Perciò vivevo serenamente qualsiasi esperienza dolorosa o lieta che fosse.
Il pensiero, sempre libero nella sua natura, sceglieva di prendersi cura di qualcuno che non fosse se stesso e questo gli permetteva di crescere.
Una volta realizzato il desiderio di dare vita ad un uomo, alla sua morte tornavo libero ed arricchito di nuove sensazioni, padrone di ripetere l’esperienza quando l’avessi voluto.

Poi tutto cambiò.

Mi fu rubata la libertà e con essa la gioia.

Ancora non riesco a capire come sia potuto accadere; di sicuro adesso so che non potrò più navigare a mio piacimento in ogni dimensione e scegliere di fermarmi, perchè corro continuamente il rischio di venire catturato a tradimento e costretto, mio malgrado, a dare vita nei laboratori.
Ho avuto tante esperienze dolorose, ancor più penose perchè nessuno crede che un embrione possa soffrire. Eppure è così semplice! Più si è vicini al concepimento, più l’anima è cosciente, lentamente perde la consapevolezza per cederla al corpo affinchè si sviluppi e non lo abandona fino alla morte.
Ma non si pujò trattare così un’anima! Non la si può privare della libertà in questo modo!
L’anima non dimentica.
L’ultima volta che ho dato la vita a un piccolo embrione, non lo hanno fatto crescere, l’hanno congelato ed è rimasto là per un certo periodo di tempo, poi… l’hanno distrutto…
Ora sono qui, non assaporo più la gioia della libertà, bensì il timore di venire nuovamente catturato.

Una farfalla vola tranquilla tra i fiori ed ecco che due dita le afferrano le ali, la imprigionano in un quadro di vetro per sempre, rubandole la libertà di vivere un solo giorno felice.

5 Commenti a “GABBIE DI GHIACCIO di Ubaldina Mascia”

  1. emmaus2007 dice:

    Benvenuta, Ubaldina! (che nome originale hai, bello!)
    Il tuo scritto è altrettanto bello, e solo nel finale sveli la protagonista. Complimenti! M’è piaciuto!
    Da pignolo qual sono, ti segnalo solamente due piccoli errori: abandona con una sola b e un può diventato pujò. Perdonami… Ciao! A rileggerti presto!

  2. andrea dice:

    Ciao Ubaldina, benvenuta sul sito anche da parte mia. Pare che anche a te piacciano i racconti con finale a sorpresa… prova a leggere la raccolta di mattiekian :)
    Il testo mi pare molto ben scritto, e ha il vantaggio di proporre una tematica che io trovo molto originale (quella dell’anima degli embrioni congelati), alla quale personalmente non avevo mai pensato prima…
    Grazie per avercelo fatto leggere :)

  3. fabio dice:

    Benarrivata Ubaldina,

    breve ma pieno di significato, complimenti.
    Aspetto il tuo prossimo racconto. :)

  4. novilunio dice:

    Siete stati tutti molto carini e vi ringrazio a nome di Ubaldina che quando lo ha saputo (le ho detto tutto per telefono e tra poco le porto il pc per farle vedere i vostri commenti) si è emozionata. Non credeva di riuscire ad interessare tanto. Per quanto riguarda gli errori di battitura segnalati da Emmaus2007… HAI RAGIONE!!! Ma è colpa mia (Barbara) che scrivo veloce e mi perdo qualche battuta. Prometto che starò più attenta.
    Ancora grazie e… alla prossima! Vi garantisco che le cose si faranno interessanti. Datemi il tempo di andare a sbirciare anche su di voi. Ciao!!!!!

  5. andrea dice:

    Ah ecco non avevo capito che stavi scrivendo per procura :)
    Allora benvenute sia a Barbara che a Ubaldina, direi, e grazie a tutte e due per questo racconto. Mi raccomando ora non sparite!

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