Sei di mattina
Pubblicato da olaf il 9 gennaio 2009
sono le sei di mattina
una stazione piena di cappotti e borse a tracolla
e cappelli e giornali appena comprati
il freddo del mattino entra dalle caviglie
si arrampica sulle gambe come unghie di gatto
intravedo il filo dell’orizzonte sul mare
accennato dalla luce appena presente
i gabbiani fanno quel loro solito stupido verso
sembrano sfottere, come sapessero cosa ti va storto
e te lo dicessero con la loro cantilena
non vale la pena di mettersi a discutere
non possono sapere
non sanno che tutto il freddo sarà riscaldato
che la noia sarà soffiata via
e che il sorriso di una donna
fermerà orari dei treni
orologi, biglietterie e macchine del caffè
perchè gli attimi con lei non hanno tempo
e riempiono anni di ritardi accumulati
11 gennaio 2009 alle 7:53 pm
stupenda!
ho provato freddo, cosi’ ben descritto e poi il tepore che un uomo, nel mio caso, sa darmi
11 gennaio 2009 alle 8:25 pm
per le donne è una soddisfazione leggere poesie come questa
grazie Olaf
12 gennaio 2009 alle 10:10 am
Grande Olaf… dovresti sul serio provare a raccoglierle in un libro e mandarlo un po’ in giro…