I sogni di Diego.
Pubblicato da snike il 12 ottobre 2010
Dentro di sè Diego sa che non ce la farà.Orami da tempo silenziosamente studia, osserva, analizza, quasi registra la realtà in modo estemporaneo ma sistematico.Il quadro che ne viene fuori è inesorabile: è come essere incastrati dentro una trama che abbraccia tutto e che influenza, quasi polarizzandoli, i comportamenti di tutti in un modo congeniale ad un disegno ultimo, che sovrasta l’intera società in cui Diego si ritrova a vivere, come decine o centinaia di milioni di suoi simili.L’unica cosa che ancora gli sfugge è chi abbia elaborato questo disegno. A chi esso giovi gli è invece piuttosto evidente: basta osservare quali sono gli interessi che immancabilmente trionfano.Quale mente sopraffina possa aver messo a punto dei meccanismi così efficaci, questo lo lascia sempre profondamente perplesso.Diego si sente un po’ come chi ha assistito ad un delitto e sa che dovrebbe denunciare il fatto, smascherare il colpevole e consegnarlo alla giustizia; e soprattutto dovrebbe fare in modo che le vittime smettano di essere tali, e che possibilmente siano risarcite. Eppure, proprio come accade a chi assiste a certi fatti, Diego esita, sa di essere il solo testimone e teme che potrebbe non essere creduto; anzi crede spesso che difficilmente sarebbe creduto, perchè la sua versione dei fatti è, in effetti, incredibile.Non manca nulla della scena del crimine. C’è il movente e c’è anche il delitto. Soprattutto ci sono le vittime. Milioni di vittime, decine, centinaia di milioni. Uomini e donne, affannosamente all’inseguimento dei propri sogni, immancabilmente collocati sempre un po’ oltre perfino i maggiori successi nelle loro vite.Manca il colpevole.A quasi quarant’anni Diego non ha più dubbi. Ha coltivato a lungo i suoi sogni, difendendoli e cullandoli, pure nella cattiva sorte. Riesce a ricordare distintamente le ragioni dietro le scelte della sua vita, quelle che lo hanno portato a fare carriera. Non soltanto le scelte importanti, essenziali, le pietre miliari della sua vita, ma anche le scelte minori, quelle che spesso dimentichiamo, un po’ perchè non hanno voluto dire un granchè per noi, un po’ perchè di scelte così forse ne facciamo troppe per potercene ricordare.In fondo, si dice, la sua vita non ha molto di originale rispetto a quella di tante altre persone che ha incontrato e che frequenta.Tutti inseguono i propri sogni. Tutti hanno fatto scelte, preso decisioni, sulla base dei propri obiettivi esistenziali. In nome di quei sogni compiono o non compiono azioni, dicono o non dicono parole, promettono o non promettono, fingono o sono sinceri. Tutto inesorabilmente ispirandosi ai propri sogni.Quanto pesano i sogni nella vita di tutte queste persone? Si è chiesto Diego tante volte, e adesso, con un matrimonio fallito alle spalle, se lo chiede in modo ancora più insistente. I sogni guidano la nostra vita, in modo drammaticamente profondo. Ma cosa guida i nostri sogni? Cosa li determina? Cosa li forma?Perchè persone apparentemente diverse tra loro, hanno sogni fondamentalmente simili, se non proprio uguali? Perchè vogliono tutti le stesse cose? Da dove viene questa generalre uniformazione dei sogni?Quasi che essi fossero una caratteristica universale del nostro essere uomini, quasi che essi fossero necessari, perchè intimamente e misteriosamente legati alla nostra natura umana.E allora, si è chiesto Diego, come mai uomini di epoche diverse, e di civiltà diverse, hanno sognato cose diverse? Come mai aborigeni, inuit, newyorkesi, parigini e capoverdini sognano di vivere in modo così diverso? Non sono tutti uomini, e quindi antropologicamente identici?Scartate la spiegazione banale della fondamentale differenza tra persone appartenenti a etnie diverse, a Diego il dilemma era a lungo apparso senza una spiegazione. Ma adesso, da qualche tempo, aveva iniziato ad elaborare un quadro d’insieme che gli offriva una chiave di lettura: aveva iniziato a mettere più a fuoco il ruolo della società, e del contesto culturale che la caratterizza, nella determinazione dei progetti di vita di ciascuno dei membri di quella società.Sogni e ambizioni sono fatalmente influenzati dagli ambienti sociali e culturali, che, se possono essere simili, quando non uguali, tra gli Occidentali, non necessariamente lo sono nel caso di un irochese e un sudanese, o di un eschimese ed un pakistano. E’ del tutto evidente.Certo, in un mondo globalizzato, anche i sogni e le ambizioni tendono ad essere uguali, e questo pensiero in fondo lo inquietava. Così come per la biodiversità, si diceva, doveva esserci un valore anche nella diversità di tradizioni e culture umane.Ma assai di più lo infastidiva un pensiero che ultimamente era diventato una certezza per lui: i sogni possono essere manipolati!
18 ottobre 2010 alle 09:45
Ciao Snike!
Intanto, benvenuto sul sito
Ben scritto questo tuo. Il tono paranoide è delicato, non grottesco.
Vado a leggere il resto per un commento più articolato.
18 ottobre 2010 alle 09:46
Mi sono permesso di sistemare un po’ la formattazione, perché sul mio schermo si vedeva veramente in maniera pessima ed è un peccato…
18 ottobre 2010 alle 10:49
Ops, errori di gioventù… effettivamente così è molto meglio.