Anna R. De Santis: racconti, mini-racconti.

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“Viva l’Italia… l’Italia che resiste!”

Pubblicato da annaerredesantis il 1 gennaio 2009

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- Portatelo dentro. Alla sedia!
- Cammina! …Sporco italiano!
- Più strette quelle fibbie! Allora…! Al bar sotto casa hai detto di essere italiano…
- No… no… non è vero… io… Aaaahhhhh!!
- Vacci piano tu… con quelle scariche… Ti conviene confessare. Ti sei definito italiano sì o no?
- S… sì… Ma erano solo parole… così… tra amici…
- Bastardo italiano! Abbiamo trovato le bottiglie di salsa sotto le mattonelle.
- Non sono mie… Non so chi ce le ha mes… Aaaahh!
- Confessa! Tu cucini ancora il ragù! Non negare!! Confessa!
- Basta… basta… S… sì… lo cucino… la… domenica…
- Coi maccheroni. Rispondi!! Coi maccheroni?

- Aahh! Basta… sì… i maccheroni…
- Questo non si è per niente integrato. Vorrei sapere che combinano lassù. Hanno allentato. Come se bastassero pochi anni per un lavaggio di cervello. Ma cosa credono? Che sia facile recuperare i mancati? Chiama il Gruppo. Avvisa che c’è da fare un programma compresso. Tu! Traditore… Con le salse c’erano pure i pastori!
- Non ne so niente… non sono miei…

- Confessa! Tu fai ancora il presepe!
- No…! No …! Il presepe no! Non lo faccio… Non lo… No! L’olio no! Vi prego… l’olio no… l’olio… no…
- Bevi! Così… bravo… Tutto!
- Basta… basta… Non lo farò più… il presepe… Non lo… Basta…

- Tutto! Finiscilo tutto. Così… Slegatelo. Inviatelo al Gruppo. Avanti un altro… Chi c’è? Ahh! Una ragazza!! Che ha fatto questa?
- Nella denuncia ha specificato che il suo stupratore aveva un accento… 
- Ho capito, ho capito… Abbiamo una piccola razzista! Alla sedia! Dammi quel foglio… vediamo… mhm… sì, sì, sì… la specificazione è incontestabile indizio di razzismo. Tu non solo non ti sei integrata, ma sei anche una razz…

- No! Io ho solo risposto alle domande. La polizia voleva sapere tutto quello che ricordavo e… Aaaaahh !!
- Ipocrita! Al Gruppo sapranno metterti a posto le idee.
- Ehm… Capo… già sei mesi fa passò per il Programma. E’ una maestra… aveva fatto disegnare ai bambini la bandiera italiana… nei quaderni. Ma come vedi… non è servito.
- Mhm! Ho capito. Una resistente. E contagiosa pure… insegna… Troppo pericolosa. Sezione Annullamento. Che la trasferiscano immediatamente.
- Entro oggi non potranno. Il treno è appena partito.
- Già… Aspetta… c’è però il treno dei crocifissi sequestrati… potrebbero…  
- Ma quello va all’inceneritore di…
- Non mi seccare con la differenziata!!
             

                                                  FINE       
di Anna R. De Santis  26/09/08  (tutti i diritti sono riservati)
Non necessita certo, ma è doveroso specificare che il titolo è una citazione della più che nota canzone “Viva l’Italia” di Francesco De Gregori: in particolare è la citazione di quella frase a cui ogni volta, nei concerti, segue un boato di sentita approvazione.  
PRECISAZIONE a scanso di polemiche:  il mio testo è una denuncia dell’attacco in atto alla identità italiana, e del razzismo in atto contro gli Italiani, da parte di italiani stessi per i propri scopi di potere.

5 Commenti a ““Viva l’Italia… l’Italia che resiste!””

  1. gigi dice:

    Il racconto, per come è scritto, è pure divertente,ma tra le righe mi pare di riconoscere il tempo del regime fascista oppure mi sbaglio? Oppure sono fatti più recenti come l’abolizione del crocifisso dai luoghi pubblici? Brava.Complimenti! Se ho sbagliato tutto,correggimi. Ciao,Gigi.

  2. annaerredesantis dice:

    Mi riferisco certamente all’oppressione dittatoriale, nera o rossa non fa differenza; mi riferisco ai nostri tempi attuali, dove c’è una parte politica che cerca di sopprimere la libertà di identità italiana e la libertà di culto cristiano.
    Sono disgustata dall’ipocrisia di questa gente che adduce a scusa il laicismo o il rispetto per chi ha diverso culto: i credenti di fede islamica non sono infastiditi dai simboli cristiani, non è a loro che le Croci creano problemi, bensì a quanti cercano di imporre l’adorazione dei simboli di “partito”.

  3. bernardodaleppo dice:

    Cara ARdS,
    forse viviamo in Italie diverse qualcuno cerca di impedire la libertà di identità italiana e di culto cristiano?
    A me sembra piuttosto che ad essere esautorati dei loro diritti siano gli atei come me, che hanno dovuto fare tutte le scuole, i ricoveri e le visite ospedaliere, o assistere a processi, sotto lo sguardo di un crucifisso, nessuno propone di sostituirlo con qualcosa d’altro, semplicemente la religione è una cosa privata, nei paesi arabi mi dava fastidio il muezzin che chiamava alla preghiera all’alba altrettanto quanto in Italia le campane mattutine o notturne delle chiese cristiane. Non è un caso che i primi a difendere il suono delle campane siano sovente i musulmani, essi vedono nei privilegi della Chiesa Cattolica di ora un prefigurarsi di privilegi analoghi da conquistarsi in futuro. Solo uno stato veramente laico può tutelare i diritti religiosi di tutti, ma impedire anche qualunque prevaricazione di una parte.
    Sarebbe bene ricordarsi che nel fluire della storia nessuna maggioranza è per sempre, tutti noi allargando la base di osservazione finiamo con l’appartenere a una minoranza…
    Dove sta succedendo che qualcuno cerchi di porre nelle scuole o nei tribunali dei simboli di partito in luogo dei crocifissi? Forse a Napoli sta veramente succedendo qualcosa di preoccupante, devo tornarci a controllare.
    Oh forse ti stai riferendo alle cerimonie della Lega Nord alle sorgenti del Po? Ma come, sono proprio loro a dire che bisogna difendere il crucifisso nei luoghi dello stato! Poi fanno le cerimonie al dio Po!
    Oltre alle dittature nere e rosse possiamo aggiungere quelle religiose? di che colore le facciamo? bianco-gialle? quanti furono i fucilati e impiccati nell’800 nello Stato Pontificio?
    Quanti furono gli “eretici” bruciati fino a poco prima? A Bologna e in molte città del suddetto Stato il venerdì giravano “annusatori” che dovevano scoprire se qualcuno stava cucinando carne, salvo poi che i nei monasteri avevano deciso che oche e anatre, vivendo nell’acqua, erano pesci…
    8-)

  4. annaerredesantis dice:

    Bernardo, mi dispiace il tono che percepisco nel tuo commento, non lo merito. Purtroppo non ho molto tempo libero attualmente, e sono stata per necessità molto sintetica. Cercherò dunque di spiegarmi meglio.
    Non ho detto che qualcuno voglia attaccare alle pareti di scuole e tribunali i simboli di partito. Ho parlato del culto di partito politico. L’adorazione di partito ha “bruciato” nel mondo non meno eretici di quanti ne abbia bruciati la Chiesa. Per la stessa ragione: il potere.
    Sullo Stato Laico io non obietto, anzi! Concordo: solo esso può garantire la libertà di ogni culto e il diritto all’ateismo. E concordo con quanto dici sulle prevaricazioni della Chiesa Cattolica. Tranquillo: certe cose hanno pesato pure su di me, e non poco!
    Ciò che mi infastidisce è l’attuale tendenza di una parte della politica a promuovere un’integrazione unilaterale. Vedi, io amo la diversità, rispetto e stimo tutti i popoli e tutte le culture, e non immagini quanto mi faccia piacere che in Italia ci sia gente nuova, diversa, con altri abiti, altri usi, altre fedi, etc. E spero che le differenze restino nel tempo! Proprio non vorrei un mondo di tutti uguali.
    Che si tolga il Crocefisso dall’aula di un tribunale è cosa opportuna, che lo si tolga dalla parete di un’aula scolastica pure, ma ritengo imposizione inaccettabile che una scolaresca non possa fare il presepe se desidera farlo. Ti assicuro che alle persone di Fede Islamica non dà alcun fastidio!
    Quanti sostengono che invece ciò procuri loro problema, son gli stessi a favore del burka in Italia: come mai non si domandano come possano sentirsi le donne italiane alla vista di un burka? Questo tanto per fare un esempio.
    A me non fanno paura le etnie diverse, non mi spaventa che si costruisca una Moschea, anzi, mi piacciono le Moschee. Vorrei pure i Totem in Italia.
    Mi spaventa invece il tentativo di soppressione di ciò che è nostra cultura, tradizione, identità, col pretesto dell’integrazione.
    Ora, è inutile che tu insista a dirmi che ciò non sia vero: domandati come mai io l’avverto. Puoi concludere comodamente ch’io sia una sciocca, padronissimo di pensarlo. Ma… se non lo fossi?
    Guarda che si è in tanti ad essere stanchi di essere accusati di razzismo. E c’è una parte della politica che ricorre a simile accusa!
    Non nego che esistano persone razziste: purtroppo ce ne sono, e tante. Ma dire che il popolo italiano sia razzista è pura menzogna. Una menzogna che ha lo scopo di nascondere le malefatte. Mi spiego: le nostre leggi sono lassiste, e di fatto favoriscono i reati, ma quando la gente protesta di non sentirsi sicura nemmeno in casa, subito le viene chiusa la bocca con l’accusa di razzismo, e questo solo perché sono stati magari clandestini e immigrati senza risorse a compiere una rapina, etc. E’ ovvio che chi si trova senza nulla è più esposto a delinquere! Questo il popolo italiano lo sa benissimo.
    Ma fa tanto comodo affermare che una protesta contro l’inefficacia delle leggi sia una protesta razzista!

  5. bernardodaleppo dice:

    In buona parte sono d’accordo con quanto esprimi, anche se ci sono passaggi che non mi sono completamente chiare.
    Riguardo al burka “et similia” ricordo che ero ragazzino quando vidi al tg un emiro che arrivava in Italia con seguito di mogli velate è gia allora qualcosa in me si ribellava, trovava sbagliato che uno stato che nel Codice Penale puniva il nascondere la propria identità, tramite mascherature, parrucche od altro (e proprio in base a quelle disposizioni perseguiva i travestiti) invece nei confronti di costorro si dimostrasse acquiescente.
    Proprio questa acquiescenza nei confronti del potere, o del potente di turno, ho sempre rimproverato a polizia e magistrati in Italia. Avendo tollerato le cose fino adesso diventa difficile cambiare atteggiamento ora, i soggetti che fino ad ora anno approfittato del fatto che nessuno faceva rispettare una legge hanno interpretato la cosa come sei nei fatti fosse tacitamente abrogata, sembrerebbe una persecuzione cercare di farla rispettare adesso.
    Allo stesso modo come, avendo tollerato gli abusi commessi da molti politici, essenzialmente dal PSI, ma non solo, per favorire un imprenditore per tanti anni, diventa una “persecuzione” cercare ora di fare rispettare la legge, ritenendosi oramai detto imprenditore, e i parlamentari-avvocati suoi dipendenti, sopra alle umane cose, (ricordi il “fumus persecutionis” di craxiana memoria?) Mi sembra molto difficile raddrizzare la barra del timone di uno stato tanto a lungo lasciata andare alla deriva, preda dei più diversi interessi, con quanta faccia tosta in tv si cerca di fare passare una assoluzione x prescrizione, o per intervenuto indulto, come se fosse una assoluzione di merito! Tra poco Craxi e Andreotti saranno proposti l’uno come padre della patria l’altro per la beatificazione. Sto sempre più seriamente meditando di andare a vivere all’estero, pazienza se il clima potrebbe essere peggiore, magari il cibo anche, ma quanto guadagnerei a non mangiarmi il fegato sentendo i nostri parlamentari-avvocati fare polpette della buona fede, del buon senso e della logica e i giornalisti farsi zerbini di frontea loro.
    Difficile capire da dove cominciare in problemi di lunga data: piccolo es.: in nessun’altro paese europeo mi risulta che rom e sinti siano in maggioranza nomadi come in Italia, se si offrono abitazioni dignitose e scuole e lavoro o campi attrezzati come si deve si può ragionevolmente essere severi con qualunque comportamento scorretto, ma se le condizioni che si offrono sono degradanti si deve per forza transigere.
    Anni fa con i primi immigrati albanesi, mi ricordo di avere proposto di fare pagare un biglietto a tutti quelli che volevano venire in Italia semplicemente al costo di andata e ritorno, se dopo sei mesi non avessero trovato un lavoro e una casa sarebbero stati rinviati in Albania tanto avevano già pagato il biglietto venendo. Ma no, per un motivo di principio abbiamo voluto fare arrivare tutti sui gommoni, con tutti i morti in mare e con tutto il contorno di malavita che organizzava il traffico. Dalla Tunisia e Libia ora si ripropone lo stesso problema, il risultato è che spendiamo un sacco di soldi, tanti di questi immigrati muoiono in mare e le mafie fanno profitti, che poi investono in aziende (dove pur di riciclare il danaro sporco fanno concorrenza sleale alle ditte che operano onestamente) o in case (facendo levitare i prezzi e buttando fuori dal mercato i meno abbienti, e poi interi palazzi rimangono vuoti per anni in attesa che il mercato salga) o in agricoltura dove con la manodopera illegale in condizioni di schiavitù o comunque di estremo sfruttamento fanno profitti e buttano fuori dal mercato chi assume dipendenti in regola) ma di esempi di tragiche conseguenze di questa politica miope ce ne sono tanti (le recenti modifiche alla legislazione sul lavoro rendono più difficile agli ispettorati sanzionare lo sfruttamento della manodopera ecc.)
    Riguardo al fatto che il “popolo italiano” sia razzista ti ricordo che il popolo italiano acclamò Mussolini e le voci che si levarono contro le leggi razziali furono molto poche e che furono numerosi i casi di delazione che mandarono nei campi di concentramento ebrei e zingari, che la nostra epopea coloniale non fu in nulla meno sanguinaria di quella di altri paesi europei, che ancora nei primi anni ’80 le ditte che mandavano lavoratori italiani all’estero (Africa o Sud Est Asia) fornivano la casa con la donna locale “tuttofare” che se non ti piaceva ti cambiavano senza discutere, poi per altre cose sembra che gli italiano non lo siano, ma io sempre più spesso sento discorsi razzisti nei luoghi pubblici: qualche giorno fa un anziano dall’accento meridionale salì sull’autobus e si sedette al mio fianco concionando su questi immigrati che dovevano tornare a casa loro, era l’ora di punta e su quell’autobus circa l’80% erano stranieri che tornavano dal lavoro, dopo una decina di frasi insultanti sugli immigrati sporchi e ladri mi sono seccato e ad una sua affermazione insultante ho aggiunto solo “Propri come i teruni” il tizio è ammutolito come se gli avessero tolto l’audio.
    I milanesi sono razzisti? Sì, fino a 30-40 anni fa erano razzisti contro i terroni, chi affittava una casa a un meridionale sapeva che avrebbe coltivato il basilico nel bidet, che gli avrebbe restituito, solo dopo sfratti esecutivi prorogati a causa delle continue gravidanze della moglie, la casa conciata da buttare via, che i vicini sarebbero andati a lamentarsi da lui per il comportamento del suo inquilino; adesso questo comun sentire si è trasferito sugli immigrati stranieri essendosi i milanesi diluiti tra i tanti immigrati meridionali di seconda e terza generazione.
    Bisogna soltanto distinguere tra disponibilità ad aiutare magari un vicino di casa che si conosce o un sentimento istintivo che traluce dalle battute e dagli scherzi, ma che si può manifestare anche in modo violento.
    Io sono abbastanza vecchio da ricordare battute antisemite che persone non solo anziane, ma anche coetanei, dicevano in assoluta “innocenza” ancora negli anni ’60, 70′, ’80 e ’90, saranno cambiate le cose? Si può essere razzisti solo contro una etnia? O razzista contro uno sei un razzista contro tutti? Io non so se sono razzista, ma visto che gli stronzi supponenti e gli stupidi razzisti proprio non li sopporto forse lo sono, anche se mi chiedo: gli stronzi sono una razza?

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